Ai play out servirà un Frosinone ben diverso

Difficile poter dire se l’accesso ai play out per restare in Serie B può, alla resa dei conti, essere considerato un risultato positivo o meno per il Frosinone. Se si pensa, infatti, che all’arrivo di Paolo Bianco sulla panchina dei giallazzurri la sua squadra occupava la penultima posizione di classifica con cinque lunghezze di ritardo dalla zona play out appunto (che poi era anche la zona salvezza visto che in quartultima posizione erano affiancate diverse squadre), allora il risultato fin qui ottenuto va considerato in maniera molto più che positiva. Ma poi c’è anche l’altra faccia della medaglia.

Ossia quella che racconta che a sette giornate dalla fine Marchizza e compagni erano undicesimi in compagnia della Carrarese e, soprattutto, vantavano tre lunghezze nei confronti della zona play out. Cosa è successo da quel momento fino alla partita di martedì sera in casa del Sassuolo, è difficile poterlo spiegare. Sta di fatto che dal successo del trentunesimo turno sul campo della Sampdoria, fino a quello dell’altro ieri al “Mapei”, in sei incontri il Frosinone ha ottenuto soltanto quattro punti. Pur non avendo un calendario sulla carta difficile, e in particolare in due delle tre sfide interne. Vale a dire quelle contro il fanalino di coda Cosenza e il Cittadella penultimo. Però, questo è il calcio, dove gli alti e i bassi sono praticamente all’ordine del giorno e vanno accettati.

Bisogna azzerare tutto
E allora l’unica cosa da fare in questo momento è azzerare tutto, non pensare a quello che poteva essere e non è stato, e concentrarsi solo ed esclusivamente sulla doppia sfida del play out contro la Salernitana. Certo è che le due partite contro la squadra dell’ex tecnico dei ciociari Pasquale Marino, andranno affrontate con uno spirito ben diverso rispetto a quello mostrato nelle ultime uscite. Senza prendere in considerazione l’ultima partita in casa del Sassuolo, dove il fatto che serviva la vittoria a ogni costo può avere in qualche modo bloccato mentalmente la squadra, bisogna riflettere sulle precedenti prestazioni, che vanno appunto dalla gara contro il Cosenza fino a quella di Palermo. Incontri in cui i canarini non sono più riusciti a mettere in campo alcune caratteristiche che fino alla partita con il calabresi avevano fatto la differenza: atteggiamento, attenzione, grinta, determinazione e cattiveria agonistica. Ecco quindi che per il doppio scontro con la Salernitana (andata lunedì 19 maggio alle ore 20,30 allo stadio “Arechi” e ritorno il 26 al “Benito Stirpe” sempre con inizio alle 20,30), sarà fondamentale che la “banda” Bianco faccia uno bello scatto in avanti sotto ogni punto di vista.

Operazione “Arechi” al via
E allora subito tutti concentrati per la partita di lunedì allo stadio “Arechi”. Il Frosinone ha iniziato a prepararla da ieri pomeriggio, subito dopo essere rientrato dalla trasferta di Reggio Emilia. Lavoro di scarico per chi aveva giocato la sera prima e partitella per tutti gli altri. Questa mattina la squadra si ritroverà nuovamente nella struttura della “Città dello Sport” di Ferentino e da quel momento si comincerà a entrare più nel dettaglio di gara1 dei play out contro la Salernitana. Osservati speciali saranno Bettella e Kone, usciti un po’ malconci dalla sfida del “Mapei” (il primo è stato costretto a chiedere anche il cambio a pochi minuti dalla fine), ma in linea di massima per entrambi non dovrebbe trattarsi di nulla di preoccupante. Da valutare, infine, le condizioni di Marchizza, che era tra i convocati della gara di martedì sera, ma soltanto a onore di firma visto che il capitano poi non è nemmeno andato in panchina.