Sora, profumo di primavera

Quattro marcatori diversi, due vittorie identiche. Identiche nel risultato  (2 a 0), e nel comportamento. Contro due corazzate come Teramo (in casa) e Chieti (in trasferta) il Sora di Schettino ha vinto e convinto incamerando punti (6) che intanto le hanno permesso di uscire dalla zona playout ma ancor più per guardare con maggiore certezza allla permanenza in serie D anche per la prossima stagione. Sarà stato il profumo di una primavera incipiente, sarà stato l'apporto dei tifosi, sarà questo ed altro ma personalmente pensiamo che tutto ciò sia stato posibile dal fatto che i bianconeri hanno (finalmente) recepito in pieeno i dettami del tecnico. Certo c'è voluta pazienza ed anche qualche scivolone ma al momento giusto il gioco d'assieme e le qualità dei singoli sono emerse in tutta la loro certezza. Quattro gol senza subirne e questo a prescindere da chi è entrato in campo e da chi è subentrato. Per onestà intellettuale dobbiamo sottolineare che già contro il Teramo la squadra , in tutti i suoi componenti, aveva dimostrato di essere competitiva dominando gli avversari da cima a fondo. Lo stesso identico copione si è riprodotto a Chieti a dimostrare la maturità raggiunta da tutto il gruppo a disposizione di Schettino. La dimostrazione plastica sta anche nella varietà dei gol messi a segno e la capacità di farlo con uomini diversi di volta in volta. Contro il Teramo i cecchini sono stati Ippoliti e Pacchioni, a Chieti è stata la volta di Di Gilio che ha trasformato un sacrosanto rigore ed il giovane al suo primo centro con la casacca bianconera. Ciò detto ci sia consentito un consiglio del tutto gratuito: quel che è stato fatto è stato - per dirlo con le parole del grande Bruno Pizzul - tutto molto bello che però non deve trarre in inganno perchè la strada è anora lunga e perigliosa. Dopo la sosta ci sarà la tasferta di Termoli edanche lì il Sora dovrà dimostrare di aver appreso la lezione.