Spazio satira
Sora
03.03.2025 - 11:02
Quest’anno il liceo artistico “Valente” di Sora parteciperà alla parata dei carri di Carnevale della città di Sora portando come tema “Il pifferaio magico”. Prendendo spunto dalla favola dei fratelli Grimm, si è voluta fare una metafora sull’utilizzo sconsiderato dei dispositivi tecnologici e in generale di questo mondo ultra virtuale. Il progetto ideato dalla professoressa Silvia Sbardella, docente di discipline plastiche, coadiuvata da altri docenti come la docente Marina Lecce per le coreografie, dal professor Fabio Landolfi per l’organizzazione alla partecipazione e da tanti altri docenti del liceo artistico che si sono adoperati tutti per la riuscita del progetto e per la capacità didattica di attuare il concetto di inclusività e didattica orientativa in ogni loro attività che li contraddistingue sempre; e infine da tutti i ragazzi del liceo, in particolare quelli del biennio delle sez. A e B, che hanno costruito e decorato le maschere.
«Il pifferaio qui rappresentato da un trampoliere, Sara Castellari, ha offuscato tutti (i ragazzi trasformati in topolini) tramite questi dispositivi, rendendoli degli automi che vagano uniti ma nello stesso tempo soli in un mondo invaso da una tecnologia che sembra aver tolto loro l’anima umana. Nello stesso tempo il pifferaio magico suona un flauto con musica digitale, che però svolge una funzione salvifica. La musica pervade l’aria e se da un lato entra nella testa dei “topi” e in questa realtà che sembra automatizzata e schematizzata solo in circuiti ed immagini, entra anche nei cuori e finalmente grazie a lei, seppur figlia del progresso, rompe questa rete che frena la creatività, per riportare i “topolini” a riscoprirsi esseri socievoli, capaci di relazionarsi con gli altri, di giocare, di far esplodere l’esigenza di provare grandi emozioni ed amare a stare 3d con gli altri. - hanno fatto sapere dal liceo Valente - La tecnologia è una cosa estremamente importante, ma deve essere sempre affiancata alla creatività umanizzante che ci rende davvero esseri speciali. Inoltre ad essere presentato un abito “Swett Dress”, realizzato dai “ragazzi del laboratorio di manipolazione” a classi aperte dell’assistenza specialistica coordinati dalle dottoresse Mirka Nardozzi, Sara Pellizzer, Valentina Di Palma, Federica Capuano insieme con il professor Ivano Di Vito e grazie alla collaborazione con il laboratorio di Design della moda della professoressa Genoveffa Troise. Il liceo artistico mostra, ancora una volta, tutta la sua creatività e la voglia di lavorare in un ambiente didattico che unisce lo studio teorico e progettuale alla pratica in tutte le sue svariate sfaccettature».
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