Spazio satira
Sa Giorgio a Liri
05.07.2025 - 18:00
Il Comune di San Giorgio
San Giorgio a Liri dice “no” alla cava d’argilla in località Morelle. Quattrocento cittadini hanno depositato le loro firme sul tavolo del sindaco Francesco Lavalle. Una delegazione composta da cittadini e rappresentanti di associazioni ambientaliste ha organizzato un sit-in davanti al palazzo municipale e ha consegnato al Comune di San Giorgio a Liri circa quattrocento firme raccolte per chiedere lo stop al progetto di apertura di una cava d’argilla in località Morelle. Alla consegna erano presenti Massimiliano Evangelista e Daniele Della Rosa, rappresentanti del Comitato per la liberazione dei diritti dei cittadini e la restaurazione dei doveri delle istituzioni, attivisti del Circolo Legambiente “Il Cigno” di Frosinone, cittadini di San Giorgio a Liri, Cassino, Vallemaio, oltre a esponenti istituzionali come il consigliere comunale di Vallemaio Rocco Di Mambro.
Tutti i firmatari dicono di “no” alla cava d’argilla per diverse ragioni, tutte legate alle preoccupazioni ambientali: «Il nostro territorio è già fragile ed è soggetto a diversi vincoli ambientali, tanto che più amministrazioni comunali hanno applicato tali norme per vietare per esempio a dei cittadini le concessioni edilizie. E ora una società vorrebbe ampliare la propria attività deturpando in maniera selvaggia l’ambiente circostante perché, oltre alla fragilità del terreno, l’area non è adatta a sopportare l’inquinamento acustico, nonché quello relativo alle falde acquifere e al traffico pesante». E lamentano le risposte evasive del sindaco Lavalle: «Non fornisce risposte alle nostre perplessità e dice di non avere nessuna richiesta di concessione, ma noi assistiamo a operazioni di disboscamento e pulizia del terreno e ci poniamo delle domande».
«In un momento in cui viviamo sulla nostra pelle gli effetti del cambiamento climatico, è inaccettabile continuare a deturpare il territorio con nuove attività estrattive - hanno dichiarato i promotori dell’iniziativa - Chiediamo al sindaco e al Consiglio di opporsi fermamente a questo progetto e di avviare un serio percorso di ripristino ambientale delle cave dismesse». L’iniziativa – hanno inoltre spiegato gli attivisti - ha raccolto l’adesione di ben quattrocentodieci firmatari in totale, come già comunicato formalmente da Legambiente, «segno tangibile della crescente consapevolezza ambientale tra i cittadini del territorio», hanno sottolineato, auspicando l’intervento delle autorità competenti.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione