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Immobili regionali, via libera all’acquisto a condizioni agevolate

La Giunta Rocca ha approvato un atto di indirizzo. Chiarite le modalità di vendita delle proprietà

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La Regione Lazio compie un nuovo passo nella gestione e valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare, approvando un atto di indirizzo che semplifica e chiarisce le modalità di esercizio del diritto di acquisto in opzione per coloro che da anni occupano immobili di proprietà regionale. Con la deliberazione n. 212 del 15 aprile 2025, la Giunta guidata dal presidente Francesco Rocca ha deciso di intervenire su un tema complesso e delicato, che riguarda centinaia di beni distribuiti sul territorio, spesso ereditati da enti soppressi e da anni utilizzati da cittadini o piccole attività.

Il contesto normativo

L’iniziativa prende forma a partire dall’articolo 9 bis del regolamento regionale n. 5/2012, che riconosce il diritto di opzione all’acquisto per chi risiede o esercita attività in immobili regionali da almeno dieci anni, pur in assenza di un contratto ancora valido. Una norma pensata per sanare situazioni pregresse, evitare contenziosi e valorizzare un patrimonio che rischierebbe altrimenti di deteriorarsi. La platea di interessati è ampia: si tratta di persone fisiche o giuridiche che vivono o operano all’interno di immobili acquisiti dalla Regione nel tempo, spesso a seguito della soppressione di enti pubblici come l’ONC, l’ENAOLI o le ex ASL, e che ne hanno assicurato la conservazione, provvedendo alla manutenzione ordinaria e talvolta anche straordinaria.

Nuove regole per il calcolo

Il cuore della delibera appena approvata riguarda il calcolo del prezzo di compravendita. La norma stabilisce che, in caso di esercizio del diritto di opzione, il prezzo sarà determinato in base al valore OMI (Osservatorio del Mercato Immobiliare) aggiornato, applicato alla superficie dell’immobile, decurtato in funzione della vetustà e rivalutato per gli interessi legali relativi agli ultimi dieci anni.

Ma la novità introdotta dalla Giunta Rocca riguarda proprio la gestione degli interessi legali: nel caso in cui il conduttore abbia già versato un’indennità di occupazione, richiesta o riconosciuta dalla Regione, questa verrà detratta dal prezzo finale, e sarà valutata come alternativa agli interessi da applicare. In pratica, sarà preso in considerazione l’importo più favorevole per l’amministrazione, garantendo così un equilibrio tra l’interesse pubblico e i diritti dei cittadini coinvolti.

Dismissioni più snelle

L’obiettivo dichiarato è duplice: da un lato snellire le procedure di dismissione, facilitando il passaggio di proprietà a chi già occupa legittimamente quegli immobili; dall’altro, salvaguardare l’interesse economico della Regione, evitando svendite o contenziosi. Secondo l’assessorato competente, questa linea di indirizzo contribuirà a migliorare le condizioni abitative e lavorative in molte aree urbane del Lazio, con particolare riferimento ai contesti più fragili, dove spesso questi immobili rappresentano l’unica alternativa alla marginalità abitativa o alla chiusura di piccole attività.

Un patrimonio da valorizzare

Il patrimonio immobiliare della Regione Lazio è vasto e frammentato, frutto di decenni di trasferimenti di competenze e soppressioni di enti. Il Piano delle valorizzazioni e alienazioni, allegato ogni anno al bilancio regionale, rappresenta lo strumento operativo per la sua gestione e razionalizzazione.
Questa delibera, che non comporta nuovi oneri a carico del bilancio, si inserisce proprio in questo percorso, definendo un principio importante: la regolarizzazione dell’uso legittimo e storico degli immobili deve avvenire secondo criteri trasparenti, equi e sostenibili.

E ora? I prossimi passi

L’atto sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione e sulla sezione dedicata del sito istituzionale. I cittadini e le realtà interessate potranno dunque informarsi e, se in possesso dei requisiti previsti, attivare le procedure per formalizzare l’acquisto degli immobili occupati. In caso di controversie o dubbi, resta possibile ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale entro 60 giorni dalla pubblicazione dell’atto. Con questo provvedimento, la Regione Lazio conferma la volontà di procedere sulla strada della razionalizzazione del patrimonio pubblico, favorendo percorsi di regolarizzazione, ma anche valorizzando economicamente beni che, altrimenti, rischierebbero di pesare inutilmente sui bilanci pubblici.

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