Non si spengono i riflettori sul fiume Sacco. Domenica alcuni amministratori (non molti a dire il vero) hanno partecipato alla protesta anti-inquinamento sul "Ponte Berardi".

Ieri a metterci la faccia con un post su Facebook è stato il senatore Massimo Ruspandini. «In questi giorni, cittadini, associazioni, giornalisti perbene e qualche sindaco con responsabilità come Roberto Caligiore, hanno fatto sentire la propria voce sensibilizzando l'opinione pubblica e favorendo il lavoro degli inquirenti».
Poi l'attacco frontale alla società che gestisce il depuratore Asi: «Al di là delle specifiche responsabilità delle aziende oggetto delle verifiche, ad oggi emergono due dati incontrovertibili che devo segnalare. Il primo è che il depuratore Asi è del tutto fuori controllo e il secondo è l'inadeguatezza della società che l'Asi, lavandosi le mani da ogni responsabilità, ha delegato a gestirla: l'AeA. Questa società, senza tentennamenti, deve dirci chiaramente come stanno le cose. Mi sentirei più tranquillo se la magistratura disponesse il sequestro in continuità d'uso nominando un commissario per la gestione dell'impianto». E conclude con una sfida: «Occorre un atto forte: sequestriamo il depuratore, commissariamo l'AeA. Il rispetto per i nostri cittadini parte da qui. Le chiacchiere non servono più».

Sulla stessa linea di Ruspandini è il sindaco Roberto Caligiore, che ha inviato una lettera al Consorzio Asi e per conoscenza ai carabinieri forestali: «Dopo i fatti verificatisi lo scorso sabato sera -ha scritto -chiedo formalmente al Consorzio Asi, e in particolare al suo presidente Francesco De Angelis,di procedere con l'immediata revoca dell'autorizzazione allo scarico per l'azienda che ha manomesso l'impianto di scarico al collettore consortile, applicando le disposizioni di cui all'articolo 29 del vigente regolamento per gli scarichi». Quindi chiede di convocare urgentemente, in sessione straordinaria, l'assemblea dei soci del Consorzio per affrontare il sistema dei controlli e del monitoraggio della rete nonché la revisione e l'aggiornamento del regolamento per gli scarichi, ormai datato (è del 27/7/1994). Appare evidente il fatto che è passato troppo tempo da quando è stato approvato e diventa fondamentale, in questa battaglia che stiamo portando avanti, intervenire sulle nuove sostanze e sui nuovi parametri che non possono avere gli stessi valori del ‘94. Contatterò gli altri sindaci in modo da formalizzare la richiesta di assemblea straordinaria».

E la pentastellata Ilaria Fontana, capogruppo in commissione ambiente, lavori pubblici e territorio, ricorda che «il 15 giugno scorso abbiamo denunciato, attraverso un esposto alla procura di Frosinone, una serie di criticità che mettono a rischio la biodiversità dei fiumi di quasi tutta la provincia. Purtroppo la situazione,in assenza di maggiori controlli e di cooperazione tra autorità competenti, continua a essere grave: ai rilasci abusivi, si va ad aggiungere una capacità di depurazione delle acque reflue insufficiente e non in grado, come nel caso odierno, di ridurre il carico inquinante anomalo proveniente dagli scarichi». Intanto i cittadini esasperati attendono di capire chi sversa illecitamente nel fiume Sacco.