Dopo il flop nel consiglio comunale di giovedì scorso, oggi D'Alessandro ci riprova. Questa sera alle 19 in seconda convocazione la soglia si abbassa: basta un terzo dell'assise, ovvero otto consiglieri più il sindaco. Il primo cittadino, dunque, non dovrebbe incorrere nuovamente in scivoloni e si potrà provvedere alla surroga di Evangelista con l'ingresso di Tauwinkelova. In tal modo, il primo cittadino ritroverà la maggioranza ma l'attuale assessore in quota Forza Italia ha chiesto di mantenere la delega all'Ambiente anche nella veste di consigliere.

Il "dopo Tauwinkelova"
E poi scoppia subito un'altra grana: chi entrerà in giunta al posto di Tauwinkelova? L'assessorato spetta sempre a Forza Italia ma il partito ormai è una polveriera e appare difficile (già a una prima analisi) che possa convergere su un unico nome. Nelle divisioni della maggioranza, e soprattutto di FI, prova intanto a incunearsi l'opposizione che già oggi potrebbe tentare un blitz con le dimissioni di massa. Eppure, secondo fonti molto ben accreditate, sembrerebbe invece che l'opposizione stia lavorando a una mozione di sfiducia da presentare già in settimana in modo che arrivi in Aula prima di Natale. Al netto della diversità di vedute tra i 12 dell'opposizione che pure ci sono il problema è che per far sì che la mozione venga poi approvata manca sempre il tredicesimo. Certo, l'attuale maggioranza non è granitica e i Giuda non è possibile dire che manchino: per questo nel Consiglio di oggi sarà interessante ascoltare anche le comunicazioni del sindaco. Le dimissioni-bis, dopo quelle presentate e ritirate nel giro di una settimana, al momento non sembrano una ipotesi che il primo cittadino possa prendere in considerazione ma a seconda dei messaggi impliciti ed espliciti che lancerà oggi nell'Aula Di Biasio, si potrà intuire quali siano le sue reali intenzioni.

Una vittoria di Pirro?
Il sindaco D'Alessandro è consapevole del fatto che la sua sarà una vittoria di Pirro qualora la mozione di sfiducia venga respinta con soli 13 voti ed è consapevole anche che i rapporti con la Lega sono ormai logori. Quindi, o allarga la maggioranza a sinistra, oppure è destinato a sopravvivere. E a schivare, per i prossimi trenta mesi, il fuoco incrociato del Pd e degli ex alleati. Non proprio il massimo, come bilancio del fine primo tempo di amministrazione.