"Dimissioni del presidente ed elezione del nuovo presidente": così Mauro Vicano ha annunciato l'ultimo capitolo della sua stagione alla guida della Società Ambiente Frosinone. Lo ha fatto con una "pec" indirizzata ai sindaci dei 91 Comuni e al presidente della Provincia, tutti soci della Saf. Lui torna alla Asl, il primo (e probabilmente unico) amore professionale della sua vita. Come direttore di distretto oppure con un incarico equivalente. Ma è chiaro che il vero obiettivo è la candidatura al Senato, nel collegio maggioritario. D'altronde Mauro Vicano è uno che vive di sfide: 59 anni, alla Asl ha ricoperto il ruolo di direttore sanitario prima e di direttore generale facente funzioni dopo. Al vertice della Saf è arrivato nel settembre 2014.
Allora Vicano, che Saf lascia?
«Lascio una Saf in salute, con degli utili e con crediti importanti che vantiamo nei confronti di diversi enti».
Cosa succederà in futuro?
«Non mi sono mai nascosto dietro un dito e non ho intenzione di cominciare a farlo ora. D'altronde ai sindaci ho prospettato più volte la situazione, invitandoli a tenere presente che loro alla Saf sono soci. Non potranno non dire di non conoscere la situazione. Se i quantitativi lavorati diminuiranno ancora e se non sarà affrontato seriamente il punto della tariffa, allora sicuramente potranno esserci dei problemi. Ecco perché ho detto, confermo e ripeterò in sede di assemblea che bisognerà decidere cosa fare per il futuro dell'impianto. Con coraggio e responsabilità. Ma ripeto: tutti sanno come stanno le cose».
Senta Vicano: quale il profilo del prossimo presidente?
«Dovrà essere un mediatore»
Tra chi?
«Tra i sindaci, le aziende, i lavoratori, i sindacati, la politica».
Beh, questo significa che la politica dice la sua alla Saf?
«Mai detto il contrario e mi meraviglio di chi si meraviglia. Mediare è un punto di forza, non di debolezza».
Però la Saf è una spa di diritto privato, ma a capitale interamente pubblico. Una società composta da tutti i Comuni della provincia di Frosinone in quote uguali.
Certamente. L'aspetto economico e manageriale è importante. Ma è altrettanto vero che i sindaci vengono eletti comunque anche come espressione di partiti, coalizioni e liste civiche».
Ma è vero che punta alla candidatura al Senato nelle file del Partito Democratico?
«Guardi, in questi casi si risponde così: "sono a disposizione del partito". Io invece dico che non sono a disposizione di nessuno. Nel senso che punto ad essere candidato al Senato sulla scorta dell'esperienza, dei risultati e della forza politica che ho dimostrato in tutti questi anni. Per rappresentare il territorio. Lo dico senza arroganza e senza falsa modestia. Credo di poter rappresentare un punto di forza».
Senta Vicano, lei in questi anni è stato percepito anche come un punto di equilibrio politico. Più di qualcuno ha usato il termine trasversale. Alla Saf è arrivato sulla spinta dell'area di Francesco De Angelis, ma ha avuto ottimi rapporti anche con il leader di Forza Italia Mario Abbruzzese.
«Beh, credo che questo rappresenti un punto di forza. La Saf deve interfacciarsi con tutti i Comuni. Nei primi due anni di mandato come presidente la Saf ha chiuso con utili, rispettivamente, di 4 milioni e 500.000 euro. Ecco perché dico che bisogna decidere il da farsi. La provincia di Frosinone è una delle poche in Italia che ha un ciclo di rifiuti perfetto e autosufficiente. Se non ci fosse la Società Ambiente Frosinone i Comuni sarebbero alle prese con le difficoltà nelle quali versano molte altre zone italiane. Se non ci fosse la Saf, l'impianto più vicino per trattare i rifiuti sarebbe probabilmente quello di Taranto. Rendiamoci conto. Inoltre, particolare di non poco conto, la Società Ambiente Frosinone non produce inquinamento. Nell'impianto ci sono controlli di vari enti ed autorità. E dobbiamo essere contenti di questo».
Si sta risolvendo il problema della morosità di diversi Comuni?
«Sì. Mi rendo conto delle difficoltà degli enti locali in un periodo come questo, ma vale il discorso fatto prima: la Saf è un "gioiello" che questo territorio dovrebbe custodire».
Torna alla Asl. Sensazioni?
«Alla Asl mi sento a casa, su questo non ci sono dubbi. Sono molto soddisfatto. Anni fa mi sono licenziato (caso più unico che raro in Italia) per via di una situazione che ho voluto chiarire in piena trasparenza. Oggi le mie ragioni sono state riconosciute in sede giudiziaria, è stato raggiunto un accordo, ho ritirato la richiesta di risarcimento. Insomma, reciproca soddisfazione».
Per uno che ha fatto il direttore generale, ricominciare da direttore di distretto non è come se la "stella" di una squadra calcistica riparte dalla panchina?
«E poi magari vince i Mondiali però».
Nel senso che viene eletto senatore?
«Nel senso che si rimette in discussione e vince la scommessa. Anzi la sfida».
[L'INTERVISTA] Saf: Vicano lascia la presidenza, ma punta a... raddoppiare
Frosinone - L'ex numero uno: "Consegno una Saf in salute, ma adesso i sindaci devono assumere decisioni cruciali per il futuro". E spunta l'ipotesi Senato
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