Riannodare i fili sulle opere pubbliche, fungere da collante tra la "vecchia guardia" della Giunta e il contributo dei nuovi ingressi ma, soprattutto, studiare da sindaco in pectore, qualora per Nicola Ottaviani si concretizzi la possibilità di aspirare ad altra poltrona che non sia quella di primo cittadino, fresca di riconferma con il 56% delle preferenze. Il secondo quinquennio dell'assessore Fabio Tagliaferri sarà certamente più impegnativo del primo, anche perché parte con un incarico in più: fare il vice del grande regista politico-amministrativo che ora tutti guardano come l'homo novus della politica.

Assessore Tagliaferri, anche lei, come diversi suoi colleghi, riprende da dove ha lasciato: mantiene la delega ai Lavori pubblici e manutenzione, con l'aggiunta del ruolo di vicesindaco. Da cosa riparte?
«Da dove abbiamo lasciato: dal parco del Matusa, dal seguire il completamento dello stadio Casaleno, dalla progettezione dei Piloni, dalla piscina ex Enal, dalla Monti Lepini. Da tutto ciò che nei primi cinque anni non abbiamo avuto modo di completare. Già in queste notti stiamo asfaltando la Monti Lepini: dall'incrocio di via Armando Fabi fino a Madonna della Neve. Ed è la prima volta che a Frosinone si realizzano degli interventi notturni per non creare disagi: gli operai lavorano dalle 21 alle 5 della mattina e per il completamento saranno necessari circa dieci giorni».

Mentre per quanto riguarda i Piloni quali novità ci sono?
«A breve ce ne saranno di importanti. Per ora non vorrei anticipare nulla».

Allora parliamo della piscina ex Enal: a che punto siamo?
«Presto andremo in consiglio comunale per una delibera quadro, con la quale ripartire e rimettere a posto il procedimento e permettere ai privati di iniziare i lavori di ristrutturazione».

Il parco urbano del Matusa è stato un cavallo di battaglia elettorale: sarà la grande opera pubblica della seconda era Ottaviani?
«Penso proprio di sì. In questi giorni si stanno smontando le tribune ed è iniziato il percorso che porterà alla realizzazione di questo polmone verde dentro la città».

Un giudizio sulla partenza della nuova squadra di governo?
«Un inizio assolutamente positivo, in un clima di grande entusiasmo e cordialità. Sembra una nuova amministrazione al primo mandato: il sindaco è stato molto bravo a ricreare gli stimoli per ripartire».

Ma tutta questa impalcatura reggerebbe, secondo lei, anche senza Ottaviani?
«Nicola ha sempre dimostrato grandi capacità politiche e diplomatiche. Sono convinto che riuscirà nel corso di questi 5 anni a dare giusta visibilità a tutti coloro che hanno contribuito a questo risultato elettorale».

E se dovesse decidere di concorrere per la Regione o per il Parlamento, lei è pronto a fare il sindaco in pectore?
«Sarà lui a decidere chi lo dovrà eventualmente supportare in questo. È la persona che stimo di più in assoluto e alla quale riconosco le maggiori capacità politiche e amministrative: per come ha saputo trasformare Frosinone può fare qualsiasi cosa».

Del resto ha lanciato un modello Frosinone...
«Il modello che ha introdotto Nicola Ottaviani è nell'atteggiamento di concretezza utilizzato per la gestione della cosa pubblica, nell'abnegazione quotidiana, nello stare costantemente sul pezzo fino a che un obiettivo amministrativo non viene raggiunto e consegnato alla città, senza filosofie, giri di parole o perdite di tempo».

Le lascio una battuta per i ringraziamenti di rito.
«I quattro consiglieri del Polo civico (Debora Patrizi, Corrado Renzi, Igino Guglielmi e Claudio Caparrelli) che coordinati da Gianfranco Pizzutelli, hanno voluto fare il mio nome e riconoscermi come vicesindaco. A loro un grazie particolare per la fiducia posta su di me e che mi auguro di ripagare, come anche al Consiglio e ai cittadini di Frosinone».