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Maggioranza nel frullatore

Per ora Riccardo Mastrangeli non si dimetterà. Ma vorrebbe essere sfiduciato. L’area di Fabio Tagliaferri (Fratelli d’Italia) rivendica la delega di vicesindaco

Maggioranza nel frullatore

Il sindaco Riccardo Mastrangeli nella seduta del 24 dicembre, non iniziata per mancanza del numero legale

Non si dimetterà. Non adesso comunque. Per arrivare ad elezioni anticipate, Riccardo Mastrangeli vorrebbe che fossero gli altri a sfiduciarlo, magari bocciando il bilancio. Ma “quota 17” resta un tabù di questa consiliatura. Per avere una maggioranza vera, per poter contare sul numero legale, perfino... per andare a casa. Perché servono (almeno) 17 voti per approvare una mozione di sfiducia. E (almeno) 17 firme per le dimissioni di massa. Nel complicato gioco degli equilibri (e dei bluff) nessuno vuole restare con il cerino in mano. Nessuno vuole assumersi la responsabilità di provocare lo scioglimento dell’aula di Palazzo Munari. Anche se indubbiamente la crisi della maggioranza si è “avvitata” pericolosamente.

Per tre volte consecutive è mancato il numero legale. Lo stallo (alla messicana) è totale. E le proposte sul tavolo sono lontane anni luce l’una dall’altra. Dal canto suo il Sindaco non vuole l’azzeramento totale della giunta. Fosse per lui assegnerebbe esclusivamente un assessorato. Probabilmente al Polo Civico. Ma deve fare i conti con Fratelli d’Italia e con la Lista per Frosinone. Non esiste una via di uscita semplice e a costo zero sul piano politico. Soprattutto per una considerazione: questa coalizione è disabituata al confronto, alla mediazione, al compromesso. Manca il concetto di “squadra”.

Prossime ore decisive? Forse. Il “risiko” in realtà è un labirinto. Nelle scorse settimane Fratelli d’Italia, il presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri, il Polo Civico (passato da 1 a 2 consiglieri dopo l’adesione di Andrea Turriziani) e Carlo Gagliardi avevano avanzato questa richiesta a Mastrangeli: assessorato al Polo Civico (Francesco Trina o Claudio Caparrelli) e delega all’urbanistica al consigliere Carlo Gagliardi (Lista Marzi). Il Sindaco ha preso tempo, poi ha sottoposto la proposta al vaglio della “galassia delle Lega”. Incassando il no (senza se e senza ma) della Lista per Frosinone del vicesindaco Antonio Scaccia. Anche la civica è cresciuta, da 3 a 4 esponenti. Grazie al passaggio di Francesco Pallone.

Il “pollice verso” di Scaccia è stato motivato con il fatto di non dare rappresentanza in giunta a chi nel 2022 ha sostenuto altre coalizioni. Come il Polo Civico e la Lista Marini, dalla quale proviene Turriziani. Inoltre Scaccia ha rilanciato, chiedendo il secondo assessorato per la Lista per Frosinone e la terza posizione in giunta per FdI. Trovando una sponda in 2 consiglieri di Fratelli d’Italia: prima Sergio Crescenzi e poi Marco Ferrara. Posizione sostenuta dal parlamentare Aldo Mattia. Quanto al consigliere Paolo Fanelli, il suo ragionamento è il seguente: l’obiettivo è quello di rafforzare Fratelli d’Italia con il terzo assessorato. Ma tale rivendicazione ha un senso esclusivamente se sostenuta da tutti e 5 gli esponenti del gruppo. Gli altri 2 sono il capogruppo Franco Carfagna e Francesca Campagiorni.

Alla Vigilia di Natale il presidente e amministratore delegato di Ales Fabio Tagliaferri si è consultato con gli esponenti che fanno riferimento alla sua area. Non è un segreto che alle elezioni del 2022 Tagliaferri (allora segretario cittadino di FdI) ha stilato personalmente la lista del partito. Il ragionamento effettuato dalla sua componente nelle ultime ore è il seguente: valutazione seria sulla rivendicazione della delega di vicesindaco, anche per dare un’impronta politica diversa in vista degli ultimi diciotto mesi di consiliatura. Quanto al terzo assessorato, la richiesta non è stata fatta da Fratelli d’Italia. Qualora si decidesse di prenderla in considerazione, dovrebbe viaggiare di pari passo con il ruolo di vicesindaco. E per Fabio Tagliaferri il nome è uno solo: il capogruppo Franco Carfagna. La domanda è: come farebbe Mastrangeli, nel caso di richiesta del terzo assessorato da parte di Fratelli d’Italia, a prescindere dalla firma di tutti e 5 i consiglieri? Considerando che il partito esprime già 2 rappresentanti in giunta?

Un dedalo inestricabile per il primo cittadino. Nelle scorse settimane c’è stato un altro passaggio di gruppo: Christian Alviani ha lasciato Forza Italia per aderire alla nuova lista civica Identità Frusinate. La quale non sta certamente ferma e anzi è attiva per capire se ci sono gli spazi per ulteriori adesioni.
Se il Sindaco dovesse limitarsi ad assegnare esclusivamente il nono assessorato (vacante da tempo), non ci sarebbe il problema di un rimpasto vero e proprio. Ma non è così come abbiamo visto.

Ragione per la quale c’è un altro aspetto da valutare. Nello scenario di 2 o 3 cambi, a chi chiedere un passo indietro? Nei giorni scorsi erano circolate due ipotesi: Adriano Piacentini e Laura Vicano. Il primo non ha un gruppo di riferimento dopo lo “strappo” con FI. In giunta siede come tecnico di fiducia di Mastrangeli, che ha ribadito che non è in discussione. La seconda è sostenuta da Marco Sordi, eletto nella Lista Vicano anche se da mesi politicamente organico alla Lega. C’è un elemento da considerare: l’accordo al ballottaggio tra Riccardo Mastrangeli e Mauro Vicano. Presente pure Nicola Ottaviani, parlamentare e coordinatore provinciale del Carroccio. Complicato immaginare che quell’intesa possa essere sconfessata. Secondo alcuni potrebbe essere chiesto un sacrificio alla Lista Ottaviani, che di assessori ne ha 2: Angelo Retrosi e Mario Grieco. Però neppure tale opzione è semplice.
Il “pallino” è nelle mani di Riccardo Mastrangeli. Finora si è... affrettato con calma. Ora però non ci sono più gli spazi. E neppure il tempo.

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