Frosinone
23.12.2025 - 11:00
«Voglio rivolgere un appello a tutti i consiglieri, di essere presenti alla seduta del 24 dicembre (ndr: domani per chi legge».
Però tra le opposizioni e i “dissidenti” c’è pure chi ritiene che invece la terza mancanza consecutiva del numero legale rappresenterebbe un ulteriore “avvitamento” della crisi politica della maggioranza. Vediamo cosa succederà.
All’opposizione ci sono sia il Partito Democratico (3 consiglieri) che i Socialisti (1). Per quanto riguarda la Lista Marzi (4), va detto che Armando Papetti non ha mai contribuito a tenere il numero legale in aula. Opzione che invece nel 2025 hanno scelto Domenico Marzi, Carlo Gagliardi e Alessandra Mandarelli.
I “dissidenti” eletti nella maggioranza e ora all’opposizione sono 7. Forza Italia ha 2 consiglieri, come FutuRa. Tra le indiscrezioni che circolano c’è quella di un possibile patto federativo nel prossimo futuro. Quindi ci sono Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella (eletti nella Lista Mastrangeli) e Giovanni Bortone (eletto nella Lega). Da tempo è evidente che ci sono strategie differenti tra i “dissidenti”.
Angelo Pizzutelli, consigliere del Pd, rileva: «In realtà il quadro è molto chiaro. Da mesi c’è una “guerra” all’interno della maggioranza e negli ultimi tempi è evidente che non riescono a garantire il numero legale. Questo determina l’assoluta mancanza di risposte sul piano amministrativo. Più volte, per esempio, ho sollecitato il tema della pubblica illuminazione. Ci sono diversi problemi in vari quartieri. Per esempio in un tratto di via Fosse Ardeatine. Ma da parte dell’Amministrazione zero risposte. Si potrebbe continuare. Il numero legale? Beh, se non sbaglio è la maggioranza che deve garantirlo. O no?».
C’è una considerazione da fare. Opposizioni e “dissidenti” al completo contano 15 consiglieri. Mai però c’è stata una linea unitaria in ormai quarantadue mesi di consiliatura. Per mandare “sotto” la maggioranza nella votazione delle delibere servirebbero comunque due voti. La domanda è: in questa fase quale partito, quale lista civica, quale gruppo, quale singolo consigliere comunale si “sfilerebbe”? Assumendosi la responsabilità di una inevitabile, a quel punto, interruzione anticipata della consiliatura? Il nodo è questo. Anche perché bisogna ragionare in prospettiva. Mancano diciotto mesi alle prossime elezioni: c’è ancora troppo tempo davanti. E siccome Frosinone è un Comune capoluogo i livelli regionali dei partiti del centrodestra monitorano la situazione.
Questo non vuol dire che non possano esserci delle variabili e delle sorprese, ma nessuno intende restare con il cerino in mano. Una cosa è sicura: senza un’intesa vera tra le due “anime” della maggioranza lo stallo non si sbloccherà. La partita a scacchi, giocata sull’orlo di una crisi di nervi, ha un effetto collaterale: il logoramento.