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Il “risiko” della maggioranza

Prove di aperture e brusche frenate: all’interno della coalizione il clima rimane di grande diffidenza. La Lista per Frosinone contraria alla nomina in giunta di chi nel 2022 ha sostenuto il centrosinistra

Ultimo avviso a Mastrangeli

Le posizioni restano distanti. In un clima di diffidenza politica che pesa non poco all’interno della maggioranza. In gioco c’è tutto: la ricomposizione di una coalizione lacerata, l’approvazione del prossimo bilancio (che con ogni probabilità verrà sottoposto all’attenzione dell’aula a gennaio), la futura candidatura a sindaco. L’incontro di mercoledì scorso continua a far discutere non poco. Al bar ristorante Àgape c’erano il sindaco Riccardo Mastrangeli, il presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri (indipendente), Franco Carfagna (FdI), Gianfranco Pizzutelli, Claudio Caparrelli, Andrea Turriziani, Francesco Trina (Polo Civico), Carlo Gagliardi, Carmine Tucci (Lista Marzi). Evidente che il tema in discussione è stato quello del possibile ingresso in giunta di un assessore del Polo Civico. E l’opzione di una delega a Carlo Gagliardi. Per la prima ipotesi il nome è quello di Francesco Trina, per la seconda la delega in questione potrebbe essere quella dell’urbanistica. Con l’adesione di Andrea Turriziani il gruppo del Polo Civico è arrivato a 2 consiglieri. Per quanto concerne l’idea di coinvolgere direttamente Carlo Gagliardi, la prospettiva è pure quella di poter avere il sostegno di Domenico Marzi e Alessandra Mandarelli. D’altronde Marzi, Gagliardi e Mandarelli (Lista Marzi) nel 2025 hanno garantito il numero legale nelle sedute ordinarie di prima convocazione. Lo schieramento rappresentato nell’incontro con Mastrangeli conta 9 consiglieri.

All’attenzione del sindaco è stato sottoposto un documento che nella sostanza è un patto di fine consiliatura. Da capire adesso quali saranno le risposte dello stesso Riccardo Mastrangeli e della “galassia della Lega” composta dal Carroccio (1 esponente), dalla Lista per Frosinone (3), dalla Lista Ottaviani (2) e da Marco Sordi, eletto nella Lista Vicano ma da tempo nell’area del Carroccio. Un totale di 7 consiglieri. Il ragionamento di Fratelli d’Italia, Massimiliano Tagliaferri e Polo Civico è pure quello della necessità di un riequilibrio sul versante della rappresentanza. A partire dalla giunta. Perché al loro schieramento (9) sono riconducibili 2 assessori (entrambi di FdI), alla “galassia della Lega” (7 consiglieri) nella sostanza 6. Sul tavolo c’è anche il documento inizialmente proposto da Riccardo Mastrangeli, sul quale il primo cittadino chiede le firme di tutti i gruppi e consiglieri di maggioranza. Su diversi temi, tra i quali il sostegno incondizionato fino al termine della consiliatura (mancano diciotto mesi), la totale condivisione (senza messa in discussione) dei punti programmatici e soprattutto l’appoggio alla sua ricandidatura a sindaco nel 2027. Un argomento, quest’ultimo, che però secondo Fratelli d’Italia va inquadrato in un contesto preciso. Perché Frosinone è un Comune capoluogo e come tale gli equilibri finiscono sul tavolo regionale della coalizione di centrodestra. Fra l’altro nella primavera del 2027 alle urne andranno pure Roma, Viterbo e Rieti. Per FdI è necessario tenere conto di questo, il che vuol dire che a livello locale non si può blindare la prossima candidatura a sindaco. Dal canto suo Riccardo Mastrangeli insiste. Anche perché nelle scorse settimane è filtrata l’indiscrezione che fra diciotto mesi a sindaco possa concorrere Fabio Tagliaferri, presidente e amministratore delegato di Ales e uomo di punta di Fratelli d’Italia nel capoluogo. Insomma, la situazione resta complessa. Al tempo stesso, però, il confronto continua.

C’è da tenere presente la posizione della Lista per Frosinone del vicesindaco Antonio Scaccia. La civica non era stata informata da Mastrangeli dell’incontro al bar ristorante Àgape. E lo ha fatto notare al primo cittadino. Quindi, in apertura della seduta consiliare (in seconda convocazione), Corrado Renzi ha chiesto l’inversione di due punti all’ordine del giorno. Proposta bocciata dall’assemblea con 15 no, 6 astenuti e 7 sì. Tra i no quello del sindaco Riccardo Mastrangeli, fra i sì i voti degli esponenti della “galassia della Lega”. Entrambi sono stati dei segnali politici non di secondo piano. Va altresì ricordato che nei mesi scorsi la Lista per Frosinone aveva chiesto che fossero celebrate le primarie per definire la candidatura a sindaco del 2027. Metodo che il centrodestra ha utilizzato nel 2012, nel 2017 e nel 2022. Anche se in tutte le tre occasioni era chiaro dall’inizio chi le avrebbe vinte: Nicola Ottaviani (2 volte), Riccardo Mastrangeli (1). Più che altro l’obiettivo era quello di unire la coalizione dal basso. Mentre la sensazione è che per il 2027 l’idea della Lista per Frosinone fosse quella di renderle realmente contendibili. Che Antonio Scaccia voglia giocarsi le sue carte per la candidatura a sindaco? Il diretto interessato ha smentito e continua a smentire una simile ipotesi.

Sul fronte del rimpasto di giunta la Lista per Frosinone è contraria alla nomina ad assessore di esponenti che nel giugno 2022 hanno concorso con il centrosinistra. Come Francesco Trina. Come Andrea Turriziani e Claudio Caparrelli, che però da tempo fanno parte della coalizione trasversale. Vedremo se potrà essere trovato un “punto di caduta” condiviso. Di certo però nella “galassia della Lega” è proprio la Lista per Frosinone quella più critica nei confronti di Riccardo Mastrangeli.
Tra gennaio e marzo si voterà per le provinciali, precisamente per i 12 consiglieri. Anche quella sarà una “conta”. Nicola Ottaviani, deputato e coordinatore provinciale del Carroccio, si aspetta il pieno dei voti ponderati della “galassia della Lega” per Andrea Amata. In FdI potrebbero concorrere sia il capogruppo Franco Carfagna che Sergio Crescenzi. In Forza Italia (all’opposizione di Mastrangeli al Comune capoluogo) ci sarà Pasquale Cirillo. Può succedere di tutto.

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