Frosinone
04.12.2025 - 10:00
Una seduta consiliare per pochi intimi quella di ieri sera. Dedicata al question time. Mancavano, tra gli altri, il sindaco Riccardo Mastrangeli, il vicesindaco Antonio Scaccia, ma anche il capogruppo di FdI Franco Carfagna e l’ex primo cittadino Domenico Marzi. In aula le interrogazioni non sono mancate: Angelo Pizzutelli (Pd), Marco Ferrara (FdI), Vincenzo Iacovissi (Psi), Anselmo Pizzutelli e Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli) hanno toccato temi come il Palazzetto dello sport, il Multipiano, la piscina comunale, lo stadio del nuoto, la questione delle corse ferroviarie Cassino-Roma (Frosinone continua ad essere tagliata fuori), la pubblica illuminazione. A rispondere, soprattutto, gli assessori Adriano Piacentini e Angelo Retrosi. Dal dibattito non sono emerse però novità clamorose. La vera partita (a scacchi) si sta giocando fuori dall’aula. Sull’orlo di una crisi. Di nervi oltre che politica. La situazione è nota. Le parole di Fabio Tagliaferri, presidente e ad di Ales, sono state chiare: «Ho dato la disponibilità al mio partito, Fratelli d’Italia, di candidarmi a sindaco di Frosinone, qualora una scelta del genere dovesse essere funzionale». La spaccatura nel centrodestra è fortissima. Anche in vista delle elezioni del 2027. E l’eventualità di una sfida tra Fabio Tagliaferri e Riccardo Mastrangeli non è fantapolitica. Poi c’è la situazione attuale della coalizione: da una parte la “galassia della Lega” e Mastrangeli, dall’altra Fratelli d’Italia, Massimiliano Tagliaferri e Andrea Turriziani. Nessuna mediazione finora. Neppure l’ombra di un tentativo. Eppure molti sostengono che l’unica strada per provare ad uscire dallo stallo è quella di un vertice tra Riccardo Mastrangeli e i leader dei due schieramenti, che richiamano alla mente i secoli del Manzoni. L’uno contro l’altro armato. La nascita della nuova civica Identità Frusinate, alla quale ha aderito Christian Alviani, non cambia (almeno per adesso) la situazione. Anche se circolano molti nomi sul versante delle possibili adesioni. Il punto politico è che FdI, Massimiliano Tagliaferri e Andrea Turriziani chiedono un azzeramento totale della giunta e una verifica. Non delle singole nomine ad assessore o l’attribuzione di deleghe a qualche consigliere.
Dopo le provinciali sicuramente si aprirà una ulteriore resa dei conti. Ma è sul bilancio che si capirà davvero se ci sono numeri e volontà politica per continuare la consiliatura. Nel frattempo si stanno moltiplicando in progressione geometrica le “voci” di possibili dimissioni di massa o mozioni di sfiducia. Però restano solo “voci”. La prospettiva di andare avanti per diciotto mesi con questo clima di logoramento è (paradossalmente) sul tavolo. Intanto Forza Italia prende posizione. Lo fa con una nota congiunta dei consiglieri Maurizio Scaccia (capogruppo) e Pasquale Cirillo (segretario cittadino). Rilevano: «Rimaniamo francamente stupefatti dalla scelta di Christian Alviani. Il consigliere ha sempre chiesto al nostro partito, quale conditio sine qua non, di mantenere il punto e la linea politica nei confronti del Sindaco, dichiarandosi sempre indisponibile a sostenere un eventuale Mastrangeli bis». Poi aggiungono: «La situazione attuale è l’immagine di questa consiliatura ormai alle battute finali. Forza Italia resta convinta della scelta di coerenza con la cittadinanza. Non potremmo mai pensare ad un sostegno all’attuale Sindaco senza l’accoglimento dei punti programmatici che abbiamo delineato, primo fra tutti la riapertura della piazzetta dello Scalo». Chiusura netta quindi nei confronti dell’Amministrazione Mastrangeli. All’interno del centrodestra si sta consumando un braccio di ferro totale. Fratelli d’Italia intende far pesare il ruolo di primo partito ad ogni livello. In primis a Mastrangeli e alla Lega Ottaviani. I quali dal canto loro non intendono arretrate dalle loro posizioni. Incomunicabilità kafkiana? Di più.
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