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Candidature, girandola di nomi

Uscenti, nuove entrate e sorprese: ecco come i partiti si stanno preparando alle prossime elezioni. Tra pochi giorni scade il mandato dei 12 consiglieri, alle urne si andrà tra gennaio e marzo

Candidature, girandola di nomi

La scadenza del mandato avverrà nell’immediata vigilia di Natale, ma si andrà in “prorogatio”. Parliamo dei 12 consiglieri provinciali. Da quel momento però il “pallino” sarà tutto nelle mani del presidente Luca Di Stefano. Perché dovrà essere lui a convocare le elezioni, entro i tre mesi successivi. Vale a dire tra gennaio e marzo 2026. Nelle settimane scorse circolava fortissima l’opzione gennaio, ma bisognerà vedere. Nei partiti la discussione, iniziata, non è ancora entrata nel vivo. Per quanto riguarda il Partito Democratico, bisogna tenere presente che a gennaio c’è la seconda finestra dei congressi dei circoli. Si aprirà il 9 gennaio e si chiuderà il 25. Poi il 26 la proclamazione dei risultati. Mentre l’assemblea provinciale di insediamento degli organismi sarà tenuta entro il 7 febbraio. Evidente però che non sarà semplice conciliare l’ultima fase congressuale con la compilazione della lista per le provinciali. Fra l’altro due anni fa venne scelta la formula dell’aggregazione con altre forze di sinistra. Alla lista La Provincia dei Cittadini parteciparono, oltre al Pd, Azione, Italia Viva, Possibile e Demos.

Stavolta è assai complicato che si possa arrivare ad una sintesi del genere. I Democrat andranno da soli. In campo tutti gli uscenti: Enrico Pittiglio, Luigi Vittori, Alessandro Mosticone, Antonella Di Pucchio. Ci sarà quasi sicuramente Emanuela Piroli, presidente del consiglio comunale di Ceccano. Sicuramente un nome lo farà il sindaco di Cassino Enzo Salera. Due anni fa indicò Gino Ranaldi, che venne eletto. Il nome in pole position per questa tornata è quello di Barbara Di Rollo, presidente del consiglio comunale di Cassino. In ogni caso il Partito Democratico dovrà garantire tutti gli equilibri interni tra le “correnti”. Ed è evidente che la prospettiva cambia: un conto è se si andrà al voto per le provinciali dopo il congresso, altro discorso se invece l’appuntamento ci sarà prima. I candidati in lista saranno 12: le correnti sono quelle di AreaDem di Francesco De Angelis, Rete Democratica di Sara Battisti, Parte da Noi di Danilo Grossi, i Riformisti di Antonio Pompeo.

Per quanto riguarda Fratelli d’Italia, l’obiettivo è il sorpasso al Pd e diventare quindi il primo partito in provincia anche a livello di amministratori locali. Perché ancora una volta (dal 2014 ad oggi) alle urne si andrà con la legge Delrio. Potranno essere eletti e voteranno i sindaci e i consiglieri dei 91 Comuni. Attraverso il meccanismo delle fasce di ponderazione, che attribuisce un maggiore “peso” agli amministratori dei Comuni più grandi. Massimo Ruspandini, parlamentare e presidente provinciale di FdI, sta valutando con grande attenzione la situazione, i meccanismi, le prospettive e gli equilibri. Sicuramente saranno ricandidati gli uscenti, vale a dire Alessandro Cardinali, Andrea Velardo e Sergio Crescenzi. Tutto il resto è in divenire. Quasi sicuramente della partita sarà Franco Carfagna, capogruppo di Fratelli d’Italia al Comune di Frosinone.

Nella Lega si riparte dai due uscenti: Luca Zaccari e Andrea Amata. Saranno quasi sicuramente candidati Lino Caschera, Marco Fiorini e Diego Violo. Negli ultimi giorni circola altresì il nome di Umberto Santoro.
In Forza Italia staffetta tra Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo, entrambi consiglieri comunali di Frosinone. Il primo è uscente, il secondo ricopre il ruolo di segretario cittadino degli “azzurri” nel capoluogo. Continua a circolare molto il nome del sindaco di Piedimonte San Germano Gioacchino Ferdinandi.

C’è quindi la lista Provincia in Comune di Luigi Vacana, che ha messo nel mirino l’ennesima conferma. Vacana è molto attivo sul versante della strategie, in particolare al Comune di Frosinone. Dove ha annunciato il sostegno alla candidatura a sindaco, nel 2027, del vicesegretario nazionale e capogruppo del Psi Vincenzo Iacovissi. I Socialisti hanno già messo in piedi una coalizione di 4 liste. Oltre a quella di partito, ci sono Frosinone Aperta, Area Vasta e, appunto, Provincia in Comune. Il capogruppo di Frosinone Aperta sarà Armando Papetti, anche lui consigliere comunale di Frosinone (eletto nella Lista Marzi). Peraltro nel 2023 Papetti si candidò alle provinciali proprio nella civica di Vacana. È chiaro che in questo modo Vacana confida su due voti ponderati del Comune di Frosinone. Ognuno dei quali “pesa” 306 punti. Ma ci sono altri nomi che circolano per le candidature alle provinciali: Andrea Vizzaccaro, Pietro Ferone, Claudia Crescenzi.

Due anni fa centrodestra e centrosinistra pareggiarono a livello di consiglieri eletti: 6-6. Da una parte Fratelli d’Italia (3), Lega (2), Forza Italia (1). Dall’altra La Provincia dei Cittadini (5) e Provincia in Comune (1). I risultati furono questi: La Provincia dei Cittadini al 35,26%, Fratelli d’Italia al 24,13%, Lega al 19,04%, Forza Italia al 14,04%, Provincia in Comune al 7,53%. In ventiquattro mesi si è andati al voto in diversi Comuni e quindi la situazione è mutata. Da quando è in vigore la Delrio il Partito Democratico è sempre risultato il primo partito alle elezioni provinciali. Fratelli d’Italia ha come obiettivo il sorpasso, ma in questo tipo di consultazione la competizione è a tutto campo. Perfino tra alleati. Anzi, spesso tra alleati. Poi inevitabilmente c’è l’aspetto relativo alle situazioni nei singoli Comuni. A cominciare da Frosinone e Cassino, che hanno la fascia di ponderazione più alta. Ogni voto “pesa” 306 punti.

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