Comune
12.11.2025 - 10:00
I banchi della giunta comunale
“Ma una notizia un po’ originale non ha bisogno di alcun giornale, come una freccia dall’arco scocca, vola veloce di bocca in bocca”. Così cantava Fabrizio De André. La novità è questa: ipotesi (concreta) Fabio Tagliaferri prossimo candidato sindaco del centrodestra al Comune di Frosinone. Notizia sicuramente originale e perfino dirompente sul piano politico. Ieri mattina volava veloce. Come una freccia. Di bocca in bocca. Soprattutto nei corridoi della Regione Lazio. Per un motivo soprattutto: Frosinone è un Comune capoluogo di provincia, che il centrodestra governa ininterrottamente dal 2012. In virtù di tre successi elettorali consecutivi. Da un anno e mezzo però il centrodestra si è spaccato: Forza Italia è addirittura all’opposizione. Per la verità non c’è neppure la maggioranza, visto che la coalizione trasversale che sostiene il sindaco Riccardo Mastrangeli si ferma a quota 16 (su 33). Il termine trasversale non è casuale, considerando che tra i 16 ci sono 2 esponenti che nel 2022 erano stati eletti all’opposizione. Parliamo di Andrea Turriziani (Lista Marini) e Claudio Caparrelli (Polo Civico).
E negli ultimi undici mesi senza il sostegno di 3 esponenti della Lista Marzi il numero legale nelle sedute ordinarie di prima convocazione non ci sarebbe mai stato. Ma il punto è che le fibrillazioni si moltiplicano in progressione geometrica. Da più di due anni. Senza che si riesca a trovare mai una sintesi. E siccome nel 2027 si voterà anche al Comune di Roma, il centrodestra (che peraltro governa la Regione Lazio) non può permettersi spaccature in un capoluogo come Frosinone. Fabio Tagliaferri è presidente e amministratore delegato di Ales, acronimo che sta per Arte Lavoro e Servizi spa. Parliamo della società in house del Ministero della Cultura, impegnata da oltre vent’anni in attività di supporto alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale italiano. Un ruolo che sta ricoprendo da quasi due anni con brillantezza, umiltà e competenza. Incurante delle polemiche politiche iniziali. Fabio Tagliaferri studia quotidianamente, si è messo in gioco fino in fondo, sapendo perfettamente di essere sotto i riflettori. Perfino degli alleati. Oltre che nel mirino degli avversari. Il successo della mostra sul tesoro degli antichi egizi in corso alle Scuderie del Quirinale è il termometro di un lavoro nel quale nulla può essere lasciato al caso.
Fin troppo evidente che se il nome di Fabio Tagliaferri circola è perché se ne sta parlando. In primis in Fratelli d’Italia. Ai piani alti naturalmente. Sul piano politico Tagliaferri è stato fondamentale alle scorse elezioni comunali. Quando, d’accordo con il parlamentare e presidente provinciale di FdI Massimo Ruspandini, ha tenuto il partito nel perimetro del centrodestra che ha sostenuto Mastrangeli. Non era semplice e men che meno scontato. Perché Fabio Tagliaferri era stato estromesso dal ruolo di assessore dall’allora sindaco Nicola Ottaviani. Una situazione che aveva portato ad uno scontro forte. Con l’intervento del deputato Paolo Trancassini, coordinatore di Fratelli d’Italia nel Lazio. Il partito di Giorgia Meloni decise di tenere i nervi saldi e non procedere allo “strappo”. Fabio Tagliaferri mise in campo una lista che ha eletto 4 consiglieri. Oggi il gruppo è salito a 5. Nonostante tutto questo, però, alcune richieste amministrative di Fratelli d’Italia sono rimaste senza risposta. Per esempio sul Piano urbano della mobilità.
In questa fase, comunque, la priorità è tutta politica: ricostruire un centrodestra che possa presentarsi alle prossime elezioni con l’obiettivo di ottenere il quarto successo consecutivo. FdI è il partito leader della coalizione ad ogni livello. Il recupero di Forza Italia è essenziale. Ricordiamo inoltre che sono 9 i consiglieri eletti nel centrodestra che non fanno più parte della maggioranza. Negli ultimi giorni, infine, non si è riusciti neppure a trovare il “diciassettesimo”. In modo da blindare la maggioranza. Segno che questa situazione non è recuperabile. Perciò occorre una scossa, perlomeno in prospettiva. Non dimenticando comunque il ruolo di Riccardo Mastrangeli. Per il quale sicuramente ci sarebbe una “exit strategy” all’altezza della situazione. Ma il centrodestra a Frosinone è in un vicolo cieco. L’opzione Fabio Tagliaferri appare l’unica in grado di cambiare la narrazione. Un’ultima cosa: resta da capire se lui sarebbe disponibile.