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Frosinone

Silenzi, strategie e attacchi

Nella coalizione trasversale che sostiene il sindaco Mastrangeli nessuno vuole uscire allo scoperto. L’affondo di Angelo Pizzutelli (Pd): «Mobilità cittadina nel caos totale»

Silenzi, strategie e attacchi

«Sarebbe opportuno fare il punto della situazione sull’intera mobilità cittadina. In consiglio comunale. Perché dopo oltre tre anni di consiliatura la situazione è mutata profondamente e la criticità è totale». Angelo Pizzutelli, consigliere del Pd, mette sul tavolo del dibattito cittadino il tema della Mobilità. E lo fa in un momento nel quale la situazione politica è complessa e fragile al tempo stesso. Perché la coalizione trasversale che sostiene Riccardo Mastrangeli non ha la maggioranza numerica, restando ferma a quota 16 (su 33). Perché il fronte delle opposizioni è ampio e diviso. Perché la Lista Marzi (decisiva nell’ultimo anno per il mantenimento del numero legale nelle sedute ordinarie di prima convocazione) appare in un momento di riflessione. Angelo Pizzutelli sposta il confronto sul piano amministrativo, su un tema cruciale. Non risparmiando un’analisi critica.

Non solo traffico

Rileva Pizzutelli: «Intanto si è chiusa la stagione delle piste ciclabili e ciclopedonali. Per esempio in via Marittima non c’è più traccia. Ed in tante altre zone interessate. Dopo che per realizzarle sono stati “cancellati” tantissimi posti auto con le conseguenti polemiche quotidiane con le numerose famiglie residenti interessate. Come non ricordare poi i restringimenti delle carreggiate? Con i relativi disagi per cittadini e commercianti». Aggiunge: «Così come resta davvero difficile comprendere cosa effettivamente si intende fare con il progetto del Bus Rapid Transit, autentico fulcro del programma di questa Amministrazione comunale. Assistiamo a nuovi lavori in quantità industriale da mesi e mesi, a tracciati che cambiano un giorno sì e l’altro pure, ma la sensazione forte è che si sia capito che il rapporto costi-benefici pende in maniera preponderante dalla parte dei costi. E che un bus elettrico senza corsia dedicata e in mezzo al traffico semplicemente non serve e non è funzionale come si poteva immaginare. Indipendentemente dalle versioni ufficiali e perfino dalla volontà politica iniziale. E siccome un politico di assoluto spessore del passato come Giulio Andreotti spesso esplicitava il concetto che “a pensare male si fa peccato ma spesso si indovina”, non vorrei che molto semplicemente si sia deciso di rinviare lo spinoso ed ostico tema del Brt dopo le elezioni per il rinnovo del consiglio comunale del 2027 vista la portata decisamente impopolare dell’argomento che potrebbe costare consenso. Soprattutto allo Scalo».

Prosegue Pizzutelli: «Al tempo stesso mi chiedo perché in questi tre anni non si sia mai deciso di potenziare, intanto, il Trasporto pubblico locale “normale”. C’erano le condizioni per farlo, il sottoscritto unitamente ai colleghi del Partito Democratico hanno più volte sollecitato in questo senso. Presentando delle proposte concrete e realizzabili ma le risposte concrete di apertura in tal senso non sono arrivate . Tale tematica a mio avviso continua ad essere centrale, perseguibile e si potrebbe senza dubbio riproporre. Stesso identico discorso per l’impianto di risalita. In consiglio comunale avevamo sostenuto la proposta di riattivare l’ascensore inclinato, puntando sulla cabina che c’è. La maggioranza invece ha deciso di procedere con il “raddoppio” delle cabine, con il risultato che, a tre anni e mezzo di distanza, l’impianto di risalita è fermo (ormai da oltre sei anni) e che della seconda cabina non abbiamo praticamente avuto sostanziali novità. Quindi c’è la questione dei parcheggi. Un vero e proprio problema in città, tra posti auto cancellati, sensi di marcia cambiati e tutto il resto. Bene la riqualificazione del parcheggio di piazza “Salvo d’Acquisto”, ma esisteva nella pratica quotidiana già da oltre tre lustri. Ci sono tantissimi posti auto nei parcheggi sottostanti l’Inps e piazza Gramsci.

Avevamo proposto un emendamento nell’ultimo bilancio preventivo per poter realizzare delle scale mobili o dei tapis roulant che collegassero facilmente quelle aree con viale Marconi e la piazza sovrastante. Quantificando il costo dell’intervento in 200.000 euro. Quell’emendamento venne però bocciato tecnicamente dalla maggioranza». Poi Pizzutelli dichiara: «A Frosinone semplicemente non si parcheggia con facilità . E non si cammina, considerando il conseguente traffico pesante. A tal fine si collega il tema del Multipiano di viale Mazzini. Francamente non so quali siano le strategie dell’Amministrazione comunale. Se cioè si possa procedere all’acquisizione del Multipiano al Comune. Oppure se si hanno in mente altre strade. Certamente però occorre un serio piano di riqualificazione e di rilancio di una struttura che non può restare in quelle condizioni di degrado e pericolosità, preda del vandalismo sfrenato. Probabilmente si è persa l’occasione di poterlo ammodernare usufruendo dei fondi del Pnrr ma una struttura del genere va messa a sistema di un’area, quella del Centro storico, oggetto di interventi di riqualificazione come nel caso dei Piloni. Così come è il momento di mettere sul tavolo del dibattito che nel capoluogo non può esserci soltanto la sosta tariffata». Conclude: «Il sindaco Riccardo Mastrangeli valuti la situazione e raccolga questa ipotesi di confronto costruttivo in aula per il bene comune ed il benessere dei nostri concittadini». Una mossa anche politica.

Il dilemma dei numeri

Nella coalizione trasversale il tema della ricerca del “diciassettesimo” appare congelato. Dopo il no della “galassia della Lega” all’opzione di attribuire la delega all’urbanistica al consigliere Carlo Gagliardi (Lista Marzi), nessuna novità. A prevalere sono i silenzi. Del gruppo di Fratelli d’Italia guidato da Franco Carfagna, del presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri (indipendente), di Andrea Turriziani (Lista Marini), per i quali trovare il “diciassettesimo” non è un optional. Ma c’è pure il silenzio dei “dissidenti” e di Forza Italia, che hanno intenzione di lanciare qualche segnale forte in aula. Perfino in seconda convocazione. Quindi il silenzio della Lista Marzi. Ma c’è pure il silenzio del sindaco Riccardo Mastrangeli, che va avanti per la sua strada. Concentrato sull’aspetto amministrativo. Forte anche del fatto che in quaranta mesi di mandato da primo cittadino mai è andato “sotto” nell’aula di Palazzo Munari. Un dato al quale stanno guardando pure sia il Partito Democratico che i “dissidenti” del centrodestra. Perché alla fine il punto è proprio questo. Numerico certo. Ma destinato a pesare politicamente.

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