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Bilancio parificato. Righini: «Risultato straordinario»

Via libera dei magistrati contabili al Rendiconto 2023. L’assessore: «Abbiamo ridotto l’indebitamente ed efficientato la spesa»

Bilancio parificato. Righini: «Risultato straordinario»

Giancarlo Righini, assessore regionale al bilancio, programmazione economica, agricoltura e sovranità alimentare, caccia e pesca, parchi e foreste

La Corte dei Conti ha parificato il rendiconto 2023 della Regione Lazio. A stabilirlo sono stati i magistrati contabili del collegio presieduto da Stefano Siragusa. «Un risultato straordinario» ha commentato l’assessore al bilancio Giancarlo Righini. È stato lui l’architetto di una gestione contabile che ha cambiato verso alla narrazione.

Un punto di svolta
Ha spiegato l’assessore Giancarlo Righini: «Dobbiamo sempre ricordare che parliamo del rendiconto 2023 e quindi dei primi nove mesi di governo dell’Amministrazione Rocca e per questi nove mesi abbiamo avuto l’idea tangibile dei risultati straordinari che stiamo raggiungendo. Voglio dire che abbiamo ridotto l’indebitamento in maniera significativa, efficientato la spesa, ricondotto a pareggio i fondi di dotazione negativi della sanità. Un lavoro assolutamente straordinario. Qui l’anno scorso, all’esito della parifica, dovemmo tornare in consiglio regionale e coprire perdite per 170 milioni di euro. Oggi questa somma di 600.000 euro è una formalità della contabilizzazione di una posta in bilancio irrisoria, relativamente alla sanità. Quindi è evidente che dobbiamo gioire ed essere orgogliosi per un bellissimo risultato ottenuto, che dimostra il lavoro straordinario fatto».

Le parole di Righini fanno riferimento al fatto che la Corte dei Conti ha approvato e parificato il rendiconto, con l’eccezione di una somma di 600.321,33 euro relativa ad un fondo sanitario indistinto. Il punto vero è la certificazione di un risultato finanziario completamente centrato. Perché, come ha spiegato il procuratore regionale Paolo Luigi Rebecchi, l’atto finale della gestione di competenza dell’anno 2023 è pari a 1.000.631.556,40 euro. In miglioramento netto rispetto al risultato dell’esercizio precedente (508.087.235,65 euro). Nell’ambito della verifica dei risultati della gestione 2023, va considerato il risultato di amministrazione, che in sintesi esprime l’intera gestione finanziaria dell’esercizio. Sottolinea Giancarlo Righini: «I numeri dicono che abbiamo lavorato bene centrando tutti gli obiettivi».

I commenti
Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca ha affermato: «Abbiamo fatto i compiti a casa. Le indicazioni della Corte dei Conti sono sempre state intese, da parte nostra, come un faro. Nelle numerose interlocuzioni che ci sono state, a volte si può avere una diversità interpretativa, però il punto di riferimento che la Corte dei Conti rappresenta nell’esercizio della nostra azione amministrativa non è mai venuto meno». Marco Bertucci, presidente della commissione bilancio della Regione Lazio, ha notato: «Per comprendere il cambiamento che abbiamo portato, basta guardare allo scorso anno, quando la parifica ci ha portato a dover coprire perdite di 170 milioni di euro. Oggi ci troviamo con rilievi pari a poco più di 600.000 euro: il rendiconto 2023 fa riferimento ai primi nove mesi della giunta Rocca, mesi che hanno portato alla riduzione dell’indebitamento, ad aver efficientato la spesa e al pareggio dei fondi di dotazione negativi della sanità. Risultato straordinario: faccio mie le parole dell’assessore Righini, vero protagonista insieme al presidente Rocca del lavoro in sede di politiche di bilancio di questi mesi di amministrazione».

Daniele Maura, vicecapogruppo regionale di Fratelli d’Italia, ha dichiarato: «Si prosegue sulla strada dei risultati, la sola possibile per restituire alla Regione Lazio credibilità e risorse concrete di sviluppo. È con profonda soddisfazione che abbiamo accolto la parifica da parte della Corte dei Conti. La parifica del bilancio rappresenta una sostanziale promozione per le politiche economiche intraprese, specialmente quelle protese al contenimento del debito, con l’azzeramento del ricorso all’indebitamento nell’ambito delle legge di stabilità 2024. Dopo un anno e mezzo di giunta Rocca, grazie alle politiche messe in campo dall’assessore al bilancio Giancarlo Righini, la Regione Lazio ha compiuto un salto consistente, che spalanca scenari di investimenti e di crescita».

La verifica
Sul versante della verifica politica in corso in maggioranza c’è aria di svolta. Dopo più di tre mesi. Sembra che il faccia a faccia a pranzo (mercoledì) tra il Governatore Francesco Rocca e il senatore Claudio Fazzone, coordinatore di Forza Italia nel Lazio, ci sia stato. Anche se le smentite rientrano nell’ambito di una prassi politica consolidata. Nessuno si meraviglia infatti. L’ipotesi di intesa sulla quale si sta ragionando è questa: Forza Italia e Lega mantengono 2 assessorati a testa, anche se gli “azzurri” sono passati da 3 a 7 consiglieri e il Carroccio è sceso da 3 a 1. Il che vuol dire che saranno potenziate le deleghe degli “azzurri”. Sicuramente con l’attribuzione dell’urbanistica, alla quale dovrebbe quindi rinunciare l’esponente leghista Pasquale Ciacciarelli.

Claudio Fazzone sta insistendo sull’assegnazione a FI della vicepresidenza, sia per il maggior peso che il partito ha conseguito, sia perché le tre cariche apicali (le altre sono la presidenza della Regione e la guida dell’aula consiliare) non possono essere appannaggio di un solo partito, Fratelli d’Italia. All’inizio della legislatura (febbraio 2023) il problema non si è posto perché Rocca veniva considerato in quota a tutta la coalizione. Poi invece c’è stato l’avvicinamento a FdI. Il punto è che la carica di vicepresidente è stata attribuita a Roberta Angelilli, elemento di spicco del partito. A FdI l’idea di dare questa carica agli “azzurri” non piace. Il pallino comunque è nelle mani di Francesco Rocca, che vuole chiudere la verifica il più rapidamente possibile. Tra domenica e martedì prossimi. Per quanto concerne Forza Italia, gli assessori sono Luisa Regimenti e Giuseppe Schiboni. Potrebbe esserci qualche avvicendamento. Circola con insistenza il nome di Pino Cangemi. Ma pure quelli di Alessandro Calvi e Giuseppe Simeone. Tra i nodi da sciogliere, uno soprattutto: chi uscirebbe?

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