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L'analisi

Quei flussi elettorali che fanno ballare sia i partiti che i seggi

I precedenti del 2014 e del 2019, gli eletti e il quadro stravolto. La conta interna alle coalizioni e alle forze politiche con le tre preferenze

elezioni

Siamo in un momento storico nel quale i flussi elettorali cambiano a grande velocità e anche in maniera clamorosa. Il che rende assai complicato avventurarsi in previsioni. Però il confronto con quanto successo nelle precedenti occasioni può essere importante per capire come potrebbe andare adesso con il ribaltamento di alcune prospettive. Alle europee dell’8 e 9 giugno mancano ventiquattro giorni.

Percentuali e seggi
La Circoscrizione Centro racchiude Lazio, Toscana, Umbria e Marche. In questo collegio si eleggono 15 eurodeputati. Il precedente del 2019 è lontano nel tempo, anche e soprattutto con riferimento agli equilibri politici di oggi. Cinque anni fa in questa circoscrizione ci furono 6 eletti della Lega, 4 del Partito Democratico, 2 del Movimento Cinque Stelle, 2 di Forza Italia e 1 di Fratelli d’Italia. In virtù delle percentuali nazionale e circoscrizionale dei partiti. La Lega ottenne il 34,3% a livello nazionale, il 33,4% nella circoscrizione. Il Partito Democratico il 22,6% in Italia, il 26,8% nella circoscrizione Centro. Il Movimento Cinque Stelle arrivò al 17% su scala nazionale e al 15,9% nella Centro. Poi Forza Italia: 8,7% in Italia, 6,2% nella circoscrizione Centro. Per Fratelli d’Italia il 6,4% a livello nazionale, il 6,9% nella Centro. Bisogna tenere presente quindi il combinato disposto tra la percentuale nazionale e quella della Circoscrizione. Il quadro del 2019, però, è molto diverso rispetto a quello attuale. Sia con riferimento ai sondaggi che soprattutto a quelli che sono stati i risultati delle politiche del settembre 2022 che delle regionali del Lazio di febbraio 2023. C’è un altro elemento da considerare: la soglia di sbarramento nazionale al 4%. Sotto la quale non scattano seggi. Il motivo è sostanzialmente uno: più forze politiche superano questa asticella, più la suddivisione degli eletti cambia.

I sondaggi
Se ne stanno effettuando a raffica. Ad ogni modo tutte le rilevazioni raccontano una situazione che è molto mutata rispetto alle politiche del 2022. Al netto delle variazioni negli equilibri interni e di qualche oscillazione. Tra gli ultimi sondaggi, quello di Swg presentato come sempre al telegiornale di La7. Fratelli d’Italia rimane il primo partito del Paese, con il 26,8%: guadagna lo 0,2% rispetto alla settimana precedente. Il Partito Democratico è al 20,5%, in leggera flessione (0,1%). Il Movimento Cinque Stelle al 16,2%, in crescita dello 0,1%. C’è quindi la Lega all’8,6% (-0,2% con riferimento alla settimana precedente). Poi Forza Italia: 8,3% (-0,2%). Altre tre forze politiche, secondo il sondaggio supererebbero la soglia del 4%. La lista Stati Uniti d’Europa è al 4,6%, in calo dello 0,3%. Alleanza Verdi e Sinistra è al 4,4%, con una flessione dello 0,2%. Pure Azione al 4,4% (-0,1%).
Il discorso è generale e riguarda tutti ad ogni livello. Il sistema proporzionale e la possibilità di esprimere fino a tre preferenze comporterà che le elezioni europee si trasformeranno anche (e soprattutto) in una conta interna. Intanto nelle coalizioni. Nel centrodestra c’è il duello per il secondo posto tra Lega e Forza Italia. Nel campo progressista, invece, la sfida è tra Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle. All’interno dei singoli partiti sarà perfino normale che i big potranno contarsi sia con l’opzione di due preferenze, sia con la possibilità di tre. Le indicazioni sui singoli candidati inevitabilmente ci saranno. Ma gli scenari sono molteplici.

La dimensione locale
I risultati della provincia di Frosinone andranno inquadrati, “letti” e pesati nel contesto circoscrizionale. Però anche in questo caso è importare analizzare i flussi elettorali. Nel 2014 in provincia di Frosinone andò così: Pd primo partito con 86.238 voti (37,10%). Era l’anno del 40% a livello nazionale con Matteo Renzi. Poi Forza Italia con 56.764 voti (24,39%). Quindi il Movimento Cinque Stelle: 51.172 consensi, il 21,99%. Il Nuovo Centrodestra-Udc al 6,28%, con 14.605 voti. Fratelli d’Italia: 9.616 voti, il 4,13%. Lega Nord all’1,46% (3.401 voti). Nel 2019 in Ciociaria Lega al 40,35% (96.671 voti). Movimento Cinque Stelle al 18,57% (44.494), Partito Democratico al 16,08% (38.536), Fratelli d’Italia all’8,90% (21.319), Forza Italia all’8,13% (19.472). Già dal 2014 al 2019 quadro politico profondamente cambiato pure in provincia di Frosinone. Come avverrà il 9 giugno prossimo. Considerando già come sono andate le politiche del 2022 e le regionali del 2023. Alle ultime regionali Fratelli d’Italia ha toccato quota 28,11% in Ciociaria. Mentre alle politiche del 25 settembre 2022 il partito di Giorgia Meloni si era attestato al 33,09%. Alle regionali Lega al 12,32%, alle politiche al 10,65%. Forza Italia al 10,46% alle regionali e al 10,18% alle politiche. Nel centrosinistra, il Partito Democratico ha ottenuto il 22,66% nel Lazio nel febbraio 2023. Mentre alle politiche del 2022 la percentuale fu del 13,99%. Movimento Cinque Stelle al 6,14% alle regionali, al 16,60% alle politiche. Alle europee il voto di opinione sarà molto importante, probabilmente decisivo. È proprio per questo che i leader hanno deciso di scendere in campo: Giorgia Meloni capolista di Fratelli d’Italia, Elly Schlein del Partito Democratico, Antonio Tajani di Forza Italia. Mentre la Lega ha puntato sul generale Roberto Vannacci e il Movimento Cinque Stelle su Carolina Morace. Per quanto concerne i candidati della provincia di Frosinone, sono cinque: Maria Veronica Rossi (Fratelli d’Italia), Mario Abbruzzese (Lega), Rossella Chiusaroli (Forza Italia), Giuseppina Bonaviri (Stati Uniti d’Europa) e Luciano Conte (Alleanza Verdi e Sinistra).

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