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L'analisi

Terremoto al Comune. Sardellitti si dimette, la crisi politica è grave

Le dimissioni dell'assessore all'innovazione tecnologica. «Da mesi non mi riconoscevo più in una squadra amministrativa»

Terremoto al Comune. Sardellitti si dimette, la crisi politica è grave

I banchi riservati alla giunta in consiglio comunale

Terremoto al Comune di Frosinone: Alessandra Sardellitti si dimette da assessore. Il sindaco Riccardo Mastrangeli non può che prendere atto dell'insostenibilità della situazione e annuncia una verifica subito dopo il voto sul bilancio. Non escludendo nulla. Neppure l'azzeramento e il rimpasto di giunta. Nemmeno le dimissioni e quindi il ricorso anticipato alle urne. Specialmente se il documento contabile dovesse avere il via libera con numeri stretti. Si chiude così una settimana iniziata male e finita peggio sul piano politico. Una settimana dominata dal pasticcio della diffusione del video della sparatoria di via Aldo Moro ripreso dalle telecamere del Comune. E pubblicato online dal Corriere della Sera per diverse ore, prima di essere rimosso. In pochi giorni il dibattito all'interno della maggioranza è diventato incandescente. Mastrangeli ha quindi deciso di mettere un punto, per capire il da farsi: se ci sono margini per andare avanti. Come eventualmente. E con chi.

L'addio dell'assessore
In una lunga lettera al sindaco l'assessore Alessandra Sardellitti spiega i motivi del passo indietro. E lo fa accendendo i riflettori sul dato politico: «Purtroppo, sono mesi in cui non riesco, probabilmente per colpa mia, a riconoscermi in una squadra amministrativa. Penso che le tensioni e i malumori non siano d'aiuto alla realizzazione del sostanzioso programma amministrativo che deve essere portato avanti. E mi auguro che con le mie dimissioni, possa tornare una maggiore serenità di cui la città ha assolutamente bisogno».

Da molti mesi la Sardellitti era "sotto attacco" politico. Specialmente in giunta, dove le polemiche e i confronti accesi non sono mancati. «Non riesco a riconoscermi in una squadra amministrativa»: è l'attestazione delle difficoltà in giunta. E anche in maggioranza. Diversi gruppi politici (Fratelli d'Italia, Lista per Frosinone, Forza Italia in primis) erano pronti a una mozione di sfiducia nei confronti della Sardellitti. Che ha deciso di anticipare gli scenari. Lanciando anche il messaggio di non essere attaccata alla poltrona. Nella lettera l'ormai ex assessore ringrazia il sindaco («per la grande opportunità che mi hai dato di gestire un settore così innovativo, nel quale ho trovato persone competenti, appassionate e dedite al loro lavoro»), dirigenti, funzionari e dipendenti degli uffici con i quali ha interagito per venti mesi.

Aggiunge: «E ancora tutto il personale del Comune per non avermi mai fatto mancare il proprio appoggio e la propria stima». Rileva Sardellitti nella lettera: «Penso di aver lavorato tanto e bene e me ne vado fiera per aver trattato la res publica come un bene fragile da tutelare e rispettare. Così come penso che ben stia facendo il nostro sindaco a portare avanti un programma visionario che intende cambiare il volto di una città che ha bisogno di un risveglio culturale, morale ed economico. Ringrazio i colleghi assessori. Ringrazio, infine, e non certo per minore importanza tutti i consiglieri comunali ed in particolare il "mio" consigliere Mauro Vicano, per il quale non posso che spendere parole di elogio, il consigliere delegato allo sport Francesco Pallone che sta lavorando in maniera encomiabile su un settore tanto delicato, portando avanti progetti ambiziosi, e i grandi visionari del Comune, dottoressa Teresa Petricca e dottor Giovanni Martino, che mi troveranno sempre al loro fianco nelle battaglie per l'ambiente e la tutela della salute dei cittadini».

Alessandra Sardellitti ha voluto nella sostanza distinguere le diverse situazioni, sul piano soprattutto politico. Infatti in un successivo post sui social la Sardellitti ha aggiunto: «Non c'erano più le condizioni per proseguire serenamente il mio lavoro. E allora ho tolto il disturbo. È stato un onore essere assessore della mia Frosinone». «Ho tolto il disturbo» è una frase indicativa.

Ora la verifica
La nota di Riccardo Mastrangeli è arrivata subito dopo le dimissioni della Sardellitti. Rileva: «Il Sindaco non può non prendere atto della complessità del quadro politico, attualmente presente, dell'Amministrazione comunale. Chiaramente l'unico vero interesse rimane quello di centrare gli obiettivi del programma che non può subire rallentamenti o difficoltà di sorta per mancanza di maturità di alcuni amministratori. Si impone, a questo punto, una verifica a tutto tondo, delle forze e tra le forze che sostengono la maggioranza e la mia persona, quale Sindaco, subito dopo la votazione sul bilancio, senza escludere alcuna soluzione». Mastrangeli vuole intanto aspettare la votazione sul bilancio.

Per capire se e come la maggioranza di centrodestra può andare avanti. Perché sono passati meno di due anni dalle elezioni vinte da Mastrangeli e dal centrodestra (le terze consecutive). Ma di quella maggioranza si sono perse le tracce. Sia sul piano numerico che politico. Inoltre nel giugno 2022 fu siglato un accordo al ballottaggio, tra Riccardo Mastrangeli e Mauro Vicano (candidato sindaco per conto proprio). Presente anche l'ex primo cittadino Nicola Ottaviani, oggi parlamentare e coordinatore provinciale della Lega.

Sulla base di quel patto la Sardellitti è stata nominata assessore. Ma è stata proprio quell'intesa a determinare malumori politici nel corso di questi venti mesi. Perché in diversi lo hanno considerato un errore sul piano politico. In più di un'occasione Anselmo Pizzutelli (Lista Mastrangeli), Antonio Scaccia (Lista per Frosinone), Fabio Tagliaferri (Fratelli d'Italia), Massimiliano Tagliaferri (Lista Ottaviani) lo hanno detto al sindaco Riccardo Mastrangeli. Il quale ha cercato di tenere tutti gli equilibri, ma poi qualcosa si è rotto irrimediabilmente. La crisi dell'Amministrazione Mastrangeli e dell'intera maggioranza è politica. Decisamente troppi i fronti aperti.

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