Spazio satira
Provincia
14.12.2023 - 12:00
Il presidente della Provincia Luca Di Stefano
La campagna elettorale per le provinciali si snoda soprattutto attraverso le telefonate. E ad otto giorni dall'apertura delle urne i cellulari di candidati, sindaci e consiglieri comunali squillano in continuazione. «Posso contare sul tuo voto ponderato?». «Ma veramente sto in un partito diverso dal tuo». «Mi permetto di insistere». Tante conversazioni vanno in questo modo, perché alla fine la posta in palio è comunque altissima. Da capire poi cosa succederà nel segreto dell'urna. Bisognerà fare i conti pure con una lista lunghissima di delusi e demotivati. Per i quali il dilemma è: resto direttamente a casa oppure voto scheda bianca? A ricordare quasi la celebre frase di Nanni Moretti: «Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?». Nelle segreterie dei partiti l'attività è frenetica: da una parte le calcolatrici, dall'altra le alchimie della politica.
Il precedente del 2021
Due anni fa le ultime votazioni per eleggere i 12 consiglieri provinciali. Si tratta del precedente più vicino. Finì in questo modo. Il Partito Democratico ottenne 29.231 voti ponderati, in virtù dei quali vennero eletti 4 consiglieri: Antonella Di Pucchio, Enrico Pittiglio, Gaetano Ranaldi, Alessandro Mosticone. Per la Lega 19.883 voti ponderati. Gli eletti furono 3: Luca Zaccari, Gianluca Quadrini, Andrea Amata. Adesso Quadrini è il capogruppo di Forza Italia, mentre al posto di Zaccari nel corso della consiliatura è subentrato Alessandro Giuseppe Pizzuti.
Fratelli d'Italia ottenne 15.368 voti ponderati, eleggendo 2 consiglieri: Daniele Maura e Riccardo Ambrosetti. Poi sono entrate Stefania Furtivo e Rossana Carnevale (quest'ultima peraltro adesso è candidata con Forza Italia). Quindi il Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli: 13.592 voti ponderati. Consiglieri eletti: Alessandro Cardinali e Alessandro Rea (al posto del quale è subentrata l'attuale vicepresidente dell'ente, Valentina Cambone).
Per Provincia in Comune 10.717 voti ponderati: in Consiglio entrò Luigi Vacana. Stavolta non ci sarà il Polo Civico. Non ci sono Comuni commissariati, il che vuol dire che la platea degli aventi diritto al voto è al gran completo: 1.149 "grandi elettori" (91 sindaci e 1.058 consiglieri comunali).
La situazione politica
Ci sono altri fattori che però vanno considerati. Vero che si tratta di un'elezione per addetti ai lavori, ma molte cose sono cambiate nel panorama politico nell'ultimo anno e mezzo. La vittoria del centrodestra alle politiche ha portato alla formazione del Governo Meloni. Poi a febbraio c'è stato il cambio della guardia alla Regione Lazio, con il successo di Francesco Rocca, che ha posto fine a dieci anni di egemonia del centrosinistra guidato da Nicola Zingaretti. Un "cambio di verso" che ha inevitabilmente messo in moto un effetto domino sugli enti intermedi. A livello locale oggi la Saf e l'Ater sono guidate da esponenti di Fratelli d'Italia. Rispettivamente Fabio De Angelis e Antonello Iannarilli.
Inoltre è stato annunciato il commissariamento del Consorzio industriale regionale, al timone del quale c'è Francesco De Angelis, attuale presidente regionale del Partito Democratico. Sicuramente il centrodestra in questo momento ha un peso politico maggiore anche in Ciociaria. Un elemento che non va sottovalutato. Fra l'altro ci sono moltissimi amministratori locali non schierati, che hanno cioè un profilo di carattere civico. Dal 2014 (anno dell'entrata in vigore della legge Delrio) la Provincia è una roccaforte del Pd. Partito che ha espresso due volte il presidente (Antonio Pompeo) e il maggior numero di consiglieri. Inoltre lo scorso anno la corrente Pensare Democratico di Francesco De Angelis fu decisiva nell'affermazione di Luca Di Stefano. Stavolta il centrodestra è nelle condizioni di eleggere la maggioranza dei consiglieri. Manca l'elemento dell'unità della coalizione, ma bisogna altresì aggiungere che il profilo della competizione è interamente proporzionale.
Le strategie
Il Pd riparte dalla coalizione di centrosinistra, nella quale ci sono altresì Azione, Italia Viva, Demos e Possibile. Il presidente regionale dei Democrat Francesco De Angelis e il segretario Luca Fantini puntano ad eleggere 4-5 consiglieri. Confidando pure nel fatto che Provincia in Comune di Luigi Vacana confermi il proprio seggio. In modo da provare a mettere insieme una coalizione di 6 consiglieri. Arrivando perlomeno ad un pareggio. Poi ci sono i tre partiti del centrodestra: Fratelli d'Italia punta a 3 consiglieri. La Lega anche. Forza Italia confida in almeno un seggio ma non esclude che possa scattare il secondo. Sul piano operativo ed amministrativo non cambia nulla: la Delrio attribuisce tutte le competenze al presidente. Le deleghe ai consiglieri non sono paragonabili ad un assessorato comunale. Però i risultati saranno indicativi sul versante della rappresentanza dei partiti nell'ambito degli amministratori locali.
Di Stefano in platea
Il presidente Luca Di Stefano aspetterà l'esito delle provinciali. Successivamente dovrà procedere all'assegnazione delle deleghe ai consiglieri. Operazione che la volta scorsa ha definito a giugno, sei mesi dopo la sua elezione. Pure stavolta potrebbe non avere fretta. Sono 10 su 12 i consiglieri provinciali in carica candidati per cercare di ottenere la conferma. Soltanto Valentina Cambone (Polo Civico) e Stefania Furtivo (Fratelli d'Italia) non sono della partita. La sensazione è che comunque Di Stefano cambierà molto l'assetto delle deleghe. Sicuramente continuerà a coinvolgere tutti i consiglieri eletti. Allo stesso tempo, però, le deleghe saranno riparametrate. In attesa del ritorno (futuro e incerto) all'elezione diretta, con la legge Delrio la centralità del presidente della Provincia è assoluta. Sia sul piano politico che su quello amministrativo.
Ed è una condizione che Luca Di Stefano vuole continuare a sottolineare.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione