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Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca: «La Procura della Corte dei Conti sta seguendo la vicenda dei bilanci delle Asl e non ci saranno sconti per nessuno»

asl frosinone

Nella settimana in cui la giunta regionale ha approvato il bilancio e delineato il potenziamento della rete ospedaliera, il Governatore Francesco Rocca ha detto in conferenza stampa: «La Procura della Corte dei Conti sta seguendo la vicenda dei bilanci delle Asl e non ci saranno sconti per nessuno. Non sono più disposto a pagare questo tentativo di qualcuno di manipolare ciò che è avvenuto in termini finanziari nel passato. Abbiamo una spada di Damocle che pende fino a quando questa vicenda non sarà chiarita, ma non voglio che questa vicenda che la Procura sta seguendo abbia un effetto devastante su tutti i cittadini».

Il tema è quello della verifica dei bilanci delle Asl da parte della magistratura contabile. Qualche giorno dopo autorevoli quotidiani nazionali hanno riportato la notizia che otto dirigenti delle Asl del Lazio sarebbero indagati per falso: avrebbero delineato una visione edulcorata della realtà patrimoniale negli anni fra il 2017 e il 2020. Francesco Rocca non è uno che parla invano: evidente la sua preoccupazione per una vicenda che, qualora dovesse prendere una piega nella logica che «non ci saranno sconti per nessuno», avrebbe inevitabilmente degli effetti pesanti sul bilancio della Regione Lazio e quindi sui cittadini.

Una vera e propria spada di Damocle quindi. Non resta che attendere l'esito della vicenda, anche se in questa fase la giunta regionale sta comunque definendo tutti gli orizzonti. Per il Consorzio industriale, per esempio, è stato disposto il commissariamento. E la visita di Roberta Angelilli a Frosinone aveva come obiettivo principale quello di dimostrare "visivamente" che una fase si è chiusa e adesso se ne apre un'altra. Non si è trattato di un semplice passaggio di consegne. È stato un cambio di imprinting della gestione politica.

Quella seduta consiliare che lascerà il segno
La seduta del consiglio comunale di Frosinone sul question time ha fatto capire molte cose. Forse tutto. Il sindaco Riccardo Mastrangeli ha espresso la sua visione sul capoluogo del futuro. Dicendo che la città è caratterizzata dal conservatorismo (è vero) e che fin quando ci sarà lui non si tornerà indietro rispetto all'impostazione che ha già dato. Vale a dire: pedonalizzazione totale di piazzale Kambo, piste ciclabili, Brt, raddoppio delle linee dell'impianto di risalita, rivoluzione della viabilità. Non cambierà neppure una virgola. Consapevole di poter perdere la maggioranza. Infatti è per questo che da mesi Mastrangeli è in campagna elettorale. Non soltanto per le delibere adottate in materia urbanistica. Anche per il concerto di Natale dell'altra sera. Perché ha dato una prospettiva precisa: parla ai cittadini, non ai partiti. Apre il Palazzo (Munari), non i tavoli politici. È un elemento che alleati e avversari farebbero bene a non sottovalutare. Nel corso del dibattito sono emerse però anche altre posizioni. Il consigliere Anselmo Pizzutelli ha una visione diametralmente opposta a quella di Mastrangeli sul futuro assetto di piazzale Kambo ma anche sul tracciato del Brt. Lo ha detto in maniera forte, non lasciando spazi alle interpretazioni. A questo punto, per come si stanno mettendo le cose, potrebbe essere lui il candidato sindaco avversario di Mastrangeli nel caso di elezioni anticipate. O perfino alla scadenza naturale della consiliatura. Lo sanno entrambi: Riccardo Mastrangeli e Anselmo Pizzutelli. D'altronde, sono anni che le elezioni comunali di Frosinone si vincono e si perdono nel quartiere Scalo. Alessandra Mandarelli, esponente della Lista Marzi, ha rotto il silenzio del "politicamente corretto" e, rivolgendosi alla giunta, ha detto che in consiglio comunale a rispondere alle interrogazioni devono essere gli assessori, non i dirigenti. Aggiungendo che gli stessi, i dirigenti, in questo modo vengono messi in imbarazzo. Alessandra Mandarelli ha perfettamente ragione. E nessuno si nasconda dietro le (presunte) competenze formali che norme e regolamenti attribuiscono ai dirigenti. In aula consiliare si formulano domande che sono sempre politiche, perfino quando attengono a situazioni amministrative. Perché è la giunta che assume decisioni e mette nero su bianco gli indirizzi. I dirigenti attuano le linee programmatiche deliberate, portano avanti le pratiche. Ma non possono essere chiamati in causa per sopperire alle difficoltà degli assessori nel rispondere e nell'assumersi la responsabilità politica. Il sindaco Riccardo Mastrangeli non delega le risposte ai dirigenti. La giunta prenda esempio da lui. Onori e oneri. Ma soprattutto coraggio politico. Fra l'altro Frosinone è il capoluogo e soltanto per questo tutti dovrebbero dare l'esempio.

Trappole e paradossi delle trattative politiche a Cassino
Barbara Di Rollo non è stata candidata alle provinciali. Il sindaco Enzo Salera ha imposto la sua linea, indicando Gino Ranaldi. Il Pd è stato sostanzialmente a guardare e questo già la dice lunga. Le trattative politiche sono naufragate all'inizio e tutti ne erano consapevoli. A questo punto è inutile rimpallarsi le responsabilità. A fare la differenza sarà soltanto il risultato finale. Se Salera otterrà la conferma, avrà avuto ragione lui sul piano politico. Comunque. Se invece dovesse perdere, allora la rottura con la Di Rollo verrebbe letta come un imperdonabile errore politico. Nel centrodestra ci sono fratture altrettanto insanabili. Specialmente tra Fratelli d'Italia e Lega. Pure in questo caso i livelli superiori (nazionali e regionali) dei partiti stanno a guardare. Complicato inserirsi in certi meccanismi di carattere locale. A conferma che le elezioni comunali da queste parti vengono decise nella logica della vendetta. Politica, s'intende.

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