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L'intervista

Paolo Pulciani: «La stazione Tav verrà realizzata»

Il deputato Paolo Pulciani (FdI) a tutto campo: «La manovra economica funziona e in futuro andrà meglio»

paolo pulciani

Il deputato Paolo Pulciani (Fratelli d'Italia)

Difende la politica economica del Governo e guarda con fiducia ed ottimismo ai prossimi appuntamenti elettorali, locali e nazionali. Paolo Pulciani, deputato di Fratelli d'Italia (è stato eletto nel collegio proporzionale Frosinone-Latina), a tutto campo. Lo abbiamo intervistato.

Allora Pulciani, iniziamo da una manovra economica che la Commissione europea ha definito "non pienamente in linea". Potrebbero esserci dei problemi?
«La manovra è stata promossa dai mercati e dalle agenzie di rating. Smentendo i tanti "gufi" che preconizzavano fallimenti epocali. Le risorse erano limitate e si sapeva. Ma comunque c'è un'attenzione verso i più deboli e le fasce fragili. E c'è, soprattutto, l'intervento sul cuneo fiscale».

Che però è finanziato per un anno. Verrà comunque portato avanti?
«Sicuramente verrà portato avanti. E quando ci saranno le risorse diventerà strutturale».

È proprio necessaria l'elezione diretta del presidente del consiglio?
«Il premierato è da sempre nelle corde del centrodestra. La riforma non tocca gli assetti costituzionali e non rivoluziona la gestione della cosa pubblica: il presidente della Repubblica e il Parlamento mantengono gli stessi poteri e le medesime prerogative. L'elezione diretta del premier va nella direzione di dare stabilità al Governo e alla legislatura. Mettendo fine agli "artifici parlamentari" tesi a bypassare il voto dei cittadini».

Quanto saranno importanti le elezioni europee di giugno?
«Tantissimo. Intanto per quelli che saranno i risultati in tutto il Continente. Nel senso che rapporti di forza, equilibri e assetti consolidati da anni potrebbero cambiare. Dando vita a maggioranze differenti da quelle alle quali siamo abituati. Poi è evidente che, a distanza di un anno e mezzo dalle politiche, l'appuntamento rappresenterà un test significativo per il Governo e per tutti i partiti».

Non crede che con gli alleati ci siano delle fibrillazioni di troppo?
«È normale che sul piano provinciale i rapporti con Lega e Forza Italia possano risentire di situazioni locali. Ci sta, ma non è un dramma. Sul piano nazionale, però, la situazione è buona. In un Governo di coalizione le proposte devono essere omogenee, non identiche».

Recentemente in Ciociaria si è svolta una riunione degli Stati Generali per il rilancio economico della provincia. Che giudizio dà di quell'appuntamento?
«Il convegno è stato importante perché ha rappresentato una forte idea di stimolo. Adesso però è necessario avviare un percorso virtuoso e concreto. E soprattutto con un cronoprogramma preciso. Altrimenti il rischio è che certi appuntamenti restino perennemente nella fase "conviviale"».

Tutti sono concordi nel dire che soltanto con la realizzazione di una Stazione Tav (l'area è già stata individuata, tra i Comuni di Ferentino e Supino) si potrà davvero voltare pagina. In realtà dell'opera si continua soltanto a parlare.
«Guardi, la Stazione Tav si farà. Ne sono certo e credo che presto arriveranno notizie importanti in tal senso. La Zes? Sicuramente avrebbe rappresentato una svolta, ma bisogna essere seri: era chiaro dall'inizio che le province di Frosinone e di Latina non potevano essere inserite nella Zona economica speciale. Il procedimento di "zonizzazione" era stato effettuato precedentemente. Ora dobbiamo guardare avanti. Investire nelle infrastrutture e nella logistica è decisivo. Pensiamo alle ricadute positive sul comparto (peraltro di eccellenza nazionale) del chimico-farmaceutico e sugli altri settori. Inoltre dobbiamo guardare a tutte le altre possibilità che garantiscono benefici e agevolazioni».

Che risultato si aspetta Fratelli d'Italia dalle prossime elezioni provinciali? Vero che votano gli amministratori, ma si tratta di un appuntamento al quale i partiti guardano con enorme attenzione.
«Mi faccia esprimere l'auspicio che questa sia l'ultima volta che si vota con la legge Delrio. È necessario ridare il potere di scelta ai cittadini. Lavoreremo affinché nel 2024 si ripristini la situazione precedente. Detto questo, però, non mi sottraggo alla domanda: si tratta di un'elezione indicativa e Fratelli d'Italia metterà in campo una lista fortissima. Sono sicuro che otterremo un risultato eccellente. In questa fase tutti i partiti fanno i conti dei voti ponderati che possono prendere. In questi ultimi due anni Fratelli d'Italia ha vinto ovunque, anche alle comunali. Però alle provinciali dovremo tener conto del fatto che molte Amministrazioni hanno assetti e numeri derivanti da tornate elettorali di diversi anni fa. Quando Fratelli d'Italia non aveva le percentuali di adesso. Ma centreremo lo stesso un risultato significativo».

Si parla spesso dell'importanza dell'editoria locale, del ruolo imprescindibile dei piccoli quotidiani. Ma come si salvaguardano poi nel concreto?
«L'editoria locale merita un focus particolare. Non soltanto perché rappresenta un patrimonio irrinunciabile. Ma anche perché in un contesto come quello attuale, i giornali locali sono una sorta di antidoto contro le fake news. Proprio per la loro capacità di verificare ogni singola notizia. Fra l'altro è evidente che i piccoli giornali sono fondamentali per i territori. Per dare loro voce, per non determinare cali di concentrazione, per rappresentare le istanze dal basso. Per quello che mi riguarda, posso assicurare il massimo impegno affinché l'editoria locale continui a svolgere il proprio ruolo. La distribuzione dei risorse deve garantire equità e pluralismo».

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