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L'intervista

Claudio Durigon: «Pensioni e riforme. Ecco come stiamo cambiando il Paese»

Il punto con il sottosegretario al lavoro: «La Fornero non tornerà. Pronti a modificare anche le Province»

claudio durigon

Il senatore della Lega Claudio Durigon e sottosegretario al lavoro nel governo Meloni

La manovra economica, le novità per le pensioni e le riforme costituzionali al via: il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon fa chiarezza sulle ultime importanti novità su cui stanno lavorando il Governo Meloni e la maggioranza.  

Nella manovra economica appena licenziata dal Governo il capitolo delle pensioni e tra i più corposi. Quali sono le novità?
«Sulle pensioni continuiamo a lavorare per il completo superamento della Legge Fornero. Nonostante questa non sia la finanziaria della riforma pensionistica, rappresenterà un passo ulteriore verso la "Quota 41" piena, da attuare entro la fine della legislatura. Siamo riusciti a mantenere il requisito dell'età pensionabile restando nell'ambito di "Quota 103", nettamente migliorativa rispetto alla situazione prospettata con "Quota 104" con finestre. I vincoli, nell'ottica di un equilibrio generale della manovra, consentiranno comunque flessibilità in uscita. Ad esempio, abbiamo eliminato il requisito di dover maturare 1,5 volte la pensione minima per accedere a quella di vecchiaia».

Come mai ha parlato di un maxi emendamento per i medici ? Qual è il problema?
«Ci sono delle criticità e le stiamo affrontando, anche nell'ottica di evitare che il ricalcolo dei rendimenti pensionistici spinga i medici ad optare per la pensione subito. Tema, tra l'altro,  che non riguarda solamente i medici, ma, ad esempio, anche il personale degli enti locali. Il maxiemendamento sarà utile per affrontare queste e altre problematiche, alle quali stiamo lavorando in sinergia con gli altri ministeri. L'importante sarà trovare il giusto equilibrio e valorizzare ogni categoria professionale».

La riforma costituzionale. Ci sarà spazio anche per altre riforme? Tipo le Province?
«L'ottica è riconsegnare nelle mani dei cittadini il potere di scelta e di controllo, nonché, sulla scia del principio di sussidiarietà sostenere sempre il livello di governo più vicino alla comunità. Ci siamo dati fin dall'inizio l'obiettivo di modificare l'assetto istituzionale del Paese ed in questo senso stiamo lavorando. Ci sono diverse riforme in cantiere, tra cui anche quella delle Province. Qui dobbiamo ribadire con fermezza la centralità di un ente fondamentale per la vita del cittadino attraverso l'elezione diretta del presidente. Come sempre, le grandi riforme, richiedono tempo e capacità di agire».

Zls estesa a tutto il Lazio sud. È possibile?
«Il Lazio è una delle regioni con il reddito pro capite più alto ma, tolto il dato romano, vediamo come nelle province la situazione non sia così rosea. Ogni territorio merita attenzioni differenti a seconda delle sue peculiarità. La Lega da questo punto di vista ha saputo raccogliere prima di tutti le istanze territoriali con i deputati Miele e Ottaviani, portandole all'attenzione del Governo. Credo che questo lavoro porterà buoni risultati».

I piccoli editori protestano col governo per il fondo straordinario all'editoria che premia i grandi giornali. Non sarebbe più opportuno sostenere maggiormente i piccoli editori che danno voce ai vari territori?
«La crisi dalla quale stiamo uscendo ha richiesto grandi sforzi per sostenere tutto il mondo dell'editoria e del giornalismo. Senza tale impegno avremmo lasciato senza tutele un sistema in cui operano migliaia di persone. Allo stesso tempo è chiaro che l'obiettivo deve essere quello di sostenere anche la piccola editoria e verso questa direzione stiamo lavorando. Credo che, tenendo sempre in considerazione le risorse economiche disponibili, il Governo non farà mancare il proprio supporto ai piccoli editori. La questione dell'editoria è complessa e va affrontata nel suo insieme». 

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