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Faccia a faccia

«Centrodestra a trazione FdI modello vincente»

Fabio Tagliaferri impegnato su più fronti: «A Cassino possiamo battere il centrosinistra di Salera»

«Centrodestra a trazione FdI modello vincente»

Assessore ai servizi sociali al Comune di Frosinone, dove è anche coordinatore del circolo cittadino di Fratelli d'Italia. Ma in questo momento Fabio Tagliaferri ha pure altri incarichi importanti: il partito gli ha affidato il compito di sbrogliare le situazioni del centrodestra sia a Cassino (dove a giugno si vota per le comunali) che ad Alatri (dove nella coalizione non sono mancate e non mancano fibrillazioni. Incarichi che gli sono stati affidati da Arianna Meloni (segretaria nazionale del partito dal 24 agosto scorso) e da Massimo Ruspandini, deputato e coordinatore provinciale di FdI.

Tagliaferri, quale la sua "mission" a Cassino? Centrodestra unito, compatto e vincente, a trazione Fratelli d'Italia?
«Certamente. Fratelli d'Italia è nelle condizioni di poter essere il primo partito anche a Cassino. E questo comporta oneri e onori. Sono sicuro che riusciremo a riorganizzare il partito e ad unire il centrodestra. Per battere Enzo Salera: sinceramente il centrosinistra mi sembra una coalizione a pezzi. Non è una partita semplice ma neppure impossibile».

Ma le primarie del centrodestra sono un'opzione oppure no?
«Il centrodestra deve aprirsi al mondo civico. Noi non intendiamo imporre regole e uomini a nessuno, ma neppure farcele imporre. Occorre raggiungere una sintesi tra i partiti del centrodestra e i civici. Se dal confronto emergerà un nome condiviso e vincente per la candidatura a sindaco, allora nulla quaestio. Se invece dovessero emergere più nomi, le primarie diventerebbero un'ipotesi. Adesso non lo sono però».

Ad Alatri invece che tipo di situazione c'è nel centrodestra?
«Ritengo che nel centrodestra sia necessario dimenticare e superare le situazioni passate che hanno prodotto contrasti e che potrebbero dividere. Il ragionamento vale per tutte le realtà, non soltanto per Alatri. Al Comune di Frosinone, quando si è trattato di sostenere Riccardo Mastrangeli, il sottoscritto ha dimenticato tutto quello che era successo prima. Mi riferisco alle incomprensioni con Nicola Ottaviani. Il centrodestra è un patrimonio politico superiore, da salvaguardare. Non si può andare avanti con le simpatie e con le antipatie. Fratelli d'Italia si muove costantemente in tale ottica».

Dunque "missione compiuta"?
«Missione compiuta».

Comune di Frosinone: deleghe revocate a due consiglieri di maggioranza, fibrillazioni e incomprensioni all'interno della coalizione. Dopo nemmeno un anno e mezzo di consiliatura, se l'aspettava?
«Guardi, ciò che è successo sul piano politico è assolutamente fisiologico. Il centrodestra governa il capoluogo da più di undici anni ininterrottamente e lo farà ancora a lungo. Dico questo: le liste civiche sono assolutamente essenziali per vincere le elezioni, poi però bisogna sapere che vanno gestite. Altrimenti il mancato coordinamento può provocare dei problemi. Perdere qualcuno è fisiologico, ma si può anche recuperare. Ritengo che sia necessario, in questa fase, ribaltare il tavolo: da politico ad amministrativo. Se nei prossimi mesi riusciremo a realizzare alcune cose importanti che stanno nel programma, allora riusciremo a cambiare il trend».

Facciamo il punto sui temi amministrativi in ballo: piste ciclabili, percorso del Brt, riqualificazione dello Scalo, impianti sportivi e molto altro ancora. Non appare semplicissimo, considerando l'attuale momento della maggioranza.
«Noi non saremo giudicati su quanti consiglieri avremo perso in una determinata fase, ma sui risultati raggiunti».

Ma è vero che lei è tra i "falchi" che vogliono chiudere qualunque ipotesi di apertura alle opposizioni?
«Se singoli consiglieri comunali intendono dare un loro contributo sulla base di una condivisione amministrativa, nessun problema. Se però qualcuno vuole continuare nella pratica del saltare da una parte all'altra a seconda dei momenti politici e delle coalizioni che governano, allora deve sapere che troverà in Fratelli d'Italia un muro invalicabile».

C'è qualche argomento di carattere amministrativo, oltre a quelli sul tavolo, che le piacerebbe riprendere?
«Nel programma del Sindaco c'è il Parco sul fiume Cosa. Un'opera amministrativa che reputo importante».
L'aumento delle indennità di sindaco e assessori, unitamente alla diminuzione della quota per Solidiamo, ha reso ancora più attrattiva l'ipotesi di una nomina in giunta? Non pensa che pure questo aspetto abbia contribuito ad aumentare le fibrillazioni?
«La politica non è un lavoro. Ho fatto l'assessore quando si percepivano 300 euro e poi 1.000. E quindi 2.000. Senza considerare gli anni e anni da consigliere di opposizione, senza percepire nulla se non il gettone di presenza».

Quanto è stato difficile passare da partito di opposizione a classe di governo?
«Allora, i dati del tesseramento di FdI, anche in Ciociaria, sono eccezionali. C'è una classe dirigente pienamente all'altezza. Certamente in un partito del 30% ci sono più anime e maggiori responsabilità. Come è giusto che sia. L'importante è tenere a mente che esiste una sola stella polare: Giorgia Meloni».
Come valuta lo stato di salute del partito in Ciociaria?
«Ottimo. Il deputato e coordinatire provinciale Massimo Ruspandini sta gestendo benissimo la situazione. Anche qui il partito è passato dal 4% al 30%. Lui sa motivare chi è arrivato dopo, senza dimenticare però lo "zoccolo duro" che c'è sempre stato».

Lei è un fedelissimo di Arianna Meloni, segretaria nazionale del partito. Un vantaggio o una responsabilità maggiore?
«Essere un fedelissimo di Arianna Meloni è un onore e un onere. Parliamo della responsabile politica nazionale del partito. Sì, avverto il peso di una maggiore responsabilità».

Il suo nome circola per una candidatura alle europee?
«Mettiamola così: mi fa piacere che ogni volta che c'è una competizione politica importante il mio nome circoli. Evidentemente sono conosciuto e stimato. Detto questo, non c'è soltanto il mio nome. Come sempre, sono a disposizione del partito, con spirito di servizio. Mai come in questo momento lo spirito di servizio è fondamentale».

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