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L'analisi

Il contropiede di Mastrangeli. Meglio il voto anticipato

Il sindaco è stanco delle fibrillazioni e delle tensioni all'interno della maggioranza. Sta studiando i risultati dello scorso anno e le diverse opzioni

Il contropiede di Mastrangeli. Meglio il voto anticipato

LL'immagine di una seduta del consiglio comunale di Frosinone

Elezioni anticipate. L'ipotesi è sul tavolo del sindaco Riccardo Mastrangeli, che la sta considerando con grande attenzione. Anzi, secondo alcune indiscrezioni filtrate sembra che il primo cittadino stia studiando nei dettagli i risultati del primo turno e del ballottaggio di tredici mesi fa. Prendendo in considerazione sia l'ipotesi di un centrodestra unito, sia quella di una coalizione che può perdere qualche "pezzo". In questo secondo caso potrebbe scattare il piano "b": vuol dire che verrebbe accentuato il profilo civico dell'alleanza, cercando altresì di entrare in alcuni settori del campo del centrosinistra.

Quanto successo negli ultimi mesi è oggetto di una profonda riflessione da parte del primo cittadino ma anche di altri esponenti della maggioranza. Troppe fibrillazioni politiche, ma anche tensioni in diversi rapporti personali. Alcuni dei quali appaiono irrimediabilmente lacerati. Soltanto poche settimane fa il bilancio è stato approvato con 22 voti su 22 consiglieri di maggioranza. Ma il motivo è da ricercare nel fatto che nessuno voleva sfilarsi. Per non mettere a rischio gli assetti di giunta. La riunione della coalizione del Brt ha rappresentato una sorta di termometro, che alla fine ha misurato una febbre altissima all'interno della coalizione. I segnali c'erano stati tutti. A partire dalle assenze (nove: poco importa se giustificate o meno) sul Piano di gestione del servizio di igiene urbana.

Quel giorno, contestualmente, quattro consiglieri uscirono dall'aula prima della votazione. Un messaggio forte e chiaro di malessere politico. All'indirizzo di Mastrangeli, ma anche dei gruppi consiliari e dei partiti. E sullo sfondo restano manovre politiche che potrebbero portare non tanto alla costituzione di nuovi gruppi consiliari, quanto al processo di scomposizione e ricomposizione dei gruppi. Uno scenario che non piace al sindaco.

Poi la questione riguardante il Brt. I dubbi e i "distinguo" non sono mancati. Soprattutto sul percorso. Li ha esternati il presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri (Lista Ottaviani). Ma pure il gruppo di Fratelli d'Italia, riunito dall'assessore Fabio Tagliaferri, ha inviato nei giorni scorsi un documento al primo cittadino. Mettendo nero su bianco i dubbi su aspetti importanti del Piano di mobilità.

Riccardo Mastrangeli ai fedelissimi ha detto: nel 2020 in giunta abbiamo votato tutti quel Piano. Si riferisce alla una delibera di giunta del 18 novembre 2020 (numero 318). Questo l'oggetto: Piano strategico della mobilità sostenibile. Nel testo si legge fra l'altro: «Il progetto riguarda in particolare la realizzazione di un sistema di Brt (Bus Rapid Transit) in coerenza con il Piano urbano per la mobilità sostenibile... con percorso con inizio dallo Scalo ferroviario, per via don Minzoni, via Marittima, via Aldo Moro, fino a piazzale De Matthaeis». Quella delibera fu votata dall'allora sindaco Nicola Ottaviani e dagli assessori Pasquale Cirillo, Cinzia Fabrizi, Nohemy Graziani, Riccardo Mastrangeli, Antonio Scaccia, Fabio Tagliaferri, Massimiliano Tagliaferri, Rossella Testa. Era assente soltanto Valentina Sementilli.

Ma il punto vero è che il sindaco non ha mai nascosto di preferire il ritorno alle urne rispetto al "tirare a campare" in un contesto di lento ma sistematico logoramento. Esattamente un mese fa Riccardo Mastrangeli ha detto: «Sto portando avanti il programma con il quale ho chiesto il voto agli elettori della città di Frosinone e con il quale sono stato eletto sindaco e se qualcuno non lo sente più suo ne prendo atto. La democrazia è fatta anche di questo. E se si dovrà tornare alle urne, sono pronto a farlo. Con lo stesso programma».

Quell'impostazione si è rafforzata dopo il recente vertice di maggioranza. Certo bisognerà vedere se il centrodestra procederà unito. L'assoluta mancanza di confronto (sul piano provinciale) tra Fratelli d'Italia e Lega è un fatto. Poi c'è il discorso riguardante un centrosinistra che non ha certo dato prova di compattezza nell'ultimo anno. E che nel capoluogo viene da tre sconfitte consecutive. Riccardo Mastrangeli è uno che non fa nulla per caso. Nelle ultime settimane ha partecipato in prima persona ad ogni tipo di evento. Come uno che si sta preparando alla campagna elettorale. In mente ha una coalizione fortemente caratterizzata da un profilo civico. La domanda è: preferirebbe essere sfiduciato? Se sì, non farà niente per ricucire situazioni e rapporti che sembrano deteriorati. Ad agosto il consiglio sarà convocato sugli equilibri di bilancio. Più di un test. Quasi una resa dei conti. Per sparigliare le carte.

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