Spazio satira
Il dibattito
15.07.2023 - 17:00
Un'immagine del consiglio provinciale
Esattamente un anno fa entrava in crisi il Governo presieduto da Mario Draghi. Da allora nella politica italiana, ma anche provinciale, è cambiato tutto. Con inevitabili effetti ad ogni livello. Però occorre distinguere le situazioni per capire gli equilibri e perfino i retroscena.
Politiche e regionali
Il centrodestra ha stravinto sia alla Camera e al Senato che alla Regione Lazio. Anche in provincia di Frosinone. Però a fare la differenza sono stati i sistemi elettorali più che la effettiva volontà politica. Nei collegi uninominali maggioritari per la corsa a Montecitorio e Palazzo Madama sulla scheda c'è già il nome dei candidati. E tutti sanno a quale coalizione appartengono. Nella parte plurinominale e proporzionale cambia poco: pure in tal caso sono le segreterie nazionali dei partiti a decidere chi concorre. Inoltre ogni partito fa corsa a sé. Nei collegi maggioritari il centrodestra ha vinto ovunque: Claudio Fazzone (Forza Italia) al Senato Frosinone-Latina, Massimo Ruspandini (Fratelli d'Italia) alla Camera Frosinone, Nicola Ottaviani (Lega) alla Camera Cassino-Terracina. Mentre nel proporzionale alla Camera sono stati eletti Paolo Pulciani (Fratelli d'Italia) e Ilaria Fontana (Movimento Cinque Stelle). Ci riferiamo naturalmente ai parlamentari ciociari. Ai quali va aggiunto Aldo Mattia (FdI), che ha conquistato un seggio da deputato nella circoscrizione della Basilicata. Nel febbraio scorso si è votato per le regionali nel Lazio. Il centrodestra, guidato da Francesco Rocca, ha vinto a valanga, mettendo fine alla lunga stagione (dieci anni) del centrosinistra. Per quanto riguarda i partiti, Fratelli d'Italia ha fatto il vuoto, Lega e Forza Italia hanno dato il loro contributo. In provincia di Frosinone Fratelli d'Italia ha eletto due consiglieri regionali: Daniele Maura e Alessia Savo. Un consigliere per il Partito Democratico: Sara Battisti. Mentre la Lega esprime un assessore: Pasquale Ciacciarelli. La legge elettorale regionale è maggioritaria per quanto concerne il presidente, proporzionale per i consiglieri. Sia alle politiche che alle regionali il centrodestra si è imposto nettamente. Perché è maggioranza nel Paese e perché nell'elettorato il concetto di coalizione è assai radicato.
Provincia e Saf
Poi ci sono state le elezioni negli enti di secondo livello (Provincia) ed intermedi (Saf). Nel primo caso hanno votato sindaci e consiglieri, nel secondo soltanto i primi cittadini. Va sottolineato che i soci della Saf sono i 91 Comuni più l'Amministrazione Provinciale. In entrambi i casi c'è stata la scomposizione delle coalizioni e perfino dei partiti. Francesco De Angelis, attuale presidente regionale del Pd, si è intestato politicamente i due successi. Con delle strategie trasversali collaudate nel tempo. Indubbiamente però è stato favorito dalla spaccatura insanabile del centrodestra. Da una parte Fratelli d'Italia di Massimo Ruspandini, dall'altra la Lega di Nicola Ottaviani. Con Forza Italia di Claudio Fazzone che ha giocato costantemente la sua gara. Questo significa che la mancata unità del centrodestra è dovuta alle lacerazioni tra le classi dirigenti. Fra le altre cose la coalizione ha vinto in Comuni importanti come Anagni e Fiuggi, ma non ha presentato un candidato sindaco a Ferentino. Il Pd alle amministrative sta faticando moltissimo da tempo. A Ferentino si è spaccato nella sostanza. Sindaco è stato eletto Piergianni Fiorletta, sostenuto da un'ampia coalizione civica, nella quale c'era anche la componente Dem di Francesco De Angelis. Significativo il commento del capogruppo del Pd alla Provincia Enrico Pittiglio dopo l'assemblea della Saf: «Rivolgo i miei auguri al presidente Fabio De Angelis ed ai componenti del consiglio di amministrazione Lucio Migliorelli e Antonella Galante. La maggioranza schiacciante dei sindaci che si sono espressi in questa votazione conferma la bontà del lavoro svolto in questo anno da Lucio Migliorelli. Sottolineo la grande unità del Pd e lo spirito propositivo della politica di questo territorio, su uno schema improntato esclusivamente sulla cura del territorio e sulla miglior gestione possibile su una tematica così delicata rappresentata dai rifiuti. È un risultato sicuramente molto importante». Vuol dire che per il Pd negli enti intermedi non ci sono problemi su una politica trasversale delle alleanze. Nel centrodestra invece FdI e Lega agli antipodi. Su tutto.
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