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La situazione

Saf, grande “conta” in assemblea. Sullo sfondo il “modello Provincia”

Asse trasversale tra FdI e Pd oppure sfida finale tra centrodestra e centrosinistra? Ma c'è chi non esclude l'opzione di un rinvio della seduta al prossimo autunno

Saf,  grande “conta” in assemblea. Sullo sfondo il “modello Provincia”

Francesco De Angelis, Luca Di Stefano e Riccardo Mastrangeli

Mancano due giorni all'assemblea dei soci della Saf, chiamata ad approvare il bilancio e ad eleggere la nuova governance. Inutile sottolineare che le prossime saranno ore febbrili. In seconda convocazione il numero legale è a quota 31. Tra le varie ipotesi è circolata pure quella di un possibile rinvio della riunione a settembre. Ma non ci sono stati riscontri ufficiali. Vedremo quello che succederà giovedì mattina, se cioè sarà avanzata una richiesta in tal senso. Da mettere eventualmente ai voti.

Due possibili scenari
Fino a pochi giorni fa l'opzione sul tavolo era quella di un asse di ferro tra Fratelli d'Italia e Partito Democratico. Coinvolgendo anche altre forze politiche. Non la Lega però. In un contesto del genere il presidente sarebbe espresso da Fratelli d'Italia (Fabio De Angelis in pole position) e l'amministratore delegato dal Pd (Lucio Migliorelli). Poi c'è invece la possibilità di una "conta". Da una parte il centrodestra, che potrebbe riunificarsi in Ciociaria su un ente intermedio di prima fascia.

Dall'altra i Democrat, che allo stesso modo avrebbero l'occasione di fare una battaglia politica tutti insieme dopo diverso tempo. In particolare il Carroccio punta su questo tipo di soluzione. Il centrodestra per vincere una "conta" del genere ha bisogno di andare oltre il voto dei propri amministratori. Mentre il Pd è convinto di avere in ogni caso la maggioranza in assemblea: da 48 a 54 sindaci. Per vincere occorre arrivare a quota 47. Sullo sfondo c'è un'altra considerazione: su un tema importante come quello dei rifiuti e su un ente del livello della Saf procedere a colpi di maggioranza è la cosa più opportuna? In ogni caso lontano dai riflettori proseguono i confronti e i faccia a faccia.

Il fattore Provincia
Più di qualcuno evoca il modello politico messo in piedi per eleggere Luca Di Stefano alla presidenza della Provincia. Il 18 dicembre 2022 alle urne si sono recati gli amministratori (sindaci e consiglieri comunali) con il sistema del voto ponderato. Di Stefano è stato sostenuto dalla corrente del Pd di Francesco De Angelis, da Gianluca Quadrini (ora capogruppo di Forza Italia) e da alcune formazioni civiche. Stavolta i Democrat sarebbero tutti uniti. C'è da capire quali saranno le scelte degli "azzurri". Se però si deciderà di andare avanti sulla Saf con quel tipo di impostazione, allora bisognerà vedere come si orienterebbero sia Fratelli d'Italia che la Lega.

Il centrodestra invita in ogni caso a non perdere di vista un elemento importante, vale a dire il fatto che la Regione Lazio (ente che ha le maggiori competenze in materia di rifiuti) è governata da una coalizione dello stesso colore politico, guidata da Francesco Rocca. In ogni caso sanno tutti che alle fine saranno i leader a dettare la linea: Francesco De Angelis nel Partito Democratico, Massimo Ruspandini in Fratelli d'Italia, Nicola Ottaviani nella Lega, Claudio Fazzone in Forza Italia. Quindi c'è Luca Di Stefano: il presidente della Provincia auspica una soluzione ampia e il più possibile condivisa. Tornando al centrodestra, nei giorni scorsi era circolata, fra le altre, l'ipotesi che il sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco potesse essere tenuto in considerazione per la presidenza della Saf. Ma Sacco (vicino a Forza Italia) ha fatto sapere di non essere interessato ad una simile possibilità.

Ore frenetiche
C'è il Documento che la Lega intende sottoporre a tutti i sindaci. E nel quale fra le altre cose si legge: «La Saf dovrà riprogrammare le proprie direttrici di sviluppo e di sostenibilità economico aziendale, riscoprendo le motivazioni e i fini per i quali venne creato tale strumento, prima consortile e poi societario, allo scopo di generare favorevoli economie di scala da parte dei Comuni, per il trattamento dei rifiuti solidi urbani, generando l'abbattimento dei costi fissi, attraverso la gestione condivisa del ciclo chiuso e virtuoso del trattamento».

E ancora: «Appare inoltre indispensabile adattare la formula societaria ai principi regolatori ed alle evoluzioni nella materia degli enti pubblici di carattere economico, con evidente ripensamento delle implicazioni sul piano della categoria delle società in house ovvero assoggettate a controllo analogo, come di recente ribadito anche da organismi indipendenti dello Stato, come la Ragioneria Generale dello Stato ed il Mef». Insomma, la partita all'interno dell'assemblea dei soci è apertissima. Un rinvio della seduta appare difficile. La "conta" tra centrodestra e Pd scatterà nel caso di impossibilità di una soluzione bipartisan forte. Molto dipenderà pure dalle scelte di Fratelli d'Italia e Lega. Quindi il "modello Provincia", che però va verificato sul campo. Una cosa è certa: il voto sulla governance della Saf può cambiare gli equilibri politici in Ciociaria. Non soltanto negli enti intermedi.

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