Spazio satira
L'analisi
09.06.2023 - 11:00
Mauro Buschini
La giunta regionale di Francesco Rocca ha approvato la delibera per annullare la costituzione dell'assemblea dell'Egato della provincia di Frosinone. È il primo passo di un procedimento che prevede altre due tappe: l'esame in commissione ambiente della questione e poi il ritorno in giunta per la determinazione finale. Lo stesso tipo di procedimento adottato per la costituzione degli enti di gestione degli ambiti territoriali ottimali dei rifiuti. È evidente che l'atto di ieri dà una forte caratterizzazione politica alla vicenda. Per il momento l'obiettivo è quello di azzerare gli Egato, poi si ragionerà sulla eventuale abolizione. Tra le conseguenze ci sono la decadenza del presidente Mauro Buschini e del consiglio direttivo.
La delibera
Nell'atto approvato ieri dalla giunta, su proposta dell'assessore ai rifiuti Fabrizio Ghera, si legge fra l'altro: «è stato erroneamente riportato il peso ponderato (quota di rappresentanza) riferito all'Unione dei Comuni e non al singolo Comune». La giunta Rocca ha quindi revocato in autotutela la delibera dello scorso novembre adottata dall'Amministrazione allora guidata da Daniele Leodori. Quello di Frosinone è l'unico Egato per il quale si è proceduto alla costituzione. Mentre per gli altri cinque (Roma città e province di Roma, Latina, Viterbo e Rieti) lo stesso Leodori decise di aggiornare il tutto a dopo le regionali del 12 e 13 febbraio scorsi.
Nella delibera adottata ieri si rileva altresì: «Del tutto irrilevante si appalesa, infine, l'invito a voler attendere il responso del Tar Lazio sul ricorso presentato dal Comune di Fiuggi, atteso che l'Amministrazione se rileva l'esistenza di un vizio originario che affligge un proprio provvedimento è tenuta/obbligata a rimuoverlo dall'ordinamento». L'assessore Fabrizio Ghera non rilascia dichiarazioni, in questa fase è concentrato sugli atti, sulle delibere e sulle procedure.
La posizione dell'Egaf
L'Egato di Frosinone è rappresentato dall'avvocato Francesco Scalia, che ha detto: «Intendo aspettare la fine del procedimento e poi valuteremo il da farsi. Però su un punto insisto: perché se ritengono fondati i motivi del ricorso non hanno scelto di continuare la strada del giudizio amministrativo?». In precedenza Scalia aveva affermato: «Il vizio che lamenta la Regione non ha inficiato l'assemblea. Il vizio che lamenta è l'accorpamento, nella tabella, delle quote dei Comuni della Valle di Comino. Ma ciascuno di questi Comuni ha votato singolarmente per proprio conto. Inoltre l'assemblea, a larghissima maggioranza, ha eletto gli organi. La Regione potrebbe limitarsi a rettificare quella tabella senza far decadere gli organi. Sia ben chiaro: è la legge che ha istituito gli Egato. Nel Lazio i Comuni non hanno più competenza in materia». La posizione della Regione è completamente opposta.
Lo sfondo politico
A sollevare il tema è stato soprattutto il consigliere regionale Daniele Maura (Fratelli d'Italia). È lui ad aver portato avanti la questione. Sottolineando pure il contesto politico. Nel senso che si era deciso di procedere con la costituzione dell'Egato di Frosinone al termine della legislatura e nell'immediata vigilia dell'inizio della campagna elettorale. L'assessore Pasquale Ciacciarelli (Lega) rileva: «Il nuovo governo regionale sta dimostrando, procedendo con la dismissione degli Egato, la capacità amministrativa ed il coraggio politico di mantenere gli impegni presi per un definitivo cambio di rotta. Questo primo atto è importante, avendo il sottoscritto fin dall'inizio combattuto questa situazione. Ringrazio il presidente Francesco Rocca e l'assessore regionale con delega al ciclo dei rifiuti Fabrizio Ghera per aver portato avanti con determinazione tale azione del governo regionale».
Nota congiunta pure dei due consiglieri provinciali della Lega, Andrea Amata e Giuseppe Pizzuti. Dichiarano: «È solo il primo tassello di una nuova storia che il centrodestra ha intenzione di scrivere rispetto a una tematica essenziale come la gestione dei rifiuti. Una storia che deve essere rispettosa dei territori, economicamente sostenibile, efficace e che non gravi troppo sulle tasche dei cittadini. Un plauso al presidente Rocca». Aggiungono: «Il centrosinistra ha solo cercato di salvaguardare le rendite di posizione politica. Ora questo atteggiamento è finito. Mi auguro che tale azione riguardi tutti gli ambiti di competenza regionale, che vanno opportunamente resi agili e funzionali: al primo posto il funzionamento e le risposte per i cittadini, basta con i paracaduti. Questa è serietà amministrativa e politica. Questa è l'unica strada per ridare dignità alla politica. Oggi, abolendo gli Egato, la politica ha ritrovato la sua nobiltà».
Cosa succede adesso
Dopo il passaggio in commissione e l'ultimo pronunciamento in giunta si capiranno gli step successivi. Sarà disposto il commissariamento dell'Egato di Frosinone? Non è scontato. Anche perché la Regione Lazio sia avvia a varare il nuovo Piano dei rifiuti. Un'operazione che si snoderà nei prossimi sette mesi. Gli Egato erano strategici nella visione di Nicola Zingaretti. Francesco Rocca sembra avere una prospettiva completamente diversa. Il Piano rifiuti non potrà prescindere da decisioni sulle discariche nel Lazio, sul termovalorizzatore di Roma, sull'opportunità di un unico Ambito oppure di più Ato.
Inoltre potrebbe anche darsi che le funzioni assegnate all'Egato vengano attribuite alle Province. Indipendentemente dal commissariamento. Infine, la posizione di Mauro Buschini. Alla presidenza dell'Egato è arrivato sulla base di un accordo politico. Per questo ha deciso di non candidarsi alle regionali, aprendo spazi importanti. Il silenzio dei Democrat in queste settimane è stato assordante. Ma c'è pure il silenzio dello stesso Buschini tale fase. Alla fine sono risultate prevalenti le logiche politiche e questo fa parte del gioco. Il braccio di ferro è destinato a continuare.
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