L'analisi
28.05.2023 - 14:00
Il presidente dell'Egato Mauro Buschini
L'assegnazione delle deleghe ai consiglieri provinciali ma anche la decisione sul futuro dell'Egato. In attesa dell'indicazione dei presidenti delle Ater, che, nelle more della costituzione dei consigli di amministrazione, avranno i poteri dei commissari straordinari. Poi, probabilmente a fine giugno, l'assemblea dei sindaci per il rinnovo dei vertici della Saf. Intanto però tutti concentrati sull'esito del ballottaggio di Anagni: seggi aperti oggi e domani, poi i risultati. La sfida è tra Daniele Natalia e Alessandro Cardinali.
L'Ambito dei Rifiuti
Martedì potrebbe essere un giorno importante. Bisognerà capire se la giunta di Francesco Rocca affronterà il tema dell'Egato di Frosinone. La situazione è nota. Gli uffici regionali hanno avviato il procedimento per l'annullamento in autotutela della deliberazione della giunta regionale numero 1.063 del 16 novembre 2022. Spiegando: «L'annullamento in autotutela degli atti sopra indicati è motivato dalla non corretta rispondenza degli atti medesimi alle norme vigenti, con riferimento al criterio utilizzato per la determinazione della quota di rappresentanza dei Comuni all'interno dell'ente di governo d'ambito territoriale ottimale». L'avvocato Francesco Scalia, che rappresenta l'Egato, ha rilevato: «Il vizio che lamenta la Regione non ha inficiato l'assemblea. Il vizio che lamenta è l'accorpamento, nella tabella, delle quote dei Comuni della Valle di Comino. Ma ciascuno di questi Comuni ha votato singolarmente per proprio conto. Inoltre l'assemblea, a larghissima maggioranza, ha eletto gli organi. La Regione potrebbe limitarsi a rettificare quella tabella senza far decadere gli organi. Sia ben chiaro: è la legge che ha istituito gli Egato. Nel Lazio i Comuni non hanno più competenza in materia». Il pallino è nelle mani della giunta regionale e del presidente Francesco Rocca. Saranno loro a decidere sull'eventuale commissariamento dell'ente di gestione dell'ambito territoriale ottimale dei rifiuti di Frosinone. L'unico costituito nel dicembre scorso e alla guida del quale c'è Mauro Buschini, ex consigliere regionale del Pd. Cinque mesi fa è stato eletto dall'assemblea dei sindaci con 63 voti, molti dei quali di esponenti dei Democrat. Ma oggi dal partito silenzio assordante. Al suo posto, nel ruolo però di commissario, potrebbe essere indicato Luca Di Stefano: già primo cittadino di Sora, è stato eletto presidente della Provincia a dicembre. Quindi ha centrato pure il traguardo del vicepresidente dell'Upi Lazio. L'onda lunga potrebbe continuare.
Le deleghe ai consiglieri
A più di cinque mesi dall'elezione a presidente (e a meno di sette dal rinnovo dei consiglieri), sempre in settimana Di Stefano dovrebbe procedere all'assegnazione delle deleghe. L'intenzione è quella di coinvolgere tutti i dodici esponenti dell'ente di piazza Gramsci. Uno schema evidentemente già c'è. E potrebbe essere il seguente: Valentina Cambone (Polo Civico), già vicepresidente, quasi sicuramente avrà la delega all'ambiente. Gianluca Quadrini (Forza Italia), che ha già la delega a coordinare i lavori dell'aula, gestirà le relazioni con gli enti. Inoltre potrebbe continuare ad occuparsi anche dei rapporti con le società partecipate. Ad Enrico Pittiglio, capogruppo del Pd, dovrebbero andare viabilità e lavori pubblici. Per Alessandro Mosticone (Pd) si profilano la pianificazione territoriale e i servizi di trasporto. Luigi Vacana (Provincia in Comune) continuerà ad occuparsi di cultura. Questi sono i cinque fedelissimi di Luca Di Stefano, quelli che hanno votato per lui come vicepresidente dell'Upi Lazio. Ci sono però anche altri sette consiglieri provinciali. Per esempio i due della Lega: ad Andrea Amata dovrebbe andare la delega all'edilizia scolastica, a Giuseppe Alessandro Pizzuti lo sport. Due gli esponenti di Fratelli d'Italia: a Stefania Furtivo probabilmente le pari opportunità. Quindi gli altri due esponenti del Partito Democratico: ad Antonella Di Pucchio potrebbero essere assegnate le deleghe alla pubblica istruzione, a Gaetano Ranaldi gli affari generali. Infine, i due esponenti impegnati nel ballottaggio di Anagni. Alessandro Cardinali è candidato a sindaco: alla Provincia fa parte del Gruppo Misto. Riccardo Ambrosetti è uno degli esponenti di punta di Fratelli d'Italia. Luca Di Stefano ha intenzione di coinvolgere pure loro nell'attribuzione delle deleghe.
L'orizzonte a dodici mesi
Di certo nella primavera 2024 si voterà per le amministrative in 39 Comuni della provincia di Frosinone. Tra i quali Cassino, Veroli, Isola del Liri, Paliano, Ceprano, Arce. Un appuntamento importante. Sono in programma altresì le europee, per le quali si voterà con il sistema proporzionale. Vuol dire che i partiti si conteranno ad ogni livello: nazionale, regionale, provinciale e comunale. Un test per tutti, anche e soprattutto per i leader locali. Indipendentemente da quelli che saranno i candidati provinciali nelle liste circoscrizionali. Dicevamo quindi delle provinciali: stavolta tocca ai consiglieri, che con la legge Delrio restano in carica due anni e sono eletti dagli amministratori. Con il centrodestra intenzionato a cambiare per le comunali. Stabilendo lo stop ai ballottaggi e l'elezione a sindaco dei candidati che raggiungono quota 40%. È evidente che l'abolizione della Delrio e la reintroduzione dell'elezione diretta per le Province rivoluzionerebbe il quadro politico anche a livello locale. Il 18 dicembre scorso, in occasione delle consultazioni per eleggere il presidente, hanno dominato le intese trasversali. Se invece si tornasse al sistema precedente coalizioni e partito sarebbero "obbligati" a cambiare schema. E tutti, ma proprio tutti, dovrebbero schierarsi.
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