L'intervista
03.05.2023 - 11:00
Urbanistica e politiche abitative, ma anche case popolari e politiche del mare. Una delega importante e delicata quella dell'assessore regionale Pasquale Ciacciarelli, esponente della Lega. Ma è evidente che il profilo collegiale della Giunta fa sì che la sfida è ancora più ampia e riguarda l'intero territorio laziale. E tutti gli argomenti. Per quanto riguarda la provincia di Frosinone, però, le priorità sono soprattutto due: la questione della bonifica della Valle del Sacco e la sanità. Pasquale Ciacciarelli non si sottrae. Lo abbiamo intervistato.
Allora Ciacciarelli, gestire l'urbanistica nel Lazio è una bella responsabilità. Su quali linee ha impostato il lavoro?
La sensazione è che la Regione Lazio come ente venga percepito "distante" dagli amministratori locali e soprattutto dai cittadini. Lei stesso, quando ha ricoperto il ruolo di consigliere, ha più volte sottolineato un simile concetto. Ha cambiato idea?
«Per nulla. È per questo che la sfida dell'Amministrazione Rocca è quella di avvicinare la Regione ai territori. Ai cittadini, ma anche agli amministratori locali. Per quello che mi riguarda, lavorerò a leggi urbanistiche snelle e chiare. E posso assicurare che ascolteremo tutti: associazioni di categoria, sindacati, enti locali. Tutti. C'è voglia di fare e di rilanciare il Lazio. Facendo sì che i territori siano protagonisti. Il presidente Francesco Rocca ha più volte sottolineato che l'obiettivo è dare vita ad una Regione "amica", ad una Regione che sia davvero la Casa dei Comuni».
Veniamo alla provincia di Frosinone. Ormai si è perso il conto delle volte che è stata annunciata la bonifica della Valle del Sacco. Nessun passo avanti vero in tanti anni, i problemi legati al Sin (Sito di interesse nazionale) che restano sul campo. Così come i tempi biblici per le imprese che chiedono un'autorizzazione, soprattutto ambientale.
«La premessa è necessaria: l'ambiente non fa parte delle mie deleghe, ma è chiaro che affrontiamo il tema a livello di giunta. Non mi sottraggo: credo che siano passati tanti anni, troppi. E questo vuol dire che bisogna effettuare uno studio serio e approfondito. Per capire dove si è arrivati. Penso anche ad un ulteriore (e necessario) studio epidemiologico. Il tema è molto serio e la bonifica, proprio per i ritardi che ci sono stati, va parametrata sulla condizioni attuali. Detto questo, però, è evidente che va creato un canale parallelo finalizzato a dare alle imprese del territorio risposte in tempi rapidi e certi. Le attuali tempistiche burocratiche scoraggiano gli investimenti e non possiamo permettercelo. Mai più un caso Catalent, mai più perdita di investimenti e posti di lavoro. La nostra è l'Amministrazione del fare e siamo consapevoli che il rilancio passa dalle imprese. Ambiente e lavoro sono realtà che devono viaggiare insieme, l'una non esclude l'altra. Sicuramente sulla Valle del Sacco l'Amministrazione regionale di centrodestra darà risposte».
C'è quindi la sanità. Una situazione complicata e complessa in provincia di Frosinone: le file ai Pronto Soccorso, i tempi biblici per effettuare degli esami e tutto il resto. Inoltre, a livello regionale lo stesso Francesco Rocca non ha escluso l'ipotesi del commissariamento. Come sta la situazione?
«La sanità laziale continua a perdere milioni di euro all'anno. Sarà così anche nel 2023. Abbiamo ereditato una situazione difficile e complicata, ma ora dobbiamo guardare avanti. Il presidente Francesco Rocca sta affrontando la situazione sul piano gestionale, operativo, amministrativo e finanziario. C'è una fase di confronto con il Ministero. Le criticità della sanità provinciale sono note: la giunta regionale farà tutto quello che ha detto in campagna elettorale. Mi pare evidente che si doveva prendere in mano la situazione e lo abbiamo fatto».
Senta Ciacciarelli: ma con una sanità regionale alle prese con tante criticità, non crede che il supporto del privato (in un contesto di programmazione e di centralità del "pubblico") possa diventare fondamentale? Perfino su tematiche come i Pronto Soccorso, gli esami diagnostici e tutto ciò che può riguarda alla fine i cittadini-utenti? Non è venuto il momento di una sinergia effettiva?
«Sicuramente sì. Intanto mi lasci dire che c'è già una sanità privata "accreditata" che dà risposte importanti e svolge un imprescindibile ruolo di supporto. Chiaro che si può e si deve migliorare ancora. Aggiungo che stiamo viaggiando sempre più velocemente verso percorsi di digitalizzazione e quindi l'interconnessione diventa fondamentale. Anche tra le strutture private e il sistema regionale. Le priorità sono chiarissime: abbattere i tempi di attesa, migliorare l'offerta territoriale, aumentare la competitività e innalzare la qualità dei servizi resi. In questo contesto "pubblico" e "privato" possono e devono agire in sinergia. Certamente il "pubblico" continuerà a definire regole e percorsi, ma il supporto del privato sarà fondamentale».
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