Spazio satira
L'analisi
08.03.2023 - 11:00
Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca
Francesco Rocca ha intenzione di ufficializzare la giunta entro venerdì. Vuol dire che potrebbe farlo anche giovedì. Anticipando così i tempi e lanciando un segnale forte e chiaro. Lunedì prossimo si terrà la seduta inaugurale di questa legislatura. Appuntamento al quale il Governatore vuole presentarsi con la squadra al completo e già operativa. Il tema peraltro è arrivato sul tavolo nazionale, all'attenzione dei leader Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia), Matteo Salvini (Lega), Antonio Tajani (Forza Italia). Una sorta di slalom parallelo tra Lazio e Lombardia, Regioni strategiche e dal peso politico notevole: vuol dire che potranno esserci delle compensazioni per garantire equilibri politici oltre che territoriali.
In ogni caso però alla fine dovranno essere i coordinatori regionali Paolo Trancassini (Fratelli d'Italia), Claudio Durigon (Lega) e Claudio Fazzone (Forza Italia) a com porre il complicato e delicato "puzzle" delle deleghe.
Potrebbero farlo oggi. Comunque non si esclude un secondo faccia a faccia tra Francesco Rocca e Giorgia Meloni.
Confini e opzioni
Alcuni parametri dovranno es sere rispettati. Intanto le "quote rosa": almeno quattro dei dieci assessori dovranno essere donne. Poi c'è il punto della rappresentanza delle varie province. Senza perdere di vista gli equilibri fra i partiti, che si basano perfino sulla qualità delle deleghe che verranno attribuite. Un argomento sul quale insiste molto Claudio Durigon. Al punto che il Carroccio nei giorni scorsi non ha escluso l'opzione dell'appoggio esterno qualora non si trovasse la quadra. Due le ipotesi sul tavolo. La prima pre vede 7 assessorati a Fratelli d'Italia, 2 agli "azzurri", 1 (di peso) alla Lega, che indicherebbe an che il presidente del consiglio regionale.
Secondo gli addetti ai lavori si tratta del "punto di caduta" più probabile. Però guai a commettere l'errore di dare l'esito per scontato. Il secondo scenario è questo: 6 assessorati e presidenza dell'aula a Fratelli d'Italia, 2 alla Lega, 2 a Forza Italia.
I possibili nomi
Fioccano le ipotesi sugli esponenti che verrebbero scelti per il ruolo di assessore e le possibili deleghe. Per quanto riguarda Fratelli d'Italia, in prima fila ci sono Giancarlo Righini (bilancio e agricoltura), Roberta Ange lilli (vicepresidenza e sviluppo economico) e Fabrizio Ghera (trasporti). Quindi, se sarà il partito di Giorgia Meloni a caricarsi per intero le "quote rosa", le altre soluzioni non mancano: Laura Corrotti, Laura Allegretti (per l'area di Viterbo), Eleonora Berni (Rieti). Nelle ultime ore è salito il nome di Elena Palazzo (Latina). Ma è chiaro che pure in provincia di Frosinone il partito proverà a giocarsi le sue carte: a cominciare dall'eletta Alessia Savo. In via subordinata un'e sterna. Se poi FdI dovesse indi care il presidente del consiglio regionale, possibile sfida tra Massimiliano Maselli e Antonello Aurigemma. Tornando alla Ciociaria, c'è chi ritiene che non sia affatto tramontata l'ipotesi che porta a Fabio Tagliaferri, assessore comunale di Frosinone e portavoce cittadino del partito nel capoluogo. Veniamo alla Lega. I favoriti sono Pino Cangemi e Pasquale Ciacciarelli. Quest'ultimo, candidato nella lista della provincia di Frosinone, non è stato eletto consigliere ma ha messo in fila più di 14.000 preferenze. Ed è proprio questo risultato a pesa re moltissimo nelle dinamiche interne del Carroccio. Anche se Orlando Tripodi (Latina), Laura Cartaginese e Tony Bruognolo restano in corsa. Resta da capire se il Carroccio esprimerà il presidente del consiglio. In questo caso il prescelto sarebbe Pino Cangemi. Quindi Forza Italia. Il senato re e coordinatore regionale Claudio Fazzone punta su Pino Simeone. Ma attenzione pure a Cosmo Mitrano, il cui nome nei giorni scorsi era circolato moltissimo a proposito della presidenza dell'aula. Tra gli "azzurri" c'è altresì Giorgio Simeoni. Lo schema è questo: Fazzone riuscirà ad ottenere un assessorato per la provincia di Latina. Per l'altro dovranno trovare un'intesa Antonio Tajani, Licia Ronzulli e Maurizio Gasparri. Non proprio semplicissimo.
La posizione dell'Udc
«Leggiamo da notizie di stampa che il nostro partito non viene mai tenuto in considerazione nella composizione del governo della Regione Lazio». Così in una nota Marco Di Stefano, capogruppo Udc in assemblea capitolina e coordinatore del partito nel Lazio, e i responsabili provinciali Mario Tortorelli, Riccardo Roscia, Gino Stella e Vincenzo Rinaldi. Sottolineano: «Nel ricordare lo straordinario sforzo messo in campo con strumenti e mezzi decisamente differenti dai nostri alleati per riportare lo scudorociato all'interno della Pisana, e soprattutto nel ricordare che una coalizione politica non è la sintesi di operazioni matematiche, ma il risulta to di una condivisione e di un programma politico con valori e ideali annessi, chiediamo con forza al nostro segretario nazionale Lorenzo Cesa di rivendicare la dignità politica di un allea to che non può attendere in consiglio regionale gli importanti atti votati nella giunta guidata dal presidente Rocca: relegarci a tale ruolo significa metterci nel le stesse, identiche condizioni in cui si troveranno le opposizioni. Ciò è intollerabile; la storia insegna che i grandi partiti hanno sempre avuto il senso di responsabilità di includere e mai di escludere, tra l'altro per mere questioni correntizie. Escluderci significa contraddire la volontà popolare di chi ha votato il centrodestra». Insomma, la tensione resta alta all'interno della coalizione.
Il rush finale
Francesco Rocca è stato chiaro: «La campagna elettorale è finita. Ora è arrivato il momento di lavorare». Prossimi giorni sicuramente decisivi, ma la partita della giunta non è chiusa. E i colpi di coda non sono affatto scongiurati.
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