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Lo scenario

Francesco Rocca verso la proclamazione. Il rebus della giunta

Oggi il neo Governatore del Lazio potrebbe insediarsi. Per la ripartizione finale dei seggi si attende l'esito dell'istanza di Lega e Forza Italia

Francesco Rocca verso la proclamazione. Il rebus della giunta

Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca

Potrebbe esserci oggi la proclamazione di Francesco Rocca come presidente della Regione Lazio. A diciassette giorni dal voto. Mentre non è ancora chiaro quando potrà esserci quella dei 50 consiglieri. Potrebbe slittare perfino alla prossima settimana. L'ufficio elettorale della Corte d'Appello di Roma sta ultimando le verifiche. Secondo un lancio dell'Agenzia Dire del 28 febbraio la Corte d'Appello «ha convocato i rappresentanti di lista dei partiti e gli ha dato due comunicazioni: non sono stati trovati problemi per quanto concerne il voto nelle province di Latina, Frosinone, Rieti e Viterbo; sono state riscontrate invece delle incongruenze, rispetto alle carte arrivate dal seggio centrale, per quanto riguarda la provincia di Roma, territorio che esprime la gran parte dei consiglieri regionali».

E ancora: «Pertanto i giudici hanno deciso di prendersi altre 48 ore di tempo per verificare e hanno riconvocato i delegati dei partiti per giovedì mattina. Se questo ulteriore controllo risolverà le "incongruenze" presenti attualmente, giovedì stesso (ndr: oggi per chi legge) dovrebbe avvenire la proclamazione di Francesco Rocca. Mentre quella dei consiglieri regionali sembra destinata a slittare alla prossima settimana, comportando così (per effetto domino) lo spostamento al 20 marzo della prima seduta del consiglio regionale (anziché il 13)».

Le memorie di Lega e FI
Sia il Carroccio che gli "azzurri" hanno presentato un'istanza alla Corte d'Appello. Chiedendo in sostanza di rivedere la suddivisione dei seggi regionali nella parte relativa al cosiddetto "premio di maggioranza". Il tema in discussione riguarda i 10 seggi che vengono attributi con il premio di maggioranza. Dal punto di vista tecnico si chiede che questi seggi vengano assegnati invece che ripartiti. La ripartizione è parametrata sulle circoscrizioni elettorali (Frosinone, Rieti, Viterbo) e i seggi (3) sono scattati per esponenti di Fratelli d'Italia. Tra i quali Alessia Savo. Chi ha presentato l'istanza, invece, vorrebbe che l'attribuzione non fosse legata al criterio di rappresentanza delle circoscrizioni (già rappresentate nei 40 seggi attribuiti con il proporzionale), ma venisse invece effettuata sulla base dei consensi ottenuti da ogni singola lista. Il quadro cambierebbe perché Fratelli d'Italia perderebbe tre seggi, mentre Lega, Forza Italia e Lista Rocca Presidente ne guadagnerebbero uno ciascuno.

Oltre al fatto che aumenterebbe la rappresentanza di Roma rispetto a quella delle province. Alessia Savo ha mostrato sicurezza e ha detto: «Sinceramente sono tranquilla. Anche noi ci siamo consultati con gli avvocati e riteniamo che alla fine la ripartizione dei seggi effettuata sia quella giusta. Peraltro ci sono pure dei precedenti, uno del 2018 per esempio».

Strategie per l'esecutivo
Ci sono alcuni passaggi fondamentali per Francesco Rocca. La convalida degli eletti è il primo, perché gli consentirà di conoscere nel dettaglio la composizione e il peso dei gruppi consiliari e dei partito. Al momento la maggioranza di centrodestra ha questo tipo di assetto, parametrato su 30 consiglieri regionali: 22 di Fratelli d'Italia, 3 della Lega, 3 di Forza Italia, 1 della Lista civica di Rocca, 1 dell'Udc. A questi bisogna aggiungere il Governatore Francesco Rocca. Evidente che qualora l'istanza di Lega e Forza Italia dovesse essere accolta, lo scenario cambierebbe.

Diversi giorni fa il quotidiano La Repubblica ha pubblicato un possibile schema di formazione della giunta: 7 assessorati (e vicepresidenza) a Fratelli d'Italia, 2 a Forza Italia, 1 alla Lega, che in questo caso avrebbe espresso anche il presidente del consiglio regionale. I malumori e le reazioni immediate di Lega e Forza Italia hanno convinto i protagonisti a congelare il confronto. Anche se i contatti fra le delegazioni dei partiti (e soprattutto tra i big) continuano. Lontano dai riflettori e con un continuo alternarsi tra "falchi" e "colombe" nel cielo della politica.

Le opzioni sul tavolo
Sono 10 gli assessorati a disposizione. Più la presidenza del consiglio regionale. Francesco Rocca potrebbe trattenere "ad interim" la delega alla sanità. Gli schemi possibili sono diversi. Uno potrebbe essere 6 assessorati più la presidenza del consiglio a Fratelli d'Italia, 2 alla Lega, 2 a Forza Italia. Ma è tutto da vedere, anche perché bisognerà pure capire a chi sarà assegnata la vicepresidenza. Si è molto parlato di Roberta Angelilli (Fratelli d'Italia). Ma può darsi pure che sia la vicepresidenza della giunta che la presidenza del consiglio regionale (carica dal profilo istituzionale) vengano rivendicate dalla Lega e da Forza Italia. Poi ci sono i vari nomi in pole position.
In Fratelli d'Italia i big che partono dalle prime file sono Giancarlo Righini, Roberta Angelilli, Massimiliano Maselli, Laura Corrotti, Eleonora Berni, Laura Allegrini, Fabrizio Ghera.

In Forza Italia i nomi che circolano maggiormente sono quelli di Giuseppe Simeone e Giorgio Simeoni.
Nella Lega queste le principali ipotesi: Pasquale Ciacciarelli, Orlando Tripodi, Tony Bruognolo, Pino Cangemi. Un discorso a parte merita la presidenza del consiglio regionale, perché potrebbe sbloccare le trattative. Le opzioni delle quali si è parlato nei giorni scorsi sono quelli di Giancarlo Righini (Fratelli d'Italia), Pino Cangemi (Lega), Cosmo Mitrano (Forza Italia). I coordinatori regionali Paolo Trancassini (Fratelli d'Italia), Claudio Durigon (Lega) e Claudio Fazzone (Forza Italia) stanno cercando di capire quale potrebbe essere il "punto di caduta".

Bisognerà considerare vari fattori: i rapporti di forza tra i partiti, gli equilibri fra Roma e le province e tra i diversi territori, il rispetto delle "quote rosa". Almeno quattro dei dieci assessori dovranno essere donne. Per quanto riguarda la rappresentanza della provincia di Frosinone, Pasquale Ciacciarelli (Lega) è in corsa: anche se il seggio non è scattato, le oltre 14.000 preferenze hanno un peso specifico. Naturalmente Fratelli d'Italia, che ha eletto due consiglieri (Daniele Maura e Alessia Savo), proverà ad inserirsi qualora dovessero aprirsi degli spazi.

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