Spazio satira
La Pisana
15.02.2023 - 11:00
All'inizio potevano essere quattro. Poi, nella notte dello spoglio, per un complesso gioco di resti e percentuali, la potenziale pattuglia degli eletti ciociari alla Regione ha perso Pasquale Ciacciarelli, anche se all'appello mancano ancora tre sezioni. Ad oggi, quindi, in attesa dell'ufficializzazione, e a meno di sorprese dell'ultima ora, a rappresentare la provincia di Frosinone al Consiglio regionale del Lazio saranno Alessia Savo e Daniele Maura di Fratelli d'Italia e Sara Battisti del Partito democratico, che era consigliere uscente.
I dati, sebbene parziali, hanno detto che, allo stato attuale, la più votata in assoluto è stata proprio la dem Battisti con 16.915 preferenze, seguita da Antonio Pompeo (Pd) con 14.546, che, però, è rimasto fuori dalla Pisana per la sconfitta del candidato presidente D'Amato. Al terzo posto, ironia del destino, un altro grande aggregatore di consensi, Pasquale Ciacciarelli, che non è stato eletto pur avendo conseguito ben con 13.339 preferenze, in pratica il più votato del centrodestra in Ciociaria. A pesare è stato lo 0,39% in meno che la Lega di Frosinone ha preso rispetto a quella di Latina. A sedere sugli scranni della Pisana saranno i "fratelli" Daniele Maura (12.124 preferenze) e Alessia Savo (10.907) che sono arrivati, rispettivamente, secondo e terza.
Molto deludente la performance del Movimento 5 Stelle. Il consigliere uscente Loreto Marcelli ha preso 1.377 preferenze, piazzandosi secondo dietro ad Enrica Segneri (1.734). Passando in rassegna i risultati degli altri aspiranti consiglieri, in FdI Iannarilli ha totalizzato 8.808 preferenze, Picano 6.338, mentre Nadia Belli si è fermata a 3.221. Nella Lega, oltre a Ciacciarelli, da segnalare Francesca Chiappini con 3.576 voti, la metà dei quali ottenuta nel capoluogo. In Forza Italia il più votato è stato Gianluca Quadrini con 5.406 preferenze, mentre l'altro Quadrini, Massimiliano di Azione, si è attestato a quota 6.322. L'ex vice presidente della Provincia, Luigi Vacana, che ha corso sotto le insegne di "Verdi e Sinistra - Europa Verde - Possibile", ha messo insieme 1.218 preferenze.
Il caso Ciacciarelli
La vicenda di Pasquale Ciacciarelli ha dei contorni paradossali, se si pensa che il più votato della coalizione vincente in provincia è rimasto fuori. La legge elettorale del Lazio, infatti, prevede l'assegnazione dei seggi al raggiungimento del quoziente elettorale dato dal rapporto tra il totale dei voti validi ed il numero dei seggi da assegnare. Frosinone poteva prendere tra i 3 e i 4 consiglieri come Latina, Roma 29, Viterbo almeno 2 e Rieti almeno 1. Grazie ai quozienti pieni ottenuti, Pd e Fratelli d'Italia hanno preso in Ciociaria uno e due consiglieri. A quel punto è iniziata la girandola del calcolo dei resti e dei meccanismi di premialità sulla coalizione vincente che hanno portato, alla fine, la provincia pontina, grazie all'exploit di Forza Italia a Latina e dello 0,39% in più preso dalla Lega pontina nel confronto con quella ciociara, ad avere sei consiglieri "strappandone", rispetto alla previsione iniziale, sostanzialmente uno alla Ciociaria e ottenendone uno dal calderone del premio di maggioranza. Che cosa ha penalizzato alla fine la Ciociaria, allora? Paradossalmente il dato più alto dell'affluenza (44,98% nel Frusinate e 39,75% nel Pontino) che, a conti fatti, ha contribuito ad abbassare da noi le percentuali dei partiti distribuite su una fetta più grande di votanti, mentre a Latina il numero più esiguo degli elettori che si è presentato alle urne, in regime di quasi parità di consensi assoluti ottenuti nel raffronto tra partiti tra l'una e l'altra provincia, ha favorito, invece, percentuali più alte nel Pontino, che hanno determinato uno squilibrio importante nella rappresentanza in Consiglio regionale con un 6 a 3 per Latina su Frosinone. La beffa, quindi, per Ciacciarelli e la Ciociaria è stata consumata e già c'è chi propone di procedere presto a cambiare la legge elettorale regionale.
Edizione digitale
I più recenti