Il Tar di Roma dichiara inammissibile il nuovo ricorso di Fabrizio Pignalberi contro l'esclusione della candidatura a presidente della Regione. Ma, il diretto interessato non si arrende e prepara l'appello al Consiglio di Stato, e chiede di posticipare le elezioni regionali di domenica e lunedì.
Pignalberi, evidenziano i magistrati, «ha chiesto di annullare sia "il provvedimento dell'Ufficio centrale regionale presso la Corte d'Appello di Roma emesso in data 30.01.2023, alle ore 14,30 con il quale si disponeva l'esclusione della candidatura di Pignalberi Fabrizio alla carica di presidente della Regione Lazio». I giudici rimarcano che la contestazione resta la stessa degli altri ricorsi e cioè che, anche senza le firme contestate (ritenute false dalla procura di Frosinone che ha aperto un'indagine) «il numero dei sottoscrittori non si ridurrebbe al di sotto di 1.000», la quota minima.

Nel decidere nel senso dell'inammissibilità del ricorso il Tar ricorda che la norma prevede che un candidato presidente deve essere collegato «con almeno un gruppo di liste provinciali presentate in non meno della metà delle province della regione». Mentre Pignalberi, attualmente, risulta avere liste solo a Roma e Viterbo. Quanto al provvedimento di esclusione dalla candidatura a presidente, il Tar osserva che «Pignalberi non ha interposto censure allo stesso relative essendosi limitato a ribadire, ancora una volta, le contestazioni avverso le ragioni di esclusione della lista disposta dall'Ufficio circoscrizionale di Frosinone con atto del 24.1.2023: censure quindi (oltre che tardive) marcatamente inammissibili in quanto già negativamente scrutinate da questo tribunale».

Il Tar rileva che con il ricorso «non è contestata la circostanza che, per effetto della revoca dell'ammissione delle liste con riguardo alla provincia di Frosinone, si concreta la fattispecie normativa» della mancanza di collegamento tra presidente e liste in almeno tre circoscrizioni. Non per questo Pignalberi si dà per vinto. E già ieri ha presentato appello al Consiglio di Stato per chiedere «l'immediata riammissione della candidatura a presidente della Regione Lazio» nonché «la riammissione della lista "Pignalberi presidente" nella provincia di Frosinone, poiché - scrive - sussistono tutti i requisiti previsti in materia di presentazione delle liste dei candidati».

Così come già chiesto in un separato e ulteriore ricorso al Tar, anche al Consiglio di Stato Pignalberi sollecita «la sospensione delle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio in quanto la lista Pignalberi presidente nella circoscrizione di Frosinone, nonché la candidatura alla presidenza della regione Lazio sono state illegittimamente escluse dalla competizione elettorale».