Spazio satira
L'analisi
04.02.2023 - 14:00
Il presidente di Unindustria Angelo Camilli
«L'istanza principale è stata quella di cercare di mettere al centro gli interessi della nostra Regione per quello che riguarda le politiche industriali e per la crescita del nostro sistema economico e sociale. Quindi per creare le condizioni per le nostre imprese di crescere, fare occupazione, occupazione di qualità e di conseguenza resistere anche meglio alle crisi che stiamo affrontando in questi anni dal 2010 in poi». Così Angelo Camilli, presidente di Unindustria, dopo gli incontri avuti con due candidati alla presidenza della Regione Lazio, Francesco Rocca (centrodestra) e Alessio D'Amato (centrosinistra).
Parole pronunciate ieri, nel corso dell'appuntamento "Lazio terra di impresa e di grandi eventi", tenutosi presso la Fondazione Expo Roma 2030. Ha sottolineato Camilli: «Deve aumentare la consapevolezza che la nostra Regione è importante, è la seconda regione per Pil in Italia, ha dei settori industriali e dei servizi di eccellenza, quindi abbiamo tanti punti di forza su cui investire che possono migliorare moltissimo la qualità del lavoro e la vita nelle nostre città e nella nostra Regione».
Le priorità della Ciociaria
Unindustria ha individuato punti di criticità, per ognuno dei quali ha suggerito delle azioni. Intanto il Sin Valle del Sacco. Per l'associazione degli imprenditori occorre «proseguire nell'interlocuzione con il Ministero dell'ambiente per ridiscutere perimetrazione e vincoli autorizzativi per evitare un nuovo caso Catalent». Quindi la stazione dell'Alta Velocità di Ferentino-Supino. Questa la linea indicata da Angelo Camilli: «Forte impulso e sostegno della Regione per la realizzazione dell'opera da parte delle Ferrovie dello Stato per il valore strategico locale (per il sistema produttivo) e nazionale (un altro collegamento ad Alta Velocità tra nord e sud e tra Adriatico e Tirreno)». Poi ci sono i collegamenti infrastrutturali tra Frosinone e Latina. Nota Unindustria: «Accelerare per un progetto concreto e percorribile per un nuovo collegamento viario veloce e sicuro tra Frosinone-Latina, fondamentale per collegare tra loro importanti aree produttive della Regione». Per quanto riguarda il territorio di Cassino, il nodo è la «realizzazione e completamento delle infrastrutture di connessione tra litorale (porto di Gaeta) e aree industriali interne».
Secondo Unindustria è fondamentale «accelerare il completamento della Pedemontana di Formia e la riqualificazione funzionale in chiave unitaria del collegamento trasversale Formia, Gaeta, Cassino, Sora».
Consapevolezza e squadra
Più volte Angelo Camilli ha usato una locuzione precisa: "consapevolezza industriale". Spiegando: «In questa campagna elettorale, almeno finora, si è parlato soprattutto di sanità e rifiuti ma non tanto di altri aspetti che hanno la loro importanza. Penso alla centralità del Lazio nei settori della farmaceutica, della difesa e dell'aerospazio, del digital, del cinema, dell'energia e dell'automotive». Il presidente di Unindustria ha altresì auspicato «una interlocuzione strutturale sulla pianificazione delle risorse e sulle misure economiche con riferimento particolare ai 3,4 miliardi di euro dati dai Programmi operativi regionali, da spendere nel settennato». C'è quindi l'esigenza di «aumentare il grado di conoscenza delle vocazioni territoriali e delle esigenze per settori e per filiere, di sostenere la crescita delle piccole e medie imprese, di valorizzare e attrarre gli investimenti delle grandi imprese e delle multinazionali». Si è parlato altresì di concetti come l'efficienza amministrativa, l'attrattività del territorio «con il sostegno degli interventi infrastrutturali strategici con chiarezza sui tempi, fondi e responsabilità» Quindi Camilli ha dichiarato: «Chiediamo una squadra forte, perché la complessità dei problemi da affrontare è grande. La qualità della squadra sarà fondamentale per realizzare tutti i programmi e utilizzare le risorse messe a disposizione dal Pnrr».
Il tema delle autonomie
Per Unindustria «una fase sperimentale per l'attuazione della riforma sulle autonomie sarebbe un approccio corretto. Angelo Camilli ha rilevato: «Il tema è molto importante e complesso. Non può essere una riforma che nella sua fase di attuazione elimini l'unità del Paese, ma su questo mi sembra ci sia già l'attenta vigilanza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e del premier Giorgia Meloni. Quello dell'unità nazionale è un principio assoluto che non può essere messo in discussione. Ci sono tante questioni appese. È un percorso complesso e per realizzarlo nel modo giusto non bisogna avere fretta. Anche una fase sperimentale potrebbe essere un approccio corretto per una riforma di questa importanza». Ha proseguito: «Bisogna entrare nel merito senza approcci ideologici e senza egoismi: sicuramente uno dei modi di farlo sono i Lep, i livelli prestazione minimi già inseriti nell'ultima legge do bilancio. Il tema fondamentale sono le materie da devolvere alle Regioni, per alcune è paradossale parlare di decentramento. Penso a istruzione, energia, infrastrutture o ulteriori devoluzioni in materia di sanità: abbiamo visto i limiti durante la pandemia e si è dovuti tornare a prendere decisioni a livello centrale». E ancora: «È complicato però, a prescindere da ogni altra valutazione, parlare di devoluzioni senza costi per il bilancio dello Stato, perché se non si vogliono aumentare le diseguaglianze servono maggiori risorse e non si può pensare a una riforma di questo tipo senza individuare le risorse finanziarie da destinare a questo percorso. Oggi siamo all'avvio di un iter complesso che va realizzato nel modo giusto: la fretta in queste circostanze non è mai positiva».
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