La conferenza dei sindaci dell'Ato 5 si è riunita venerdì mattina (in modalità da remoto) procedendo, a maggioranza, all'approvazione del rendiconto della gestione 2021 e della ratifica di alcune variazioni al bilancio di previsione pluriennale. Si tratta dell'ambito territoriale ottimale che si occupa della gestione del servizio idrico. È stata la prima riunione presieduta da Luca Di Stefano, da pochi giorni alla guida dell'Amministrazione Provinciale. Infatti, in base alla convenzione di cooperazione tra i Comuni aderenti, il presidente della Provincia è altresì al vertice dell'ente di gestione dell'Ato idrico.

Le due delibere all'ordine del giorno riguardavano provvedimenti che erano bloccati da tempo, anche a causa di convocazioni andate deserte. Si legge in una nota dell'Ato 5: «Il via libera al Rendiconto 2021 e alle variazioni al bilancio di previsione ha scongiurato ogni rischio di stallo nella gestione dell'Ente d'Ambito e consente allo stesso di proseguire correttamente con la propria attività. Va evidenziato il clima di disponibilità, collaborazione e credito manifestato dai sindaci dell'Ato 5 verso la nuova presidenza: presupposto indispensabile per iniziare ad affrontare, da subito, le diverse questioni inerenti la gestione del servizio idrico integrato, che già sono sul tavolo del presidente Di Stefano».

Intanto, sul piano politico, alla Provincia è in corso una delicata e complessa fase di transizione. Inevitabile, considerando il cambio della guardia alla presidenza tra Antonio Pompeo e Luca Di Stefano. Il quale ha ormai definito il perimetro della maggioranza che lo sosterrà. Entro il 28 dicembre dovrà convocare la seduta di Consiglio, che poi terrà nei successivi dieci giorni. Il punto è che Di Stefano vorrebbe arrivare al debutto in aula con la situazione definita. Antonio Pompeo si è dimesso da sindaco di Ferentino, ma l'atto diventerà irrevocabile dopo venti giorni. Non si tratta di un particolare di poco conto.

Quando le dimissioni di Pompeo saranno irrevocabili, al Comune di Ferentino scatterà lo scioglimento e la nomina di un commissario prefettizio. Il ruolo di consigliere provinciale "deriva" da quello di consigliere comunale. Nell'aula dell'ente di piazza Gramsci ci sono due consiglieri di Ferentino: Luca Zaccari (Lega) e Alessandro Rea, eletto un anno fa nel Polo Civico. Nel Carroccio subentrerebbe Alessandro Giuseppe Pizzuti, consigliere comunale di Alatri. Nel Polo Civico il primo dei non eletti è Igino Guglielmi, che però non è più consigliere comunale di Frosinone. Quindi in aula entrerebbe Valentina Cambone, sindaco di Colle San Magno. Per lei si parla insistentemente della possibile attribuzione della delega di vicepresidente della Provincia. Ecco perché avere un assetto consiliare definito rappresenterebbe un elemento chiave per Di Stefano. Il quale però sulla maggioranza ha deciso. Sarà composta da Enrico Pittiglio, Alessandro Mosticone (Pd), Gianluca Quadrini (Gruppo Misto), dai due esponenti della Lega (al momento sono Andrea Amata e Luca Zaccari, ma al posto di quest'ultimo potrebbe subentrare Alessandro Giuseppe Pizzuti) e da Valentina Cambone. Più Luca Di Stefano. In totale 7 su 13.

È ormai evidente che le divisioni della campagna elettorale non sono state superate e, soprattutto, non saranno superate. Perlomeno non in tempi brevi. Non c'è la volontà politica. Luca Di Stefano e il leader del Pd Francesco De Angelis hanno scelto la strada dell'intesa programmatica con Riccardo Mastrangeli e Nicola Ottaviani. Con la Lega quindi.

Non è escluso a questo punto che le deleghe vengano assegnate solo ai consiglieri di maggioranza. Per Gianluca Quadrini, per esempio, si parla della presidenza dell'aula. All'opposizione ci saranno i consiglieri del Pd (area Pompeo) Antonella Di Pucchio e Gaetano Ranaldi, quelli di Fratelli d'Italia Daniele Maura e Riccardo Ambrosetti, Alessandro Cardinali (eletto un anno fa nel Polo Civico) e Luigi Vacana (Provincia in Comune).