Occhio e mano al calendario dopo le dimissioni di Antonio Pompeo da sindaco di Ferentino. Perché saranno irrevocabili tra venti giorni. Soltanto dopo si avrà la certezza di una sua candidatura alle regionali. Ipotesi molto probabile ma niente affatto scontata dopo l'esito delle provinciali. Indiscrezioni non confermate (ma autorevoli) riferiscono di un forte malumore di Base Riformista, la corrente di Pompeo, per come si stanno mettendo le cose all'interno dei Democrat.
Secondo alcuni boatos in diversi starebbero valutando perfino l'opzione estrema, quella dell'uscita dal partito. Per andare dove? Il Terzo Polo (Azione e Italia Viva) potrebbe rappresentare un'alternativa? Parafrasando Lucio Battisti, lo scopriremo solo vivendo.
La tensione comunque si respira e l'altra sera, nel corso della riunione della direzione dei Dem al ristorante Memmina di Frosinone, il saluto tra De Angelis e Pompeo è stato all'insegna del grande gelo.
Dopo le vittorie all'Egato (Mauro Buschini) e alla Provincia (Luca Di Stefano), ora Francesco De Angelis è in campo in prima persona per la conferma di Sara Battisti in consiglio regionale. Probabilmente pure per sbarrare la strada ad Antonio Pompeo, che però confida nel fatto che il sistema elettorale è diverso: votano i cittadini. Inoltre l'ex presidente della Provincia è comunque convinto del contributo che la sua area ha portato a Luigi Germani. Nel Pd c'è comunque un clima da resa dei conti.
Intanto, le deleghe ai 12 consiglieri sono azzerate. Il presidente Luca Di Stefano le attribuirà dopo che sarà definito il nuovo quadro della maggioranza. La via però è stata tracciata al termine del confronto tra lo stesso Di Stefano, Francesco De Angelis e Riccardo Mastrangeli. Con Nicola Ottaviani in collegamento telefonico.
L'intesa programmatica tra l'area del Pd di De Angelis e la Lega è dietro l'angolo. Quando le dimissioni di Pompeo saranno irrevocabili, al Comune di Ferentino arriverà un commissario prefettizio. Come è noto il ruolo di consigliere provinciale "deriva" da quello di consigliere comunale.
Se quest'ultimo ruolo viene meno, decade anche il primo. Nell'aula dell'ente di piazza Gramsci ci sono due consiglieri di Ferentino: Luca Zaccari (Lega) e Alessandro Rea, eletto un anno fa nel Polo Civico. Nel Carroccio subentrerebbe Alessandro Giuseppe Pizzuti, consigliere comunale di Alatri. Nel Polo Civico il primo dei non eletti è Igino Guglielmi, che però non è più consigliere comunale di Frosinone. Quindi in aula entrerebbe Valentina Cambone, sindaco di Colle San Magno. Per lei si parla insistentemente della possibile attribuzione della delega di vicepresidente della Provincia.
Entro il 28 dicembre Luca Di Stefano dovrà convocare la prima seduta del Consiglio. Bisognerà vedere quando sarà fissata la data perché vorrebbe arrivarci con la definizione completa degli assetti.
In ogni caso l'ossatura della maggioranza è già chiara. Sarà composta da Enrico Pittiglio, Alessandro Mosticone (Pd), Gianluca Quadrini (Gruppo Misto), dai due esponenti della Lega (al momento sono Andrea Amata e Luca Zaccari, ma al posto di quest'ultimo potrebbe subentrare Alessandro Giuseppe Pizzuti) e da Valentina Cambone. Più Luca Di Stefano. In totale 7 su 13.
Le deleghe, come detto, saranno riassegnate. Gianluca Quadrini potrebbe essere tenuto in considerazione altresì per la presidenza dell'aula. Così come si profilano deleghe importanti per il capogruppo del Pd Enrico Pittiglio. C'è la sensazione che si intenda puntare su una maggioranza stretta sui numeri ma compatta sul piano politico. Di conseguenza la ricucitura con gli altri due esponenti del Pd (Antonella Di Pucchio e Gaetano Ranaldi hanno appoggiato Luigi Germani) non sembra essere all'ordine del giorno. All'opposizione ci saranno altresì i consiglieri di Fratelli d'Italia Daniele Maura e Riccardo Ambrosetti, Alessandro Cardinali (eletto un anno fa nel Polo Civico) e Luigi Vacana (Provincia in Comune).
All'Amministrazione Provinciale il momento politico è complesso e delicato. Le alleanze trasversali messe in campo per l'elezione del presidente hanno messo in moto una serie di effetti a cascata. E perfino le regionali a questo punto assumono una valenza anche di resa dei conti interna. Non sarà semplice ricomporre il quadro né all'interno dei Democrat né nel centrodestra, tra Fratelli d'Italia e Lega. Anche se, relativamente al Comune di Frosinone, il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli ha blindato sia la giunta che la maggioranza.