Produzione di biometano per lo stabilimento Stellantis. Il progetto escluso dalla graduatoria 

Doveva sorgere su una superficie di 28.000 metri quadrati, pari a circa due ettari e mezzo, capace di coprire fino al 20% del fabbisogno energetico dello stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano ma è stato escluso dall’asta del Gse, il Gestore dei Servizi Energetici. In buona sostanza il progetto dell’impianto di produzione del biometano presentato dalla Bioenergy Cassino Srl non è stato ammesso nella graduatoria del Gse, società interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Era stato concepito come una soluzione innovativa e sostenibile, orientata a ridurre le emissioni e a promuovere l’economia circolare grazie all’uso di sottoprodotti agricoli e zootecnici ma la popolazione, in particolare quella di località Volla, si era subito allarmata. Immediata, a ottobre, una conferenza dei servizi per consentire la partecipazione degli enti competenti e valutare preventivamente ogni aspetto progettuale. Era stato inoltre coinvolto l’osservatorio “Teniamoci d’occhio” per un’ulteriore revisione tecnica e ambientale del progetto. Durante l’incontro pubblico del 13 dicembre presso l’aula consiliare e il successivo consiglio comunale del 20 dicembre, era stato affidato al sindaco l’incarico di attuare una serie di iniziative proposte dai cittadini. In seguito, Bioenergy aveva fornito l’elenco dei fornitori che avrebbero potuto fornire i sottoprodotti necessari per la produzione di biometano. Non è mancato il coinvolgimento anche del dipartimento di Ingegneria dell'Università degli studi di Cassino ma è stata l'asta del Gse a sconvolgere ogni altro piano o ulteriore attività. Nella graduatoria appena pubblicata l'impianto pedemontano risulta escluso.