Spazio satira
Un feto gettato nello scarico: indagata una giovane. Mistero fitto sul caso
10.11.2016 - 07:47
Uno scarico intasato che nonfunziona. La richiesta di interventoall'autospurgo. E la macabrascoperta. Gettato nello scarico
del bagno un feto apparentementedi quattro mesi. Per ilreato di aborto clandestino sitrova adesso indagata una giovane
di vent'anni di origine romenache vive con il compagno,un connazionale di trent'anni, in un appartamento alla periferiadi Ferentino, nel territorio alconfine con Anagni.
Subito dopo il ritrovamentodel corpicino, dalla stessa dittadell'autospurgo è stata chiamatala polizia che ha avviato le prime
indagini sul caso. L'inchiestaè coordinata dal sostitutoprocuratore presso il tribunaledi Frosinone Rita Caracuzzo. Ladonna è stata sottoposta all'esamedel Dna, mentre sono statisequestrati dei farmaci che procuranol'aborto. E anche su questoversante si indaga.
Il fatto è accaduto ieri mattina.L'autospurgo è stato chiamatoda un vicino di casa della giovanecoppia. Gli inquilini del piano
sottostante lamentavano l'ostruzionenello scarico esternodelle acque nere. Hanno pensatoa qualcosa di anomalo, maiavrebbero pensato a quanto poiè stato scoperto. Allora si sonorivolti a una ditta specializzatain questi interventi per ripulirela tubatura e la fossa biologica.Un lavoro di routine che sarebbedovuto durare lo stretto necessario,ma che si è protrattooltre il dovuto. Fino all'inquietanteritrovamento. Allo sconcertodei presenti è seguita lachiamata alle forze dell'ordine.Sul posto la polizia ha effettuatoi primi accertamenti risalendoin breve alla coppia di stranieriche occupa il piano superioredello stabile.
Nel frattempo, si è cercato ingiro alla ricerca di elementi utilia circoscrivere i fatti e a indirizzarele indagini sulla pista giusta.
Così sono state recuperatealcune confezioni di farmaciabortivi. Ora bisognerà capire setali farmaci siano stati presi dalla
donna, se lo abbia fatto conuna prescrizione medica (e nelcaso di quale medico) e, soprattutto,se questi siano stati la causa
dell'evento. Non è ancora deltutto escluso che l'espulsionedel feto possa essere riconducibilea un aborto spontaneo.
Per avere queste e altre risposte,i due giovani sono stati portatiin questura e ascoltati come personeinformate sui fatti. Ben
presto, anche a seguito di qualcheparziale ammissione, ladonna è divenuta indagata. Gliagenti a quel punto le hannochiesto di nominare un avvocatodi fiducia per l'interrogatoriocon tutte le garanzie di legge,anche quella di non risponderepiù. La donna ha chiamato l'avvocatoAlessandro Loreto che,appunto, le ha consigliato di avvalersidella facoltà di non rispondere,
com'è suo diritto fare.Nel frattempo, la ventenne èstata sottoposta a un tamponesalivare per il test del Dna. Untest che dovrà provare la maternitàdel feto. Il corpicino, infatti,è stato sequestrato ed è a disposizionedell'autorità giudiziariaper gli accertamenti che si decideràdi effettuare. Non è esclusoche, all'esito di questi accertamenti,la donna possa essere richiamataper illustrare meglioquanto accaduto.
Nei confronti dell'uomo, invece,al momento non sono statiadottati provvedimenti. Non sonoemersi elementi tali da renderne
necessaria l'iscrizione nelregistro degli indagati. Avrebbeinfatti affermato di non saperenulla di quel feto. Gli accertamenti
proseguiranno nella giornatadi oggi, anche con riferimentoal sequestro delle confezionidi farmaci che induconol'aborto.
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