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La manifestazione

La “Biennale” d'Arte Contemporanea miete consensi

La rassegna sta avendo grande successo. “Labirinti possibili” raccoglie le opere di interpreti di talento. Il ritratto di sei artisti che stanno esponendo i lavori

La “Biennale” d'Arte Contemporanea miete consensi

La rassegna di arte “Labirinti possibili”

Proseguiamo il nostro viaggio nella conoscenza dei protagonisti XXXIV Biennale d'Arte Contemporanea di Alatri, dal titolo "Labirinti possibili", in corso di svolgimento in più sedi del centro storico della città dei Ciclopi, e più precisamente il Chiostro di San Francesco, la Chiesa degli Scolopi, l'Acropoli e la facciata di Palazzo Conti Gentili. Nelle scorse settimane abbiamo parlato di cinque degli undici artisti che espongono ad Alatri le loro opere, José Angelino, Paolo Cavinato, Mario Carlo Iusi, Naomi Maury e Matteo Nasini, questa settimana completiamo la conoscenza degli altri sei artisti, ovvero: Simone Cametti, Alberto Montorfano, Emanuela Moretti, Valentina Palazzari, Francesca Pasquali e Alberto Timossi.

La rassegna di arte "Labirinti possibili", ha come protagonista e comunque come fonte di ispirazione un reperto unico nel panorama artistico internazionale: il Cristo nel Labirinto di Alatri, con tutti i significati che conserva e trasmette, e sarà visitabile fino al 15 ottobre presso le varie sedi espositive con i seguenti orari: da martedì a venerdì 10/13 – 15/18.30; sabato e domenica 9/19.

Simone Cametti, romano, vive e lavora nella Capitale, è docente presso la Rome University of Fine Arts. Nel 2021, è vincitore del premio Novicelli e, nel 2016, del Premio Giovani dell'Accademia Nazionale di San Luca. Alla base della sua pratica vi sono azioni concrete che immettono nel suo operato una qualità performativa determinante, che tuttavia non si perde nell'aleatorietà dell'esperienza, restituendosi in studiate testimonianze estetiche; principalmente video, fotografia, scultura, installazione. Tra le ultime mostre: UNA-United Nations of Artists, mostra diffusa, Todi, 2023; Ochre Yellow, Montoro12 Gallery, Bruxelles, 2022; Primitivo, Shazar Gallery, Napoli, 2021.

Alberto Montorfano, lariano, vive e lavora a Roma, dove ha il proprio studio all'interno dell'Artist run space Post Ex. È docente per le scuole secondarie di secondo grado e insegna all'accademia NABA di Roma. Ha studiato a Milano, presso la NABA e all'Accademia di Belle Arti di Brera. La sua ricerca ruota intorno all'atto grafico, in cui coesistono il tentativo di rappresentare la realtà e la consapevolezza dell'insufficienza del gesto che è finalizzato a tale scopo. Tra le ultime mostre: Niente torna, Rehersal, Milano, 2022; La fonte dell'opera, Parco di Veio, Roma, 2022; There is no Place Like Home, via del Mandrione, Roma, 2021.

Emanuela Moretti abruzzese di Tagliacozzo, vive e lavora tra Frosinone e Roma. Ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Frosinone, dove ha conseguito la laurea di I° livello in scultura. La sua pratica si concentra sulla capacità di trasformazione e reinterpretazione dell'ambiente domestico e del paesaggio urbano. Le composizioni del quotidiano vengono sintetizzate in ogni loro aspetto, come per estrapolarne l'essenza. Così, l'artista ricava una forma nuova ma pur sempre riconducibile a quella originaria, quasi in emulazione dei processi della natura, tra generazione e corrosione. Tra le ultime mostre: Moto a luogo, mostra diffusa, Settecamini, 2023; Accade!, La Nuova Pesa, Roma, 2022; Paparwork, Zitrone Manegg, Zurigo, 2020.

Valentina Palazzari, umbra, vive e lavora a Roma. La sua ricerca si muove liberamente tra le tecniche della scultura, della pittura, dell'installazione e del video, sviluppate per approfondire i concetti di memoria, spazio e tempo, tematizzando la natura transitoria della realtà. Con la realizzazione di installazioni, per lo più site-specific, indaga le proprietà fisiche dei materiali utilizzati, focalizzandosi sui processi naturali di ossidazione, decomposizione e trasformazione. Tra le ultime mostre: Chiedi alla ruggine, Fondazione Leonesio, Puegnago del Garda, 2023; La memoria della superficie, MLZ ART DEP, Trieste, 2023; Béance. Materia e immagine del desiderio, l'Arsenale, Iseo, 2023.

Francesca Pasquali emiliana. ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Bologna, città dove vive e lavora. La sua ricerca si sviluppa a partire dall'osservazione delle forme naturali, delle quali l'artista coglie le trame strutturali traducendole in complesse ed elaborate opere, principalmente installazioni, utilizzando spesso materiali di riuso, plastici e di derivazione industriale, con una forte attenzione alla sostenibilità ambientale. Le sue opere si inseriscono nello spazio modificandone la lettura. Tra i progetti recenti: Diving in the green, Torre del Barone, Sciacca, 2023; Sempreverde, Capitol8 Business Center, Parigi, 2023; Punto plastico, LVMH Métiers Excellence, Parigi, 2022-2023.

Alberto Timossi, napoletano, si è formato tra Genova e Carrara, dove ha frequentato la Scuola di Scultura dell'Accademia di Belle Arti. Lavora nel suo studio di Roma, dove, da qualche anno, conduce una personale ricerca sull'arte ambientale, realizzando installazioni scultoree con l'uso di materiali derivanti dall'edilizia. Dopo aver confrontato il proprio lavoro in vari contesti urbani, l'attenzione verso l'ambiente naturale, che si modifica in risposta ai processi di antropizzazione, costituisce il centro della sua pratica recente. Tra le ultime mostre: Segnacoli, Area sacra del Kothon, Mozia, 2019; Sacrostudio, MUSMA, Museo della scultura, Matera, 2023; Tellurica, bipersonale con Pino Genovese, GAM, Galleria d'Arte Moderna, Roma, 2023.

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