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Cassino

Incendio di via Zamosch, Natale fuori casa

A quasi cinque mesi dall’incendio in centro le famiglie non potranno ancora rientrare. Continuano gli incontri, le verifiche e le assemblee. Ma i residenti passeranno le feste altrove

Incendio di via Zamosch, Natale fuori casa

L’incendio registrato in via Zamosch

Sono trascorsi quasi cinque mesi dal terribile rogo divampato al primo piano di una palazzina in via Zamosch a Cassino. E nonostante l’impegno, gli incontri e le verifiche continue i residenti non potranno trascorrere il Natale a casa.

L’incendio, lo ricordiamo, è divampato il 22 luglio scorso al piano terra dell’edificio - dove insisteva una rivendita di motocicli - destinato principalmente a uso residenziale e abitato da ben 17 famiglie che hanno dovuto lasciare in pochi minuti gli appartamenti. Dopo una difficilissima attività di spegnimento, sono partiti i primi rilievi e le prime analisi. Che stanno andando ancora avanti, mentre le famiglie restano sempre in stand-by.

Sono stati intanto eseguiti tutti gli accertamenti tecnico-strutturali necessari, esami pagati dai condomini e consistiti nei prelievi di parti di ferro e cemento analizzate da laboratori speciali. Poi messe a confronto con gli stessi materiali prelevati dalle parti “sane”, ovvero non interessate dal fuoco. Ed è arrivata anche la relazione dei vigili del fuoco, che ha stabilito la natura accidentale del rogo.
Ma non è ancora stata fornita una data certa per il rientro: la prossima riunione è stata fissata per domani. Un incontro che accenderà i riflettori sulla questione legata agli importi per i lavori di sistemazione dello stabile. Ma la possibilità che venga concesso il permesso ai condomini di far ritorno negli appartamenti per le prossime feste natalizie appare al momento assai remota.

Il progetto di massima che prevede tutti i lavori da eseguire (tra cui il solaio del primo piano da rinforzare e altri interventi) è seguito alla lettera. Si spera che tra operazioni necessarie a rafforzare in particolare un pilastro (con maglie elettrosaldate e piastre) e verifiche di altri punti della struttura, almeno a gennaio si possa chiudere il cerchio. E che le famiglie - ancora sfollate - possano riappropriarsi dei propri spazi di vita.
In molti hanno trovato infatti ospitalità da amici e parenti. Qualcuno, come detto, ha preso in affitto un altro appartamento o resta in strutture e in B&b, dovendo affrontare spese impreviste importanti. Tutti in attesa anche di risposte in merito alle istanze avanzate per ottenere aiuti concreti. La situazione, però, al momento è rimasta assolutamente in stallo, almeno per quanto riguarda la riconsegna degli appartamenti agli aventi diritto. E i residenti sperano che l’anno nuovo porti la attesa notizia: il rientro a casa.

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