Cassino
12.10.2025 - 10:00
Scuole, sicurezza al primo posto. Si continua a lavorare senza sosta per poter ultimare tutti gli interventi. La maggior parte dei cantieri dovrebbe essere chiusa a primavera, per poi restituire ai ragazzi plessi rinnovati e sicuri a settembre 2026. Strutture all’avanguardia, non solo sotto ogni profilo tecnico. E a dimostrarlo c’è l’asilo di via D’Annunzio, già inaugurato. Conti alla mano, gli interventi previsti ancora per le scuole di Cassino “pesano” oltre 16 milioni di euro. «Dieci milioni sono quelli previsti per la scuola Conte, la cui consegna dei lavori è a metà febbraio. Un programma rispettato al millesimo, anche perché stiamo parlando di fondi Pnrr» ha spiegato il primo cittadino Enzo Salera. Ai 10 milioni per la Conte vanno aggiunti 480.000 euro per la mensa della scuola Mattei, i cui lavori sono in corso. Anche in questo caso la previsione di chiusura dei lavori è sempre in primavera. Poi c’è un milione e 200.000 euro per l’asilo ex Omni.
«E ancora altri due finanziamenti per circa 3 milioni di euro, lavori anche in questo caso in corso, per l’adeguamento sismico della Pio Di Meo, della palestra e della mensa all’interno dell’atrio della Pio Di Meo. Finanziamenti importanti di cui uno con i fondi Pnrr e uno con fondi ministeriali». L’obiettivo è quello di chiudere buona parte dei cantieri a fine primavera, così da passare alla rendicontazione e alle ultime questioni burocratiche. Salvo imprevisti. «Entro primavera vorremmo terminare i lavori più importanti, anche perché la chiusura di buona parte dei cantieri è obbligatoria al 31 marzo 2026, il rendiconto al 30 giugno» ha aggiunto Salera. Che già immagina il mese di settembre 2026, in cui dovrebbe trovare spazio la riapertura delle scuole risistemate e messe in sicurezza. Un lavoro imponente, quello seguito con competenza dall’assessorato guidato da Gennaro Fiorentino, con un monitoraggio quotidiano sull’andamento dei cantieri e attraverso report settimanali alfine di garantire non solo il rispetto dei tempi canonici, ma anche la qualità degli interventi portati avanti.
«Interventi importanti che porteranno a un vero miglioramento e a un congruo adeguamento sismico, penso alla Pio Di Meo ad esempio. Il primo aspetto fondamentale a cui abbiamo puntato - ha infatti rilanciato Salera - è la sicurezza degli edifici, visto che la maggior parte delle scuole di Cassino sono state costruite negli anni 50 e 60. La più recente negli anni 70 (la scuola Diamare, poi ceduta per divenire sede del tribunale). La cosa su cui ci rimane da lavorare è la San Silvestro, che da tempo proviamo a sistemare: è una scuola molto frequentata e anche apprezzata per quanto riguarda i percorsi didattici». Anche alla San Silvestro è atteso un intervento importante, addirittura - come per la scuola Conte - di demolizione e ricostruzione dell’edificio. Ma per questo occorrerà intercettare nuovi fondi. Ma un primo importante risultato già è tangibile: l’apertura, come detto, dell’asilo di via D’Annunzio, una struttura completamente nuova, realizzata su un progetto “modello” di asilo nido di ultimissima generazione (con materiali eco-compatibili e impiantistica finalizzata al massimo efficientamento energetico della struttura e secondo linee pedagogiche innovative). Un investimento di un altro milione e 300.000 euro - fondi Pnrr - con un incremento di ulteriori posti per i bimbi, per arrivare a un numero complessivo di 60 bambini da tre mesi a 36 mesi.
«Investire nella sicurezza per i nostri ragazzi credo che sia fondamentale. Perché i ragazzi sono il nostro futuro - ha affermato l’assessore all’Istruzione, Maria Concetta Tamburrini - Investire sulla sicurezza di luoghi in cui i futuri cittadini trascorrono minimo 6 ore al giorno per 9 mesi significa mettere al centro la sicurezza della persona. Siamo riusciti a intercettare finanziamenti che ci hanno permesso di fare questo in modo prioritario per le scuole, anche perché alcune erano veramente vetuste. La cura dei luoghi dove accogliamo i ragazzi trasmette il senso vivo della nostra civiltà e della cura che loro stessi devono avere per quei luoghi. Più noi li curiamo, li fortifichiamo, prestiamo attenzione ai luoghi vissuti dai ragazzi, più possiamo pretendere lo stesso rispetto. Anche se sono proprio i nostri giovani, senza pretesa alcuna, a ridare rispetto: perché i ragazzi riproducono ciò che vivono e ciò in cui crescono».
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