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Rogo di via Zamosch, famiglie ancora senza un tetto

A poco meno di tre mesi dal terribile incendio i residenti sono di fatto sfollati. Tra una decina di giorni i risultati delle analisi strutturali e la bonifica per tornare a casa. Ma non tutti

Rogo di via Zamosch, famiglie ancora senza un tetto

La palazzina di via Zamosch interessata dal rogo

A poco meno di tre mesi dal terribile rogo divampato al primo piano di una palazzina in via Zamosch la situazione appare quasi immutata. Almeno per le famiglie sfollate. Mentre vanno avanti le attività di indagine per stabilire se lo stabile possa aver riportato danni strutturali importanti - e in attesa sempre della relazione dei vigili del fuoco - le 17 famiglie interessate dall’episodio restano ancora fuori casa. Ospiti perlopiù di amici e parenti. Ma c’è anche chi si è visto costretto a prendere in affitto un’altra casa o a restare in un B&b. L’incendio, lo ricordiamo, è divampato il 22 luglio scorso al piano terra dell’edificio - dove insisteva una rivendita di motocicli - destinato principalmente a uso residenziale e abitato da ben 17 famiglie che hanno dovuto lasciare in pochi minuti gli appartamenti.

Dopo una difficilissima attività di spegnimento, sono partiti i primi rilievi e le prime analisi. Che stanno andando ancora avanti, mentre le famiglie restano sempre in stand-by. «Sono stati eseguiti tutti gli accertamenti tecnico-strutturali necessari e ora siamo in attesa dei risultati, che arriveranno - si spera - entro una decina di giorni» ha spiegato l’amministratore di condominio Marco Ciorra. Esami pagati dai condomini e consistiti nei prelievi di parti di ferro e cemento che saranno analizzate da laboratori speciali. Poi verranno messe a confronto con gli stessi materiali prelevati dalle parti “sane”, ovvero non interessate dal fuoco. I risultati, quindi, verranno inseriti in un software che ricostruirà l’intero stabile da un punto di vista strutturale, per evidenziare possibili danni in base ai dati raccolti. Se tutto dovesse risultare in ottime condizioni strutturali, si procederà con la bonifica degli appartamenti. «Non è stato ancora ovviamente sanificato nulla perché non si può entrare - ha ribadito Ciorra - Attendiamo, intanto, il verbale dei vigili del fuoco».

Il ritorno a casa, atteso per la fine di novembre - salvo imprevisti - non è per tutti, però. Alcune famiglie, almeno tre o quattro - quelle che hanno riportato più danni in assoluto - non seguiranno le stesse tempistiche degli altri. E sugli aiuti chiesti? «Nessuna risposta. Noi abbiamo chiesto un sostegno al Comune da inoltrare alle competenti autorità. Ma non abbiamo avuto risposte, così come sulla possibilità di congelare Imu e Tari per questi mesi in cui i condomini non hanno potuto fruire di acqua e di tutto il resto. Restiamo ancora in attesa» ha rilanciato Ciorra. Il Comune, dopo un incontro con le famiglie, aveva infatti inoltrato una richiesta mirata, per un sostegno straordinario. Ma al momento non risulterebbe essere pervenuta alcuna risposta.

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