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Serrone

Incidente aereo a Sabaudia. Il pm nomina un consulente

Affidati a un ingegnere gli accertamenti tecnici d’ufficio sui resti del velivolo militare precipitato nel bosco. L’esperto individuato dalla Procura coordinerà anche le operazioni di rimozione, ancora in fase di studio

Incidente aereo a Sabaudia. Il pm nomina un consulente

I Carabinieri del Comando stazione di polizia militare dell’Aeronautica e i carabinieri della Compagnia di Latina mercoledì durante gli accertamenti sul luogo del tragico incidente aereo

Il sostituto procuratore Marco Giancristofaro ha nominato un ingegnere come consulente che dovrà occuparsi degli accertamenti tecnici d’ufficio sul tragico incidente aereo di mercoledì alle porte di Sabaudia, costato la vita ai piloti del velivolo T-260B precipitato nel bosco del Parco Nazionale, il colonnello Simone Mettini, comandante del 70° Stormo, e l’allievo pilota Lorenzo Nucheli, diciannovene di Serrone.

Il pubblico ministero ha individuato un ingegnere che dovrà occuparsi prima di tutto di ricostruire la dinamica della tragedia e analizzare i resti dell’aereo distrutto per ricostruire il contesto nel quale è avvenuto l’incidente. L’obiettivo è quello di individuare, laddove sia possibile e contemplato, la causa della caduta. Ovvero rispondere agli interrogativi degli inquirenti, anche incrociando le schede tecniche del velivolo e i registri delle manutenzioni. Tra le prime ipotesi da vagliare c’è infatti l’eventualità che il T-260B della scuola di volo dell’Aeronautica Militare abbia avuto un guasto che ha impedito ai piloti di evitare l’impatto col suolo.
Sembra sempre più concreta però l’ipotesi che l’aereo sia precipitato nel corso di una delle manovre previste durante la missione addestrativa, una delle ultime per l’allievo pilota: glie ne mancavano altre due prima del volo in solitaria che gli avrebbe assicurato il brevetto base di pilota.

A indirizzare la ricostruzione del drammatico incidente di volo, è infatti la testimonianza di una donna che si trovava in un fondo lungo la statale Pontina all’altezza del chilometro 88 quindi nella zona dove si è registrato l’incidente. La testimone oculare ha detto sin da subito di avere visto l’aereo scendere in verticale sul bosco con una manovra di avvitamento. Un racconto compatibile con le manovre che gli allievi piloti dovevano compiere durante le missioni addestrative, quindi anche con la possibilità che la manovra non sia riuscita oppure, non è ancora escluso, con un guasto.

Eventualità, quest’ultima, comunque meno probabile perché i velivoli della scuola di volo vengono sottoposti a verifiche e manutenzioni continue, fermati alla prima avvisaglia di una possibile anomalia. Come del resto corsisti della scuola di volo e istruttori vengono sottoposti a selezioni e visite mediche stringenti che minimizzano la possibilità di un malore, specie nella conduzione di aerei come quelli utilizzati per il conseguimento del brevetto base, essendo velivoli leggeri che vengono impiegati per il volo a vista, senza strumentazioni.
Lo stesso consulente dovrà coordinare le operazioni di rimozione dei resti dell’aereo dal luogo dell’impatto nel bosco, an-
cora in fase di studio in questi giorni.

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