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Il punto

Tutti in spiaggia. A caro prezzo

A Sperlonga una postazione con un ombrellone e due lettini può costare fino a 75 euro. La spesa minima in quasi tutte le località balneari del litorale laziale si aggira intorno ai 20 euro

Tutti in spiaggia. A caro prezzo

Ferragosto è arrivato: tutti al mare. Forse. Ma prima è meglio fare due conti. Per molti, infatti, in questa estate 2025 segnata dai rincari, la vacanza è diventata un lusso e una giornata in uno stabilimento balneare può arrivare a costare come un biglietto aereo o una notte in un hotel di fascia media.
Se è vero che ci sono ancora lidi che propongono prezzi concorrenziali, è vero anche che negli stabilimenti più attrezzati, una famiglia di quattro persone può arrivare a spendere anche oltre 100 euro per ombrellone e lettini, senza contare pasti e servizi extra.

Questa, in linea di massima, la situazione sul litorale laziale, anche se bisogna considerare le differenze fra le diverse località e un’ampia variazione in base a posizione e servizi.
Per fare qualche esempio una postazione con ombrellone e due lettini a Sperlonga, può arrivare a costare 75 euro. Se poi si desidera una soluzione più lussuosa e ci si vuole sentire un po’ come ai Caraibi, si può optare per una cabaña per un prezzo che si aggira intorno ai 250 euro. Negli stabilimenti più economici di Sperlonga, invece, la spesa minima, anche in base alla posizione dell’ombrellone, è di 20-25 euro. Analoga la situazione di Terracina.
A San Felice Circeo la spesa minima per una postazione con ombrellone e due lettini si aggira intorno ai 15 euro, ma anche qui il costo aumenta in base allo stabilimento scelto e alla distanza dalla riva.

Un’indagine condotta da Codici – Centro per i diritti del cittadino mostra, nel Lazio, differenze significative tra le località, con il primato della convenienza a Ostia, dove ombrellone e sdraio possono costare tra i 4 e i 10 euro. Ad Anzio le tariffe giornaliere si collocano tra i 9 e i 12 euro, mentre nel sud pontino si segnalano le tariffe contenute di Scauri, dove in alcuni lidi è possibile trascorrere una giornata in riva al mare a partire da 13 euro. Più cara, ma ancora accessibile, Minturno, con prezzi intorno ai 14 euro, e Fondi, dove il listino medio si aggira sui 15. Salendo lungo la costa, Latina segna un incremento con 18 euro al giorno, mentre la palma della località più costosa della provincia va a Gaeta: qui il noleggio di un ombrellone e una sdraio per una sola giornata varia da 25 a 35 euro, a seconda della posizione e dei servizi inclusi.
Accanto a queste tariffe, resistono alcune realtà low-cost che, nonostante i costi di gestione in aumento, cercano di mantenere prezzi popolari. È il caso di uno stabilimento di Latina, che offre ombrellone, lettino e parcheggio a 5 euro nei feriali e 6 nei festivi. All’opposto, nelle località di maggior richiamo turistico come Gaeta o Sabaudia, in alta stagione si possono toccare picchi di 50 euro al giorno per un posto in prima fila, con pacchetti settimanali che superano i 1.500 euro.

Lo scenario
Il Codacons attesta che, in linea generale, per affittare un ombrellone e due lettini durante il weekend in uno stabilimento standard, si attesta tra i 32 e i 35 euro al giorno, con forti differenze sul territorio. Secondo l’ultima indagine di Altroconsumo nel 2025 il prezzo medio per una postazione con ombrellone e due lettini è arrivato a 212 euro per una settimana, in aumento del 5% rispetto ai 202 euro del 2024 e del 17% rispetto al 2021.

Gli operatori del settore spiegano che i rincari sono il frutto di una combinazione di fattori. L’inflazione e l’aumento dei costi energetici hanno inciso pesantemente sulle spese per elettricità, acqua e manutenzione delle strutture. A questo si aggiunge la domanda concentrata nei fine settimana, con cali sensibili di presenze nei giorni feriali che spingono i gestori a compensare con tariffe più alte nei periodi di punta. Inoltre, sempre più stabilimenti offrono servizi extra obbligati, come il parcheggio incluso o l’uso delle cabine, che finiscono per alzare ulteriormente il conto finale.
Il rischio, avvertono le associazioni di categoria, è quello di scoraggiare non solo i turisti giornalieri, ma anche i residenti che scelgono la spiaggia come unica forma di vacanza. In assenza di un’offerta equilibrata, si assiste a una polarizzazione tra chi può permettersi esperienze di lusso e chi è costretto a ripiegare sulle spiagge libere, spesso carenti di servizi di base come docce, bagni o aree ombreggiate.

Altro aspetto sottolineato dagli operatori balneari è che «la vacanza degli italiani è la cartina di tornasole della situazione del Paese». Da qui la richiesta al governo di alleggerire il peso fiscale sulle famiglie, «soprattutto a luglio, quando arrivano le bollette della Tari e altre tasse» come affermano dalla Sib Confcommercio.

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