Atti falsi alla Corte dei Conti, indagato Franco Fiorito

Accesso abusivo a un sistema informatico, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, violazione della pubblica custodia di cose e rivelazione di segreti di ufficio. Sono i reati per i quali la procura di Roma ha concluso le indagini preliminari nei confronti dell'ex sindaco di Anagni, nonché ex consigliere regionale Franco Fiorito. Con lui sono indagati tre funzionari, in servizio, all'epoca dei fatti (maggio 2021-ottobre 2022) al Comune di Anagni.

La vicenda riguarda la documentazione trasmessa dal Comune di Anagni alla procura regionale della Corte dei Conti nell'ambito di un giudizio di responsabilità avviato dalla magistratura contabile nei confronti di Fiorito per la nomina, nel 2006, ritenuta illegittima da chi ha indagato, a direttore generale del Comune di Anagni. Il procedimento contabile si concludeva con sentenza di prescrizione, sentenza poi appellata dalla procura regionale che contesta l'esibizione di una falsa documentazione.

Da qui ha preso avvio l'inchiesta coordinata dalla procura di Roma, condotta anche attraverso perquisizioni e sequestri di documenti e apparecchi informatici. In sostanza – sostiene l'accusa – in concorso tra loro i funzionari municipali, in accordo con Fiorito, avrebbero sostituito al numero di protocollo una falsa pratica dello stesso Fiorito, facendola retrodatare al 2006 e, di fatto, cancellando quella originale relativa all'ottenimento di assegni familiari da parte di un ignaro genitore per la figlia disabile.
Fiorito torna così alla ribalta giudiziaria dopo che, in passato, era rimasto coinvolto nello scandalo delle spese pazze al consiglio regionale del Lazio con conseguente condanna, in via definitiva, per peculato a due anni e undici mesi.