Spazio satira
Frosinone
25.05.2025 - 11:39
Furto e tentata estorsione ai danni di un infermiere dell’ospedale di Frosinone, la denuncia della Cisl Fp. Il segretario Antonio Cuozzo accusa: «Sanitari lasciati soli, servono interventi per la sicurezza». Ma intanto, la polizia, intervenuta al momento dello scambio per la restituzione dell’apparecchio, ha arrestato per ricettazione e tentata estorsione il presunto autore.
L’ennesimo, grave, episodio di microcriminalità ai danni di un operatore sanitario in servizio all’ospedale “Fabrizio Spaziani” di Frosinone ripropone la questione della sicurezza all’interno e nelle aree esterne della struttura di via Armando Fabi.
Un infermiere, in servizio al triage del pronto soccorso, si è accorto, nel corso del turno, della scomparsa del proprio telefono cellulare. Insospettito, ha chiesto a un collega di provare a farlo squillare, ma a rispondere è stato uno sconosciuto, il quale ha preteso dei soldi per restituire il dispositivo al legittimo proprietario: 50 euro subito, 70 se avesse tardato a portarglieli. L’infermiere non si è perso d’animo e ha subito allertato il 112.
Grazie al tempestivo intervento delle volanti, l’uomo è stato rintracciato e bloccato nella zona concordata per lo scambio. L’infermiere ha potuto così recuperare il proprio telefono, mentre l’uomo trovato in possesso del cellulare è stato condotto in questura, dove è stato successivamente arrestato per i reati di ricettazione del dispositivo e di tentata estorsione.
«Questo ennesimo episodio testimonia il continuo e permanente stato di insicurezza in cui si trovano a operare i professionisti della sanità - ha affermato il segretario generale della Cisl Fp Frosinone Antonio Cuozzo - La Cisl Funzione pubblica si batte da tempo affinché vengano messe in atto azioni concrete per garantire la sicurezza del personale sanitario, troppo spesso vittima di episodi di violenza, furti e intimidazioni. È inaccettabile che medici, infermieri e operatori socio-sanitari debbano svolgere il proprio lavoro in ambienti in cui manca la tutela necessaria».
Per il segretario della Funzione pubblica della Cisl «è ora che si passi dalle parole ai fatti: servono più controlli, più vigilanza, più prevenzione. La sicurezza nei luoghi di cura non può più essere rimandata. Continueremo a batterci affinché i vertici aziendali avviino progetti specifici per garantire presidi di sicurezza in tutti gli ospedali».
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