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Veroli

Delitto Silvio Scaccia, sì all'abbreviato

Circa un anno fa a Castelmassimo la lite sfociata nel sangue in una stradina a ridosso della superstrada. Il nipote Alessandro Dell’Uomo accusato del delitto dell’anziano. Ammesso il rito scelto dall’imputato

Delitto Silvio Scaccia, sì all'abbreviato

Omicidio di Silvio Scaccia, ammesso il rito abbreviato scelto dall’imputato, il nipote Alessandro Dell’Uomo.
L’udienza di ieri, davanti al gup Antonello Bracaglia Morante, è servita anche per fissare al prossimo 30 giugno la data per le discussioni del pm e della parte civile, mentre il 14 luglio toccherà alla difesa. La lite sfociata nel sangue, è avvenuta nelle prime ore dell’alba di domenica 9 giugno dello scorso anno, a Castelmassimo, in una stradina a ridosso della superstrada Sora-Ferentino.

Da quella domenica mattina, agli arresti accusato di omicidio volontario, c’è la guardia giurata Alessandro Dell’Uomo, quarantanovenne residente a Sora, nipote della vittima. Oltre che dell’uccisione dell’anziano zio di 85 anni, è accusato anche del ferimento del cugino, l’avvocato Mariano Scaccia.

La vicenda

Alla base del delitto, avvenuto nella contrada alla periferia della città ernica, non lontano dalla superstrada, ci sarebbero liti per questioni di confine e di servitù di passaggio. In base a quanto emerso nell’immediatezza dei fatti, ma starà al consulente incaricato arrivare sulla base degli elementi scientifici a una ricostruzione più dettagliata, la guardia giurata, stando alle accuse, avrebbe tirato fuori la pistola in dotazione sparando nove colpi. Tre hanno raggiunto lo zio, due al volto e uno alla gamba. Silvio Scaccia è morto sul colpo, mentre il figlio Mariano è rimasto ferito.

Sarebbe questo l’epilogo di una discussione nata alle 6 di mattina, quando la guardia giurata è rientrata a casa alla fine del turno di notte e ha trovato un’auto parcheggiata dove riteneva non dovesse esserci, in una stradina non lontano dall’abitazione dello zio. Dopo aver sparato, la guardia giurata si è allontanata nelle campagne circostanti, ha contattato l’avvocato e si è costituita. Nella caserma dei carabinieri di Alatri, ha raccontato una prima versione dei fatti al pm Vittorio Misiti. Versione poi ribadita durante l’interrogatorio di garanzia.

Il quarantanovenne Alessandro Dell’Uomo è difeso dall’avvocato Tony Ceccarelli, mentre l’avvocato Dario De Santis si è costituito per Mariano Scaccia. Silvio Scaccia era molto conosciuto a Castelmassimo, la frazione di Veroli in cui aveva vissuto per tutta la vita. Grande commozione nel giorno dei funerali, celebrati dal parroco don Dino Mazzoli insieme ad altri sacerdoti, nella chiesa non molto distante dal luogo dove è avvenuto il delitto e dall’abitazione dell’ottantacinquenne. La chiesa di San Pietro era gremita. Tutti attoniti per quanto accaduto.

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