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Mobilità

Brt: le varianti non esistono

Il percorso che può essere realizzato è soltanto quello che è stato oggetto della gara d’appalto. I cambiamenti annunciati, sbandierati e presentati non hanno avuto ancora l’autorizzazione

BRT

Il cantiere del Brt nei pressi dell'ascensore inclinato

«L’unica certezza è l’incertezza». Una frase lapidaria, pronunciata dal presidente della commissione mobilità urbana, Anselmo Pizzutelli, fotografa in maniera molto efficace lo stato dell’arte del progetto del realizzando Brt. Durante la seduta della commissione, alla quale ha preso parte anche il dirigente del settore competente, Giuseppe Viscogliosi, e che ha visto la presenza pure del sindaco Mastrangeli, si è scoperto che l’unico progetto effettivamente realizzabile è quello andato in gara e poi appaltato. Tutto il resto, tutte le chiacchiere prodotte in quantità industriale in questi mesi e anche la scenografica presentazione di marzo scorso del percorso sono state, in realtà, un puro esercizio retorico che poggia sul nulla, visto che non vi sono alcun atto amministrativo e alcuna variante che abbia ricevuto il via libera, che sia stata approvata e che abbia emendato il progetto oggetto di specifica gara d’appalto.

Anche perché, ed è fatto notorio, una variante, prima di essere sbandierata, deve essere autorizzata e rispettare determinati parametri stabiliti dal codice degli appalti. Ma la circostanza è emersa solo adesso grazie alla commissione. Un dibattito sterile, quindi, che ha contribuito soltanto a generare, negli scorsi mesi, confusione nella cittadinanza e una serie immensa di equivoci con tutte le polemiche che ne sono scaturite.

Quindi, allo stato degli atti, cosa c’è? Vale soltanto il progetto descritto nella relazione generale allegata agli atti di gara: un percorso (andata e ritorno) di 6.280 metri a partire dal nodo di attestamento su piazzale De Matthaeis fino al nodo di attestamento situato nei pressi della stazione ferroviaria di Frosinone e il vicino terminal autolinee urbane extraurbane (Cotral - Cialone) con un diverticolo a tre quarti del percorso in direzione del nodo di scambio dell’ascensore inclinato, della lunghezza di 220 metri, che collega la parte bassa con la parte alta storica della città. Dalla relazione tornano alla memoria scenari passati nel dimenticatoio.

«In particolare - andando ad uno dei punti cruciali del dibattito di questi mesi, si legge nella relazione allegata agli atti di gara - nell’area della stazione ferroviaria del terminal dei bus extraurbani e dei bus urbani è stata rappresentata e condivisa l’idea di un passaggio del Brt ad anello, che interessa la parte marginale del terminal dei bus extra urbani dove sarà collocata una nuova fermata per lo scambio gomma - gomma. L’anello si chiude transitando di fronte alla stazione ferroviaria e utilizzando una corsia ricavata tra il sagrato della chiesa e la nuova piazza in fase di realizzazione».

Una proiezione progettuale che lascia intendere la creazione di una corsia per i mezzi sulla piazzetta davanti alla chiesa e che oggi è completamente pedonale. Ma sugli elaborati progettuali finali, però, la corsia non risulta e l’elemento è stato fatto notare in commissione. Un bug che non consente di certificare la funzionalità dell’opera e che è stato fatto presente dalla commissione.
Sul punto, tuttavia, durante un question time di gennaio 2024, il sindaco Mastrangeli era stato categorico: «Sul sagrato della chiesa non si passa».

L’altra questione era relativa al senso unico su via Marittima nel tratto, oggi a doppio senso, da viale Europa alla rotatoria del campo sportivo. Dagli elaborati progettuali e dalla relazione emerge chiaramente: «Per tutto il tratto la sezione trasversale rilevata in diversi punti evidenzia l’impossibilità dell’aggiunta della corsia del Brt senza intervenire sulle corsie esistenti. Il progetto deve prevedere, quindi, la corsia riservata al Brt in affiancamento alla ciclabile con la conseguente eliminazione del senso di marcia in direzione Terminal a favore del mantenimento di quello in direzione de Matthaeis». Tradotto significa che dall’incrocio con viale Europa fino al campo sportivo ci saranno un corsia per le auto con senso unico in direzione De Matthaeis, una corsia riservata al Brt e la pista ciclabile. Quindi, niente doppio senso come è stato sbandierato fino ad oggi. Nel tratto, invece, che dalla rotatoria prosegue su via Moro fino a via Po verrà mantenuto il doppio senso di marcia, ci sarà una corsia riservata al Brt e verrà mantenuta una fascia di sosta in linea (lato sinistro in direzione de Matthaeis).

In definitiva, quindi, secondo l’unico progetto approvato, il Brt partirà da De Matthaeis, effettuerà la rotatoria, poi proseguirà lungo via Aldo Modo e poi imboccherà via Marittima e via Don Minzoni. Quindi ci sarà un passaggio nei pressi della Chiesa Sacra Famiglia, poi prenderà la direzione di via Licinio Refice e piazza Pertini. Quindi rotatoria, via Valle Fioretta, via Monteverdi e poi via Marittima. In via Aldo Moro ci sarà il doppio senso di marcia (da e verso De Matthaeis) e questo comporterà un incrocio tra i bus.

E la varianti? Al momento sono solo ipotesi. I lavori finanziati sono solo quelli andati in gara. «Siamo sicuri che quest’opera serva alla città così come la si vuole realizzare? Forse non è il caso di valutare l’uso dei fondi per un tpl potenziato?» ha chiosato Pizzutelli.

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