Spazio satira
Frosinone
06.04.2025 - 10:00
L’ha adescata su Instagram. Lei, giovanissima, una dodicenne, non immaginava che dietro quel profilo social potesse nascondersi qualcuno che aveva ben altre intenzioni. Qualcuno molto più grande di lei. Un venticinquenne.
Prima ha conquistato la fiducia della bambina, poi, stando alle accuse, ha cercato di ricattarla chiedendole foto che la ritraevano senza vestiti e in atteggiamenti dal chiaro contenuto a sfondo sessuale. Le ha fatto credere che se non lo avesse fatto, i suoi genitori sarebbero stati arrestati. Questo quanto richiesto alla giovane vittima da un ragazzo di Catanzaro che rischia ora il processo con l’accusa di tentata estorsione.
Altre giovanissime vittime sarebbero cadute nella rete del trentenne che deve rispondere anche del reato di atti sessuali con minorenne. La vicenda è venuta alla luce nei mesi scorsi, durante una minuziosa attività di indagine per pedopornografia avviata dalle forze dell’ordine. L’udienza preliminare è stata fissata per il mese di giugno nel tribunale di Catanzaro. I genitori della dodicenne non si erano accorti di nulla. Solo dopo l’indagine avviata dalle autorità competenti sono venuti a conoscenza della vicenda. Si sono subito rivolti all’avvocato Antonio Ceccani per essere assistiti.
La ricostruzione
Forse pensava che entrando anche lei “in rete”, sui social, nonostante la giovanissima età, avrebbe potuto avere l’occasione di conoscere nuovi amici, di condividere racconti, emozioni, la quotidianità. Non immaginava che qualcuno avrebbe potuto, invece, approfittare proprio della ingenuità della sua giovane età e approfittare di lei. La dodicenne, residente nel capoluogo ciociaro, sarebbe stata adescata su Instagram dal venticinquenne. Quest’ultimo avrebbe minacciato la bambina facendole credere che se non gli avesse inviato foto e video hot, i suoi genitori sarebbe finiti in carcere. L’invio del materiale pedopornografico non si è verificato per cause indipendenti dalla volontà dell’imputato, in quanto è stato arrestato e il suo telefono sequestrato.
Le indagini hanno portato a scoprire altre vittime cadute nella rete del venticinquenne. Quattro minorenni di altre città d’Italia, adescate, stando alle accuse, sempre con l’intento di farsi inviare foto e video hot. Avrebbe, inoltre, fatto assistere alcune delle vittime al compimento di atti sessuali al fine di indurle a compiere gli stessi gesti. Il giovane dovrà, dunque, comparire davanti al giudice fra due mesi.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione